Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 3) — [S.l.], 1836

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.3666#0403
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
ITO

SSEA

m ""'«««4

1 lwognitam
a PMìre, cut
> quando ei^
élla reggini
istrato : f i»
assente, ftà
con altri e tw
mi, e così a-
i cui sperava i
e: manifestali
tanti della #
ilirlo prima è

veduto* èkl

d di ***

f feterna

287
che ramico per dirgli che attaccasse il cocchio
ai cavalli per andarsene. Al sorger dell aurora
sorse dal talamo d! Elena anche Menelao (v.
58 ), al quale Telemaco chiese in grazia di
esser rimandato alla patria. Molte juron Vof-
ferte d' assistenza che Menelao gli esibì, ma
Telemaco si mostrò premuroso di tornare in
Itaca , e fu nel tempo stesso imbandita una
lauta mensa, perchè il giovine principe non par-
tisse digiuno. Intanto Elena e Menelao gli pre-
sentarono i doni ospitali, un vaso d'argento con
labbro d! oro e un bel peplo ricamato da Ele-
na stessa ( v. i o5 ) . / doni furon collocati
nel cocchio, dove saliti i giovanetti venner da
Menelao salutati, previa una libazione agli Dei,
e così accomiatati. Intanto un aquila soprav-
venne, e furata dal cortile un oca vólo con essa
davanti ai cavalli ( v. 164 ) ed Elena spiego
il prodigio col dire che Ulisse come quel ra-
pace animale piomberebbe su i .proci per mas -
sacrarli. Telemaco, pregando il cielo che s'av-
verasse l'augurio* parti s sene con Pisi strato ver-
so Pilo ( v. 19^), ma non vi giunsero, perchè
Telemaco volle tosto imbarcarsi e far vela per
arrivare sollecitamente alla patria , onde si
 
Annotationen