C 244 )
stino (1), ed altri (2) ci han conservate alcune tradizioni
sulla Flora Romana, nelle quali di gravissime turpitudini
ina non di rapimenti si tratta : e Servio poi ce ne ha
conservata un' altra bellissima , e degna di ogni conside-
razione. Così egli al v. 47. dell'Ecloga V. di Virgilio: J?et&*
res Zephyro vento imam ex Horis conili geni adsignant,
ex qua et Zephyro Carpon filium pulcherrimi corporis
editimi dicunt ; nella quale tradizione neppure è possi-
bile che possa ascondersi ratto alcuno. Imperciocché se le
Ore sono Genii certi e definiti > se l'Ora della Primavera
è necessariamente diversa dall' Ora dell' Autunno , e se
Zeffiro non potè accoppiarsi che con l'Ora di Primavera
non vi potè esser ratto nelle nozze loro. Secondo la Flora
Romana nè fu, nè potè esser mai una semplice Ninfa
d'ignotissimi genitori, e che passeggiasse ed errasse negli
Elisii, e della quale abusasse un Vento a capriccio. La
Flora Romana fu divinità distintissima prima de' Sabi-
ni (5), e poi de'Romani, onorata di ampissimo culto, di
Flamine, e di Giuochi solennissimi, comeabbiam di sopra
osservato., e detta Genitrix sancta (4), e Mater (5) per
eccellenza : alla Flora Romana lo stesso Ovidio fa quasi
supplice Giunone, acciocché le possa far concepire senza
(1) De Civ. Dei lib. H. c. 27. p. 33. etc.
(2) Ant, Roman. Rosini cum Demsptero etc.
(3) V. Varron. de L. Lat IV. p. 20. VI. p. 74. De R. R. L cap. 1,
(4) Arnobio adv. Gent. lib. HI. p, U3.
(5) Lucret. lib. V. p. 739.
stino (1), ed altri (2) ci han conservate alcune tradizioni
sulla Flora Romana, nelle quali di gravissime turpitudini
ina non di rapimenti si tratta : e Servio poi ce ne ha
conservata un' altra bellissima , e degna di ogni conside-
razione. Così egli al v. 47. dell'Ecloga V. di Virgilio: J?et&*
res Zephyro vento imam ex Horis conili geni adsignant,
ex qua et Zephyro Carpon filium pulcherrimi corporis
editimi dicunt ; nella quale tradizione neppure è possi-
bile che possa ascondersi ratto alcuno. Imperciocché se le
Ore sono Genii certi e definiti > se l'Ora della Primavera
è necessariamente diversa dall' Ora dell' Autunno , e se
Zeffiro non potè accoppiarsi che con l'Ora di Primavera
non vi potè esser ratto nelle nozze loro. Secondo la Flora
Romana nè fu, nè potè esser mai una semplice Ninfa
d'ignotissimi genitori, e che passeggiasse ed errasse negli
Elisii, e della quale abusasse un Vento a capriccio. La
Flora Romana fu divinità distintissima prima de' Sabi-
ni (5), e poi de'Romani, onorata di ampissimo culto, di
Flamine, e di Giuochi solennissimi, comeabbiam di sopra
osservato., e detta Genitrix sancta (4), e Mater (5) per
eccellenza : alla Flora Romana lo stesso Ovidio fa quasi
supplice Giunone, acciocché le possa far concepire senza
(1) De Civ. Dei lib. H. c. 27. p. 33. etc.
(2) Ant, Roman. Rosini cum Demsptero etc.
(3) V. Varron. de L. Lat IV. p. 20. VI. p. 74. De R. R. L cap. 1,
(4) Arnobio adv. Gent. lib. HI. p, U3.
(5) Lucret. lib. V. p. 739.