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NUOVO BULLETTINO
INVENTARIO DEI SIGILLI IMPRESSI SULLE TEGOLE
DEL TETTO DI S. MARIA MAGGIORE
In una visita da me fatta a Ravenna, or sono quattordici
anni, nell’ entrare in S. Apollinare Nuovo, osservai che, risarcen-
dosi il tetto della basilica, venivano tolte le tegole antiche bi-
pedali per sostituirvene delle nuove. Non credendo ai miei occhi,
domandai se le tegole rimosse dal tetto sarebbero state poi ricol-
locate al loro posto, e mi fu risposto che si sostituivano con ma-
teriale moderno. Le antiche tegole erano tanto bene conservate
da digradare quelle che venivano poste in loro vece con dispendio
inutile e con grave danno della storia. Il mal vezzo di guastare
i monumenti, o per ignoranza o a scopo di promuovere lavori,
abusando della buona fede degli amministratori e dei proprietari,
non è dunque soltanto del tempo passato, poiché ai giorni nostri
si è fatto e si fa lo stesso e peggio. E, per parlare soltanto di
Roma, come si sono demoliti ponti che da secoli e secoli resiste-
vano all’urto delle piene, col pretesto di allinearne la sezione, così
anche tuttora si tolgono dalle basiliche gli antichi embrici soli-
dissimi, per sostituirli con tegole di pochissima durata. Ad im-
pedire, per quanto è possibile, il proseguimento di siffatti vanda-
lismi, avendo trascritto i sigilli doliari che sono sopra i tetti delle
basiliche della nostra città, mi son proposto di pubblicarli; sia
per far conoscere bolli ancora non registrati nelle raccolte epigra-
fiche, sia per favorire la conservazione di cotesti embrici con un
inventario che rendo di pubblica ragione: perchè, conosciutone il
pregio e T interesse, chi ha V amministrazione degli edifici ne
prenda quella cura che si richiede.
NUOVO BULLETTINO
INVENTARIO DEI SIGILLI IMPRESSI SULLE TEGOLE
DEL TETTO DI S. MARIA MAGGIORE
In una visita da me fatta a Ravenna, or sono quattordici
anni, nell’ entrare in S. Apollinare Nuovo, osservai che, risarcen-
dosi il tetto della basilica, venivano tolte le tegole antiche bi-
pedali per sostituirvene delle nuove. Non credendo ai miei occhi,
domandai se le tegole rimosse dal tetto sarebbero state poi ricol-
locate al loro posto, e mi fu risposto che si sostituivano con ma-
teriale moderno. Le antiche tegole erano tanto bene conservate
da digradare quelle che venivano poste in loro vece con dispendio
inutile e con grave danno della storia. Il mal vezzo di guastare
i monumenti, o per ignoranza o a scopo di promuovere lavori,
abusando della buona fede degli amministratori e dei proprietari,
non è dunque soltanto del tempo passato, poiché ai giorni nostri
si è fatto e si fa lo stesso e peggio. E, per parlare soltanto di
Roma, come si sono demoliti ponti che da secoli e secoli resiste-
vano all’urto delle piene, col pretesto di allinearne la sezione, così
anche tuttora si tolgono dalle basiliche gli antichi embrici soli-
dissimi, per sostituirli con tegole di pochissima durata. Ad im-
pedire, per quanto è possibile, il proseguimento di siffatti vanda-
lismi, avendo trascritto i sigilli doliari che sono sopra i tetti delle
basiliche della nostra città, mi son proposto di pubblicarli; sia
per far conoscere bolli ancora non registrati nelle raccolte epigra-
fiche, sia per favorire la conservazione di cotesti embrici con un
inventario che rendo di pubblica ragione: perchè, conosciutone il
pregio e T interesse, chi ha V amministrazione degli edifici ne
prenda quella cura che si richiede.