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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0335
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nella deretana parte ripassati non altrimenti che Caco faceva strascinando
i buoi rubati.
(98) Gothe , ne' suoi pensieri per la caratteristica di Winckelmann,
all'Articolo Mengs ( pag. 411 ), così si esprime su questo proposito: Sicco-
me pertanto non è possibile di versare lungo tempo tra le opere di belle ar-
ti, e di contemplarle continuamente, senza trovar eli esse derivino non so-
lo da diversi artisti, ma da diverse epoche ancora, e che tutte le conside-
razioni del luogo, deW età, del merito individuale debbono essere fatte com-
plessivamente, così trovò pure Winckelmann col suo buon senso, che qui
stava il perno di tutte le cognizioni dell' arte. S'attenne egli dapprima al più
sublime, eli egli divisava di rappresentare in un trattato dello siile della
scultura a' tempi di Fidia. Ma presto s' innalzò egli sovra le particolarità
alV idea £ una storia dell' arte, e scoprì, qual nuovo Colombo, un paese
molto prima presagito, accennato e disputato, anzi dir potrebbesi già in ad-
dietro conosciuto, e poscia smarrito.
(90) Ved. Monumenti inediti, Trattato preliminare, Cap. 4-
(91) Monumenti inediti, Tratt. prelim. Cap. I.
(92) Tom. II, tav. XIV e XI.
(90) Tom. II, pag. 64.
(94)Monum. ined. Tratt. prelim. pag. XXXIV e seg.
(96) Quest'articolo dell'egregio Meyer, quantuncpie ottimo egli sia per
la relazione in cui sta cogli altri, che seco lui furino parte del libro Winckel-
mann ed il suo secolo, non soddisfa veramente il bisogno o la convenienza
eh' io mi sentiva di averne uno eh' esaurisse la storia dello stato delle cogni-
zioni archeologiche di quel tempo. Ciò nondimeno discaro non sarà all' Ita-
lia il conoscere queste considerazioni di un sì rispettato vivente archeologo
tedesco, il quale sì bene vi riduce a punii di vista sicuri e determinati ciò
che fu delle cose archeologiche prima di Winckelmann e per lui, non senza
qualche cenno di ciò che ne avvenne successivamente.
nella deretana parte ripassati non altrimenti che Caco faceva strascinando
i buoi rubati.
(98) Gothe , ne' suoi pensieri per la caratteristica di Winckelmann,
all'Articolo Mengs ( pag. 411 ), così si esprime su questo proposito: Sicco-
me pertanto non è possibile di versare lungo tempo tra le opere di belle ar-
ti, e di contemplarle continuamente, senza trovar eli esse derivino non so-
lo da diversi artisti, ma da diverse epoche ancora, e che tutte le conside-
razioni del luogo, deW età, del merito individuale debbono essere fatte com-
plessivamente, così trovò pure Winckelmann col suo buon senso, che qui
stava il perno di tutte le cognizioni dell' arte. S'attenne egli dapprima al più
sublime, eli egli divisava di rappresentare in un trattato dello siile della
scultura a' tempi di Fidia. Ma presto s' innalzò egli sovra le particolarità
alV idea £ una storia dell' arte, e scoprì, qual nuovo Colombo, un paese
molto prima presagito, accennato e disputato, anzi dir potrebbesi già in ad-
dietro conosciuto, e poscia smarrito.
(90) Ved. Monumenti inediti, Trattato preliminare, Cap. 4-
(91) Monumenti inediti, Tratt. prelim. Cap. I.
(92) Tom. II, tav. XIV e XI.
(90) Tom. II, pag. 64.
(94)Monum. ined. Tratt. prelim. pag. XXXIV e seg.
(96) Quest'articolo dell'egregio Meyer, quantuncpie ottimo egli sia per
la relazione in cui sta cogli altri, che seco lui furino parte del libro Winckel-
mann ed il suo secolo, non soddisfa veramente il bisogno o la convenienza
eh' io mi sentiva di averne uno eh' esaurisse la storia dello stato delle cogni-
zioni archeologiche di quel tempo. Ciò nondimeno discaro non sarà all' Ita-
lia il conoscere queste considerazioni di un sì rispettato vivente archeologo
tedesco, il quale sì bene vi riduce a punii di vista sicuri e determinati ciò
che fu delle cose archeologiche prima di Winckelmann e per lui, non senza
qualche cenno di ciò che ne avvenne successivamente.