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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 1.1895

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Grisar, Hartmann: Il Tempio del Clitunno e la Chiesa Spoletina di S. Salvatore
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https://doi.org/10.11588/diglit.17401#0149

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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

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Discorriamo in primo luogo delle tre porte, riprodotte dal
de Rossi a tav. XII e dal Mothes, in dimensioni maggiori, a p. 187.
Ivi, inserito fra l’architrave ed il cornicione, si trova in tutte il
fregio della scuola di Melioranzio (ben possiamo chiamarlo senz’altro
così) adorno di monogramma nel mezzo. L’ esecuzione del rilievo
è riescitissima: nell’ età classica appena si sarebbe potuto fare
di meglio ; ma parecchi dettagli del rilievo e singolarmente l’or-
nato superiore delle porte palesano considerevoli difetti. Dettagli
difettosi del rilievo sono certe durezze di disegno nelle volute e le
mezze palmette agli angoli, « le quali non hanno alcuna ragione
di essere, » come notò il Mothes (p. 74), alla cui giudiziosa
critica potremo in seguito richiamarci più volte. Lo stesso de
Rossi rileva « il greve e sproporzionato effetto « dell’ insieme
della porta: e difatti l’incorniciatura assume, mercè l’inserzione
di quelle grandi volute, una eccessiva pesantezza. L’artista si
vide costretto a collegare l'architrave col fregio, per via di due
mensole laterali, ed egli si valse di certe forme ricurve e tra-
forate, che sono affatto estranee all’arte antica, mentre conven-
gono egregiamente, per il loro carattere infantile, al gusto me-
dioevale. Il Serlio, che fece uno studio speciale intorno alle porte,
quantunque invero il disegno che ne offre non possa servire che
a mala pena per le linee generali, scrive: « Questa porta è diffe-
rente da tutte le altre che nell’antichità io habbia mai vedute;
è nondimeno molto grata a l’occhio e rappresenta grandezza » b
Le porte non sono antiche, ma medioevali. Se ciò avesse av-
vertito il Serlio, si sarebbe potuto rendere facilmente ragione
delle singolarità da lui rilevate.

Passando alle celebri finestre di S. Salvatore (de Rossi, tav.
X ; Mothes, p. 186), ecco che noi vi troviamo la stessa mesco-
lanza di forme classiche con goffaggini medioevali, o in altre
parole, lo stesso tentativo di imitazione dell’antico, ma oltre a ciò 1

1 Architettura (Venezia 1663), lib. IV, p. 321.

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