DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
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NOTIZIE
Di un preteso tesoro cristiano dei primi secoli (').
Con questo titolo il eh. P. Àrtmanno Grisar ha pubblicato
testé uno « studio archeologico » diretto ad esaminare un gruppo
ormai famoso di ori e di argenti, ornati di decorazioni e di figure
simboliche, che è serbato in Roma nelle private raccolte del Cav.
Giancarlo Rossi e del Conte Gregorio Stroganoff. La porzione
maggiore di questi oggetti è nota al pubblico per le edizioni fat-
tene a cura del principale possessore Cav. G. C. Rossi nel 1888 e
nel 1890 con ricco corredo di tavole, e per pubblicazioni o notizie
parziali di varii cultori delle sacre antichità comparse in opere o pe-
riodici di archeologia. Se unanime è stato il consenso dei dotti
nel giudicare (nella migliore ipotesi) questi lavori come appar-
tenenti ai tempi barbarici e giammai alla primitiva epoca cri-
stiana come si era preteso, unanime altresì è stata la meravi-
glia per la singolarità di siffatto tesoro e sopratutto per lo strano
e complicato simbolismo che in esso è figurato; circostanze le
quali hanno tenuto dubbioso o almeno sospeso il giudizio in
più di un archeologo, provocando speciali riserve ovvero un pru-
dente silenzio.
Oggi il P. Grisar nella citata dissertazione impugna senza
altro di falsità tutto intero il tesoro suddetto. Egli, dopo tessuta la
storia e la bibliografia dell’argomento, invoca dapprima le ragioni
estrinseche, quali il mistero, le anomalie, le contradizioni a proposito
0) Di un preteso tesoro cristiano dei primi secoli (il « Tesoro sacro »
del Cav. Giancarlo Rossi in Roma), studio archeologico di H. Grisar S. J.
Roma, Spithover 1895, in 4°, di pag. 38 e 2 tavole.
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NOTIZIE
Di un preteso tesoro cristiano dei primi secoli (').
Con questo titolo il eh. P. Àrtmanno Grisar ha pubblicato
testé uno « studio archeologico » diretto ad esaminare un gruppo
ormai famoso di ori e di argenti, ornati di decorazioni e di figure
simboliche, che è serbato in Roma nelle private raccolte del Cav.
Giancarlo Rossi e del Conte Gregorio Stroganoff. La porzione
maggiore di questi oggetti è nota al pubblico per le edizioni fat-
tene a cura del principale possessore Cav. G. C. Rossi nel 1888 e
nel 1890 con ricco corredo di tavole, e per pubblicazioni o notizie
parziali di varii cultori delle sacre antichità comparse in opere o pe-
riodici di archeologia. Se unanime è stato il consenso dei dotti
nel giudicare (nella migliore ipotesi) questi lavori come appar-
tenenti ai tempi barbarici e giammai alla primitiva epoca cri-
stiana come si era preteso, unanime altresì è stata la meravi-
glia per la singolarità di siffatto tesoro e sopratutto per lo strano
e complicato simbolismo che in esso è figurato; circostanze le
quali hanno tenuto dubbioso o almeno sospeso il giudizio in
più di un archeologo, provocando speciali riserve ovvero un pru-
dente silenzio.
Oggi il P. Grisar nella citata dissertazione impugna senza
altro di falsità tutto intero il tesoro suddetto. Egli, dopo tessuta la
storia e la bibliografia dell’argomento, invoca dapprima le ragioni
estrinseche, quali il mistero, le anomalie, le contradizioni a proposito
0) Di un preteso tesoro cristiano dei primi secoli (il « Tesoro sacro »
del Cav. Giancarlo Rossi in Roma), studio archeologico di H. Grisar S. J.
Roma, Spithover 1895, in 4°, di pag. 38 e 2 tavole.