43
ghi, fiumi, rovine ec. , ha formato sempre de' paesisti eccellen-
ti . Senza parlare de' Caracci ,. di Pussino , Salvator Rosa , Claudio ,
Vernet ec. ognuno ha presenti ancora le opere insigni de'piò. mo-
derni paesisti, Moore, Akerth, Tiers , Ducròs, e• Labruzzi, e Fidanza
( con altri molti ancor viventi) . Non ne manca neppure la presen-
te era pittorica , in cui pare che un tal genere sia cresciuto di mo-
da . Fra quei che vi si distinguono con suo molto onore e profìtto
è. il Sig. Teodoro Matueff, Pittore Russo dimorante in Roma dà
molti anni .
Di sua mano è la bella tela , che brevemente siamo a descri-
vere , ordinatagli dal fu Lord Bristol, ed esistente ancora nel suo
studio .. Nell' ampia proporzione di palmi 16. sopra 12. ha egli
colorita una interessante pittoresca veduta del Monte Cenisio, al di
qua, prima d1 arrivare alla Novalese . La scena vi si rappresenta
.com' è in natura, da lui disegnata sul luogo medesimo , in occasio-
ne di un viaggio fatto per quella parte, con un personaggio della
sua nazione : deve per conseguenza considerarsi come un ritratto ,
salvo certi piccoli accidentali cambiamenti, volutivi dal Mecena-
te . Per esser quel sito ineguale e montuoso , presenta come in An-
fiteatro , un paesaggio misto con ogni genere di variazione cam-
pestre v •
In basso della tela , sull'angolo a dritta , previene l'occhio un
sito folto e macchioso , intrecciato assai bene di alberi di varie spe-
cie , i quali con l'altezza uniscono l'atmosfera con il suolo ; con
l'ombrosa boscaglia spingono indietro , e fanno parer più lontana
una vaga prospettiva , che salendo suddivisa in differenti piani di
cambiate verdure , si vede a mano a mano , con bene intesa gra-
dazione di tinte , giungere a scoscese e distantissime rupi • Siegue
nel mezzo un altro gruppo di alberi, misto d' ombre oscure eri-
genti , ed assai più piccolo . Questo isoiato , per mezzo della gran
montagna Cenisia, che occupa tutto il Iato sinistro , viene a formare
due spaziose aperture ; per una delle quali si travede in distanza ,
la Città della Novalesa ; dall'altra si scorge Terto cammino che gui-
da in cima del monte (soggetto del quadro) , interrotto da variati
oggetti di verzure , di boschereccie, di sassi, di arbusti, cespugli,
.rocce , non dal Pittore immaginati, ma fattivi dalla natura .
Sull'alto della montagna , ov'è noto che trovasi uno spazioso
lago, abondante di squisite trotte, si vede nascere una cascata
d'acqua, che da quel ripido pendio , rotta da' sassi, precipita
.spumosa fra il verde variato della collina ; finché , dopo diverse
ghi, fiumi, rovine ec. , ha formato sempre de' paesisti eccellen-
ti . Senza parlare de' Caracci ,. di Pussino , Salvator Rosa , Claudio ,
Vernet ec. ognuno ha presenti ancora le opere insigni de'piò. mo-
derni paesisti, Moore, Akerth, Tiers , Ducròs, e• Labruzzi, e Fidanza
( con altri molti ancor viventi) . Non ne manca neppure la presen-
te era pittorica , in cui pare che un tal genere sia cresciuto di mo-
da . Fra quei che vi si distinguono con suo molto onore e profìtto
è. il Sig. Teodoro Matueff, Pittore Russo dimorante in Roma dà
molti anni .
Di sua mano è la bella tela , che brevemente siamo a descri-
vere , ordinatagli dal fu Lord Bristol, ed esistente ancora nel suo
studio .. Nell' ampia proporzione di palmi 16. sopra 12. ha egli
colorita una interessante pittoresca veduta del Monte Cenisio, al di
qua, prima d1 arrivare alla Novalese . La scena vi si rappresenta
.com' è in natura, da lui disegnata sul luogo medesimo , in occasio-
ne di un viaggio fatto per quella parte, con un personaggio della
sua nazione : deve per conseguenza considerarsi come un ritratto ,
salvo certi piccoli accidentali cambiamenti, volutivi dal Mecena-
te . Per esser quel sito ineguale e montuoso , presenta come in An-
fiteatro , un paesaggio misto con ogni genere di variazione cam-
pestre v •
In basso della tela , sull'angolo a dritta , previene l'occhio un
sito folto e macchioso , intrecciato assai bene di alberi di varie spe-
cie , i quali con l'altezza uniscono l'atmosfera con il suolo ; con
l'ombrosa boscaglia spingono indietro , e fanno parer più lontana
una vaga prospettiva , che salendo suddivisa in differenti piani di
cambiate verdure , si vede a mano a mano , con bene intesa gra-
dazione di tinte , giungere a scoscese e distantissime rupi • Siegue
nel mezzo un altro gruppo di alberi, misto d' ombre oscure eri-
genti , ed assai più piccolo . Questo isoiato , per mezzo della gran
montagna Cenisia, che occupa tutto il Iato sinistro , viene a formare
due spaziose aperture ; per una delle quali si travede in distanza ,
la Città della Novalesa ; dall'altra si scorge Terto cammino che gui-
da in cima del monte (soggetto del quadro) , interrotto da variati
oggetti di verzure , di boschereccie, di sassi, di arbusti, cespugli,
.rocce , non dal Pittore immaginati, ma fattivi dalla natura .
Sull'alto della montagna , ov'è noto che trovasi uno spazioso
lago, abondante di squisite trotte, si vede nascere una cascata
d'acqua, che da quel ripido pendio , rotta da' sassi, precipita
.spumosa fra il verde variato della collina ; finché , dopo diverse