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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0085
PREFAZIONE
J—Je circostanze particolari dell'uccisione di Giovanni Win-
ckelmann a Trieste, mentr'egli ritornava in Italia, vennero sin
dal primo annunzio con ogni maniera di voci e di adornamenti
molto travisate, e poscia nella non interrotta propagazione e nel-
1' accreditamento di quanto erasi accolto in tutte le posteriori
notizie biografiche, sovente ancora sfigurate con nuove aggiun-
te sino a'nostri tempi narrate. La prima costernazione e l'inte-
ressamento al fine tragico d' un uomo che nel breve spazio di
i4 anni era per mezzo del suo operare e creare divenuto una
pubblica norma per tutta l'Europa incivilita, procurava ad ogni
nuova, che da Vienna su ciò diffondevasi, grata accoglienza. Un
lamento universale alzossi, ed è pur credulo il dolore, che vo-
lentieri si lagna, in ricevere ed afferrar ogni voce. Imperciocché
era ben mestieri delle raffinate e mature vedute d'una genera-
zione posteriore, e d'un'epoca di quasi 5o anni, per parlare della
moHe di Winckelmann nel modo che lo fece Goethe nel suo
Saggio di un ritratto di Winckelmann (97) e Mongenstern col
motto pindarico nella sua Orazione sopra G. Winckelmann.
J—Je circostanze particolari dell'uccisione di Giovanni Win-
ckelmann a Trieste, mentr'egli ritornava in Italia, vennero sin
dal primo annunzio con ogni maniera di voci e di adornamenti
molto travisate, e poscia nella non interrotta propagazione e nel-
1' accreditamento di quanto erasi accolto in tutte le posteriori
notizie biografiche, sovente ancora sfigurate con nuove aggiun-
te sino a'nostri tempi narrate. La prima costernazione e l'inte-
ressamento al fine tragico d' un uomo che nel breve spazio di
i4 anni era per mezzo del suo operare e creare divenuto una
pubblica norma per tutta l'Europa incivilita, procurava ad ogni
nuova, che da Vienna su ciò diffondevasi, grata accoglienza. Un
lamento universale alzossi, ed è pur credulo il dolore, che vo-
lentieri si lagna, in ricevere ed afferrar ogni voce. Imperciocché
era ben mestieri delle raffinate e mature vedute d'una genera-
zione posteriore, e d'un'epoca di quasi 5o anni, per parlare della
moHe di Winckelmann nel modo che lo fece Goethe nel suo
Saggio di un ritratto di Winckelmann (97) e Mongenstern col
motto pindarico nella sua Orazione sopra G. Winckelmann.