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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0104
I
marta in P11; .
c»i vis,
lla car-atteristicad,
'0 la morte di^
raria da tutte lepa,
empo spesso siptf
l' accaduto; e<p
■attezze: molteerat
Leva esser altrimer
irò, nè so perctyj
>i è creduto forseì
ad un estratto pili
; ma in ciò si m
lantunque conta»!
spone la minorp
di "Winckelr
.iaro e circostanzia:
o caso, con quatì
tualmente conneii
islieti avvisi che ^
gran delinquente
stampare e distnk
da quali biografi
tanto è certo eliti
ia ne hanno datti
tuttavia contiene*
l'originale, cheio'
lato ed inpa^'
«a, per q»^
)rte di
> modo e co<(
presente &
79
comechè tardi comparisca in luce, non sarà per riuscire discara
agli ammiratori di Winckelmann. Questa mia narrazione è un
estratto fedele e ben ordinato di tutto il Pronesao criminale in-
camminato contro 1' Arcangeli, quale si ha negli Atti origina-
li (i25) che si conservano nell'archivio dell'imp. reg. Tribuna-
le criminale di Trieste. Sopra mia richiesta, presentata nel 1808,
1' imp. reg. Tribunale d' Appello dell' Austria inferiore ordinò
che mi fossero affidati questi atti. La qual cosa io qui espongo,
onde il leggitore sia pienamente persuaso dell' autenticità della
mia sorgente, e possa essere tranquillo su questo particolare.
Il primo giorno del mese di giugno del 1768 alle ore 11
qu. 5 (124) del mattino arrivò Winckelmann, solo colla posta,
da Vienna a Trieste, e smontò al grande albergo della Città sul-
la piazza di s. Pietro, dove occupò nel secondo piano la camera
n. io, che con due finestre mette sopra il porto interno, detto
Mandracchio, e con un' altra guarda sopra il cortile della ca-
sa (fog, 85). La piccola camera vicina al n. 9, la cui porta d'in-
gresso è distante di 7 piedi appena da quella occupata da
Winckelmann, era già allora da due giorni intieri abitata da
un forestiere insignificante, venuto da Venezia senza danaro,
senza valigia (fog. 16) e probabilmente anche a piedi. Questo
forestiere si chiamava Arcangeli, nativo di Campiglio, villaggio
non lontano da Pistoja in Toscana. Era costui un uomo di me-
diocre statura; avea il volto pieno, rotondo, bruno, ed alquan-
to butterato, con capelli e ciglia nere, occhi tiranti al grigio, na-
so piccolo, fronte bassa e pronunzia celere. Il suo vestito era
da benestante, ma cattivo e molto logoro. I capelli, di dietro di-
stesi, erano intrecciati in forma di coda; i capelli sulla fronte
portava ordinariamente raccolti in carte (i25). Di religione era
cattolico, aveva trentotto anni, e si diceva ammogliato. La par-
te che fa questo mostro nel presente avvenimento è pur troppo
marta in P11; .
c»i vis,
lla car-atteristicad,
'0 la morte di^
raria da tutte lepa,
empo spesso siptf
l' accaduto; e<p
■attezze: molteerat
Leva esser altrimer
irò, nè so perctyj
>i è creduto forseì
ad un estratto pili
; ma in ciò si m
lantunque conta»!
spone la minorp
di "Winckelr
.iaro e circostanzia:
o caso, con quatì
tualmente conneii
islieti avvisi che ^
gran delinquente
stampare e distnk
da quali biografi
tanto è certo eliti
ia ne hanno datti
tuttavia contiene*
l'originale, cheio'
lato ed inpa^'
«a, per q»^
)rte di
> modo e co<(
presente &
79
comechè tardi comparisca in luce, non sarà per riuscire discara
agli ammiratori di Winckelmann. Questa mia narrazione è un
estratto fedele e ben ordinato di tutto il Pronesao criminale in-
camminato contro 1' Arcangeli, quale si ha negli Atti origina-
li (i25) che si conservano nell'archivio dell'imp. reg. Tribuna-
le criminale di Trieste. Sopra mia richiesta, presentata nel 1808,
1' imp. reg. Tribunale d' Appello dell' Austria inferiore ordinò
che mi fossero affidati questi atti. La qual cosa io qui espongo,
onde il leggitore sia pienamente persuaso dell' autenticità della
mia sorgente, e possa essere tranquillo su questo particolare.
Il primo giorno del mese di giugno del 1768 alle ore 11
qu. 5 (124) del mattino arrivò Winckelmann, solo colla posta,
da Vienna a Trieste, e smontò al grande albergo della Città sul-
la piazza di s. Pietro, dove occupò nel secondo piano la camera
n. io, che con due finestre mette sopra il porto interno, detto
Mandracchio, e con un' altra guarda sopra il cortile della ca-
sa (fog, 85). La piccola camera vicina al n. 9, la cui porta d'in-
gresso è distante di 7 piedi appena da quella occupata da
Winckelmann, era già allora da due giorni intieri abitata da
un forestiere insignificante, venuto da Venezia senza danaro,
senza valigia (fog. 16) e probabilmente anche a piedi. Questo
forestiere si chiamava Arcangeli, nativo di Campiglio, villaggio
non lontano da Pistoja in Toscana. Era costui un uomo di me-
diocre statura; avea il volto pieno, rotondo, bruno, ed alquan-
to butterato, con capelli e ciglia nere, occhi tiranti al grigio, na-
so piccolo, fronte bassa e pronunzia celere. Il suo vestito era
da benestante, ma cattivo e molto logoro. I capelli, di dietro di-
stesi, erano intrecciati in forma di coda; i capelli sulla fronte
portava ordinariamente raccolti in carte (i25). Di religione era
cattolico, aveva trentotto anni, e si diceva ammogliato. La par-
te che fa questo mostro nel presente avvenimento è pur troppo