RAGIONAMENTO IX. 5 27
la XXVII, num. i di queste, è un oggetto della grandezza
di quattro decimetri, ripetuto quattro volte in que' Bronzi
e composto di una sprangherà di ferro, in cima alla quale
è conficcata una ruotina movibile intorno al suo perno. A
riguardo eli tale oggetto egli suppone, che i carri di marmo
e di metallo fabbricati a sola pompa ed onore , non avessero
ruote movibili7 come non atti ne al trasporto, né alla veico-
lazione. Suppone altresì che in qualche occasione si doves-
sero muovere, come accader suoleva in circostanze di pom-
pe somiglianti; e ciò poteva farsi molto opportunamente col
mezzodì ruote più piccole, aggiunte alle grandi per modo che
rendessero facile il movimento del carro *. Questa ipotesi, che
in vero è ingegnosissima, sarebbe altrettanto incontrastabile,
qualora vi fosse la certezza che le ruotine indicate non ad
altro oggetto avessero appartenuto che al carro. Ma in una
congerie sì numerosa d oggetti, come quella del perugino
ritrovamento, chi assicura di ciò ? Riporta egli un altro
frammento 2, grande 1 decimetro e 70 millimetri, e Io giu-
dica spettante al carro, unicamente perchè va decorato dei
medesimi ornati; ma l'uso non si comprende. Nota peral-
tro assai dottamente che tra i frammenti del carro metal-
lico Vaticano furono egualmente trovate alcune maniglie,
e collocate dai restauratori lateralmente alla parte inferiore
della cassa, destinate a tener le tirelle o le funi dei caval-
li esteriori, su dei quali il giogo non si estendeva, e che
perciò funales, <r«paw» si appellano 3. Riportando qui ancora
io questa maniglia 4, vi aggiungo l'osservazione che in al-
cuni carri dipinti nei vasi vedesi parimente una maniglia,
1 Ivi. 3 Visconti, 1. cit. , p. 254-
a Ivi, tav. ii, num. iO- 4 Ved. tav. xxvn, num. 2.
la XXVII, num. i di queste, è un oggetto della grandezza
di quattro decimetri, ripetuto quattro volte in que' Bronzi
e composto di una sprangherà di ferro, in cima alla quale
è conficcata una ruotina movibile intorno al suo perno. A
riguardo eli tale oggetto egli suppone, che i carri di marmo
e di metallo fabbricati a sola pompa ed onore , non avessero
ruote movibili7 come non atti ne al trasporto, né alla veico-
lazione. Suppone altresì che in qualche occasione si doves-
sero muovere, come accader suoleva in circostanze di pom-
pe somiglianti; e ciò poteva farsi molto opportunamente col
mezzodì ruote più piccole, aggiunte alle grandi per modo che
rendessero facile il movimento del carro *. Questa ipotesi, che
in vero è ingegnosissima, sarebbe altrettanto incontrastabile,
qualora vi fosse la certezza che le ruotine indicate non ad
altro oggetto avessero appartenuto che al carro. Ma in una
congerie sì numerosa d oggetti, come quella del perugino
ritrovamento, chi assicura di ciò ? Riporta egli un altro
frammento 2, grande 1 decimetro e 70 millimetri, e Io giu-
dica spettante al carro, unicamente perchè va decorato dei
medesimi ornati; ma l'uso non si comprende. Nota peral-
tro assai dottamente che tra i frammenti del carro metal-
lico Vaticano furono egualmente trovate alcune maniglie,
e collocate dai restauratori lateralmente alla parte inferiore
della cassa, destinate a tener le tirelle o le funi dei caval-
li esteriori, su dei quali il giogo non si estendeva, e che
perciò funales, <r«paw» si appellano 3. Riportando qui ancora
io questa maniglia 4, vi aggiungo l'osservazione che in al-
cuni carri dipinti nei vasi vedesi parimente una maniglia,
1 Ivi. 3 Visconti, 1. cit. , p. 254-
a Ivi, tav. ii, num. iO- 4 Ved. tav. xxvn, num. 2.