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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 2.1896

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Crostarosa, Pietro: Inventario dei sigilli impressi sulle tegole del tetto di S. Maria Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.17402#0065
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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

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È incerto l’anno del consolato di Cano e Camerino ; ma
poiché è sicuro che nel 138, vivente Adriano, tennero il conso-
lato Nigro e Camerino, e viveva pure allora C. Calpetano Mne-
stere e lavorava nei predii e nelle fornaci di Cesare, cioè di
Adriano (v. Marini, n. 21, 262, 271), il Marini è assai propenso
a credere che questo sigillo sia del medesimo anno 138 ; e che
« a Nigro che teneva il primo posto sopra del suo collega fosse
« suffetto Cano, ovvero che questi due cognomi, di significazione
« tanto contraria, fossero della medesima persona ». Magno in
vece di Nigro leggesi nel Libro Pontificale, nella vita di papa
Igino (cf. Klein, Fasti consulares, p. 67). M. 528; C. 707.

32*. Navata grande e navatelle (3 es.) :

Diam. vero 0,09

Rozzo monogramma in rilievo entro un incavo di forma più
ovale che rotonda. Leggo senza dubbio Eadriani. Meno certo è
se questo bollo abbia ad attribuirsi al pontefice Adriano I (a. 771-
795), ma io sarei assai propenso a crederlo, per la somiglianza che
ha con quello dell’arco di S. Pudenziana ; la sigla offre anche
tutti gli elementi della parola papae. Del resto il sistema di
bollare le tegole sia in metallo sia in terracotta, anche nel se-
colo Vili non era andato interamente in disuso (v. Stevenson,
 
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