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Marucchi, Orazio: Nuove osservazioni sulla iscrizione di Abercio
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.17401#0023
DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
17
NUOVE OSSERVAZIONI
SULLA ISCRIZIONE DI ABERCIO
Nel penultimo fascicolo del Bullettino di Archeologia cri-
stiana (1894, n. 3) il compianto maestro G. B. De Rossi an-
nunciò ai lettori la collocazione allora proprio avvenuta nel
museo lateranense della celeberrima stela di Abercio giunta
in Roma dall’Asia e mandata in dono da S. M. il Sultano a
Sua Santità il Papa Leone XIII in occasione del suo giubileo
episcopale. Alla notizia di tale fatto importante aggiunse un
rinvio a ciò che egli aveva già scritto intorno a quel prezioso
monumento nel voi. II delle sue Inscriptiones christianae dove
pienamente trattò il nobile tema.
È notissimo ai cultori dei nostri studi che della mutila
iscrizione ora lateranense il testo intiero si legge negli atti
di s. Abercio vescovo della Frigia ai tempi incirca di Marco
Aurelio; e che sull’importanza di quel documento, quasi inav-
vertito per l’innanzi, chiamò per il primo l’attenzione dei dotti
il Pitra seguito poi dal De Rossi e da altri, i quali ne ap-
prezzarono il grande valore per il simbolismo cristiano specialmente
riguardo al mistero eucaristico; e riconobbero tutti esser quella
l’iscrizione che il santo vescovo dell’Asia minore fece porre sul suo
sepolcro L È pure egualmente noto cheilRamsay trovò nel 1882
appunto nella Frigia la iscrizione sepolcrale di un tale Alessandro
1 Gli atti conservatici nella raccolta del Metafraste sono pubblicati e
tradotti dai Bollandisti nel tomo IX di ottobre (22 ottobre). Molti sono i
codici di quel testo e nella Biblioteca vaticana ne abbiamo quattro dell’unde-
cimo o del duodecimo secolo, cioèi vaticani greci 798 fol. 202; 799 fol. 172 ;
801 fol. 186; 802 fol. 129.
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NUOVE OSSERVAZIONI
SULLA ISCRIZIONE DI ABERCIO
Nel penultimo fascicolo del Bullettino di Archeologia cri-
stiana (1894, n. 3) il compianto maestro G. B. De Rossi an-
nunciò ai lettori la collocazione allora proprio avvenuta nel
museo lateranense della celeberrima stela di Abercio giunta
in Roma dall’Asia e mandata in dono da S. M. il Sultano a
Sua Santità il Papa Leone XIII in occasione del suo giubileo
episcopale. Alla notizia di tale fatto importante aggiunse un
rinvio a ciò che egli aveva già scritto intorno a quel prezioso
monumento nel voi. II delle sue Inscriptiones christianae dove
pienamente trattò il nobile tema.
È notissimo ai cultori dei nostri studi che della mutila
iscrizione ora lateranense il testo intiero si legge negli atti
di s. Abercio vescovo della Frigia ai tempi incirca di Marco
Aurelio; e che sull’importanza di quel documento, quasi inav-
vertito per l’innanzi, chiamò per il primo l’attenzione dei dotti
il Pitra seguito poi dal De Rossi e da altri, i quali ne ap-
prezzarono il grande valore per il simbolismo cristiano specialmente
riguardo al mistero eucaristico; e riconobbero tutti esser quella
l’iscrizione che il santo vescovo dell’Asia minore fece porre sul suo
sepolcro L È pure egualmente noto cheilRamsay trovò nel 1882
appunto nella Frigia la iscrizione sepolcrale di un tale Alessandro
1 Gli atti conservatici nella raccolta del Metafraste sono pubblicati e
tradotti dai Bollandisti nel tomo IX di ottobre (22 ottobre). Molti sono i
codici di quel testo e nella Biblioteca vaticana ne abbiamo quattro dell’unde-
cimo o del duodecimo secolo, cioèi vaticani greci 798 fol. 202; 799 fol. 172 ;
801 fol. 186; 802 fol. 129.
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