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Rossetti, Domenico
Il Sepolcro di Winckelmann in Trieste — Venezia, 1823

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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0180
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Che le immagini debbano costituire il primo ordine di o-
gni subbiettiva bibliografia, ossia di ogni Monografia, mi si ac-
corderà da chiunque non perda di vista la idea fondamentale
clie di questa io già prestabilii. La conoscenza dell'uomo mate-
riale e visibile dee precedere quella dell' individuale suo essere
morale. Perciò dovrà il Monografo prima di ogni altra cosa of-
frire l'effigie di tutto ciò che per la memoria del suo protagoni-
sta le arti effigiatrici hanno prodotto intorno alla persona ed
alle cose di lui : dunque i ritratti della persona, le medaglie, il
domicilio, gli avvenimenti, le armi, il sepolcro, e quant'altro
fosse per essere effigiato di relativo a lui, spetterà al primo or-
dine di una compiuta Monografia; e potrà portare quindi il ti-
tolo d'Iconografia.

Progredendo dall' effigie materiale alla morale, troveremo
che l'Autografia e Y Epistolografia da prima ci si presentano,
perchè le lettere sono il primo ed il più infallibile elemento e
testimone del carattere di ogni uomo che possa divenire il
soggetto di una Monografia. Chi meglio di lui stesso potrà di-
pingerci e farci fede di se circa ogni sua morale qualità, quan-
do ci riesca di esplorare i suoi sentimenti espressi confidenzial-
mente, e senza timore di farli noti a chi non possegga la sua
confidenza almeno per quel dato oggetto di cui scrive? E dove
potrà ciò più sicuramente esplorarsi, che nelle lettere del pro-
tagonista medesimo ? Ma per avervi sicura fede dee precede-
re appunto la conoscenza degli Autografi, i quali per nessuna
parte hanno da essere negletti, giacché dessi all' epistolografia,
egualmente che agli altri ordini monografici, riescono mai sem-
pre utilissimi, e necessarii talvolta.

Il compiuto quadro personale e morale del protagonista si
troverà poi nella Biografìa^ od almeno nei raccolti e più pros-
simi elementi di questa. Non di tutti , anzi di pochi uomini
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