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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 2.1833

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Jannelli, Cataldo: Pittura pompeiana nella quale si rappresentano le nozze di Zeffiro e Flora
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https://doi.org/10.11588/diglit.10821#0228

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( 2l6 )

chità inventasse, o da altri più profondi e teologici alle biso-
gne rurali adattasse , credo che si rappresenti in questa
Pittura Pompeiana : cioè stimo che vi sieno espresse le
Nozze di Zeffiro e di Flora in primavera , e che sieno
pronubi di esse Venere e Bacco. Credo cioè che vi si
rappresentino le nozze della Natura, le vere nozze delle
piante , che in tutti gli anni si celebrano sotto gli occhi
nostri nella fecondazione de*fiori, senza le quali nozze nè
frutto veruno di Bacco , nè umana Venere sussisterebbe.
Alla produzione di qualunque frutto son necessarii, come
ognun sa, o due fiori distinti, o due parti distinte d'uno
stesso fiore : cioè la parte maschile, e la feminina ; vale a
dire il calice , bocciuolo , ovvero ovaia, in cui cresce il
frutto, e gli stami, il seme , il polline , o polvere fecon-
dante , onde il frutto è generato. Queste parti sessuali
de' fiori sono alcune volte su piante distinte, come nella
palma, spesso sono sulla stessa pianta, ma in luogo diverso,
come nella cocozza, più spesso ancora, benché stieno insieme
nello stesso apparato , occupano però sempre luogo e si-
tuazione diversa. Dovunque però si trovino le parti sessuali
de' fiori è assolutamente indispensabile al concepimento
delle frutta , che il polline o polvere fecondante sia con
eerta forza intromessa nell' ovaja, eh' è nella parte più se-
creta e riposta del fiore stesso (i). Or quali sono di grazia,
quelle forze, quegli agenti maravigliosi, che rendono servi-
gio si importante alla Natura? Questi utilissimi esseri sono

(i) V. Carol. Linn. Atuoenit. Academ. I, p. Gì.
 
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