RESOCONTO DELLE ADUNANZE
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giù dalla canna palustre, tenuta in mano da quella figura, che
egli sostiene essere il Battista. Conchiuse che è pure importante
il confronto delle due scene adiacenti (Lazzaro e la Samari-
tana) le quali sono prese unicamente dal quarto Evangelo, come
quella che egli ritiene rappresentata nella scena principale, cioè
la testimonianza resa dal Battista a Cristo, e sono ispirate am-
bedue allo stesso pensiero, di esprimere cioè la divina missione
del Salvatore.
Il P. Sinter, a nome del P. Grisar, lesse alcune osservazioni
sopra l'iscrizione Agne Sanctissima, presentando alcuni dubbi
sulla sua genuinità, non ritenendo improbabile che possa rien-
trare nella classe della pestis Ligoriana.
È noto infatti che il Ligorio falsificò delle iscrizioni non
solo in carta, ma anche in marmo, ed alcune di queste ultime
sono nel Museo di Napoli, dove parimenti si conserva l'epi-
grafe in questione. Fece notare che nell'iscrizione di santa Agnese
l'epiteto Sanctissima non sarebbe assai appropriato, ma piuttosto
si sarebbe scritto Martyr, come nella iscrizione del sarcofago
dell'apostolo s. Paolo.
Il prof. 0. Marucchi soggiunse non esservi alcuna ragione (come
già disse nella precedente adunanza) per attribuire questa epi-
grafe alla tomba di santa Agnese giacché potrebbe anche essere
di origine pagana; ma disse che la credeva genuina. Quanto
alla provenienza bisognerebbe appurare se veramente sia merce
del Ligorio. perchè la paleografia non dà indizio certo di falsità.
Ebbe poi la parola il sig. Becker che espose alcune sue
osservazioni sopra due frammenti di un solo sarcofago da lui
sagacemente ricongiunti nella spelunca magna del cimitero di
Pretestato. Le rappresentanze di questi mise in relazione con
altri sarcofagi simili del Museo Lateranense, e del palazzo Cor-
setti in Roma, di Arles, di Narbona e di Lione nelle Gallie, e
con un frammento trovato recentemente nel cimitero di Priscilla
rappresentante un uomo seduto in cattedra, esprimendo il parere
Nuovo Bull. d'Ardi, crist. — Anno XIV.
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giù dalla canna palustre, tenuta in mano da quella figura, che
egli sostiene essere il Battista. Conchiuse che è pure importante
il confronto delle due scene adiacenti (Lazzaro e la Samari-
tana) le quali sono prese unicamente dal quarto Evangelo, come
quella che egli ritiene rappresentata nella scena principale, cioè
la testimonianza resa dal Battista a Cristo, e sono ispirate am-
bedue allo stesso pensiero, di esprimere cioè la divina missione
del Salvatore.
Il P. Sinter, a nome del P. Grisar, lesse alcune osservazioni
sopra l'iscrizione Agne Sanctissima, presentando alcuni dubbi
sulla sua genuinità, non ritenendo improbabile che possa rien-
trare nella classe della pestis Ligoriana.
È noto infatti che il Ligorio falsificò delle iscrizioni non
solo in carta, ma anche in marmo, ed alcune di queste ultime
sono nel Museo di Napoli, dove parimenti si conserva l'epi-
grafe in questione. Fece notare che nell'iscrizione di santa Agnese
l'epiteto Sanctissima non sarebbe assai appropriato, ma piuttosto
si sarebbe scritto Martyr, come nella iscrizione del sarcofago
dell'apostolo s. Paolo.
Il prof. 0. Marucchi soggiunse non esservi alcuna ragione (come
già disse nella precedente adunanza) per attribuire questa epi-
grafe alla tomba di santa Agnese giacché potrebbe anche essere
di origine pagana; ma disse che la credeva genuina. Quanto
alla provenienza bisognerebbe appurare se veramente sia merce
del Ligorio. perchè la paleografia non dà indizio certo di falsità.
Ebbe poi la parola il sig. Becker che espose alcune sue
osservazioni sopra due frammenti di un solo sarcofago da lui
sagacemente ricongiunti nella spelunca magna del cimitero di
Pretestato. Le rappresentanze di questi mise in relazione con
altri sarcofagi simili del Museo Lateranense, e del palazzo Cor-
setti in Roma, di Arles, di Narbona e di Lione nelle Gallie, e
con un frammento trovato recentemente nel cimitero di Priscilla
rappresentante un uomo seduto in cattedra, esprimendo il parere
Nuovo Bull. d'Ardi, crist. — Anno XIV.
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