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O. MAKUCCHI
Essendo la figura palliata nel centro della descritta scena
quella del Salvatore, come è riconosciuto da tutti, noi dobbiamo
cercare in qualche episodio evangelico la spiegazione del sog-
getto ivi rappresentato.
Il Marchi per il primo pensò che vi fosse rappresentata
una scena.della passione e precisamente l'incoronazione di spine;
e tale sentenza fu seguita anche dal De Eossi, il quale però
vide la pittura soltanto nella sua giovinezza, e non essendo più
potuto penetrare in quel cubicolo non ebbe occasione di stu-
diarla più accuratamente. Del resto egli accennò incidentalmente
a questa spiegazione una sola volta nel Bullettàio e con due
sole parole1. Quella spiegazione, forse anche per la unicità di
tale rappresentanza, ebbe fortuna e fu accettata quasi da tutti2.
Essa venne pure recentemente accettata da mons. Wilpert nella
sua pregevolissima opera sulle pitture cimiteriali ; e fu di nuovo
da lui sostenuta anche dopo che io mi pronunziai contro di essa
col precedente mio articolo 3.
Veniamo adunque ad esaminare la questione che è senza
dubbio di grande importanza per lo studio dell'antico simbo-
lismo e dell'antica arte cristiana.
E per procedere con ordine esporrò prima la parte negativa
della mia tesi dimostrando che quel dipinto non può rappre-
sentare la coronazione di spine e passerò quindi alla parte po-
sitiva sostenendo la spiegazione che ho accennato.
1 V. Bull, d'ardi, crist., 1872, p. 64. — È perciò naturale che egli non
avendo più studiato la cosa restasse con quella prima impressione.
2 E così tale spiegazione passò in quasi tutti i trattati di antica
arte cristiana. Vi si oppose però il Garrucci nella sua Storia, voi. II, p. 45
segg. : ed accennò poi a qualche dubbio su quella interpretazione il Peraté,
L'archeologie chrétienne (ed. Q.uantin, 1892, pag. 127).
3 Rómisclie Quartalschrift, 1908, p. 165. e segg. La tesi del Wilpert
era stata poco prima difesa anche dal Bacci nel fascicolo precedente
dello stesso periodico tedesco.
O. MAKUCCHI
Essendo la figura palliata nel centro della descritta scena
quella del Salvatore, come è riconosciuto da tutti, noi dobbiamo
cercare in qualche episodio evangelico la spiegazione del sog-
getto ivi rappresentato.
Il Marchi per il primo pensò che vi fosse rappresentata
una scena.della passione e precisamente l'incoronazione di spine;
e tale sentenza fu seguita anche dal De Eossi, il quale però
vide la pittura soltanto nella sua giovinezza, e non essendo più
potuto penetrare in quel cubicolo non ebbe occasione di stu-
diarla più accuratamente. Del resto egli accennò incidentalmente
a questa spiegazione una sola volta nel Bullettàio e con due
sole parole1. Quella spiegazione, forse anche per la unicità di
tale rappresentanza, ebbe fortuna e fu accettata quasi da tutti2.
Essa venne pure recentemente accettata da mons. Wilpert nella
sua pregevolissima opera sulle pitture cimiteriali ; e fu di nuovo
da lui sostenuta anche dopo che io mi pronunziai contro di essa
col precedente mio articolo 3.
Veniamo adunque ad esaminare la questione che è senza
dubbio di grande importanza per lo studio dell'antico simbo-
lismo e dell'antica arte cristiana.
E per procedere con ordine esporrò prima la parte negativa
della mia tesi dimostrando che quel dipinto non può rappre-
sentare la coronazione di spine e passerò quindi alla parte po-
sitiva sostenendo la spiegazione che ho accennato.
1 V. Bull, d'ardi, crist., 1872, p. 64. — È perciò naturale che egli non
avendo più studiato la cosa restasse con quella prima impressione.
2 E così tale spiegazione passò in quasi tutti i trattati di antica
arte cristiana. Vi si oppose però il Garrucci nella sua Storia, voi. II, p. 45
segg. : ed accennò poi a qualche dubbio su quella interpretazione il Peraté,
L'archeologie chrétienne (ed. Q.uantin, 1892, pag. 127).
3 Rómisclie Quartalschrift, 1908, p. 165. e segg. La tesi del Wilpert
era stata poco prima difesa anche dal Bacci nel fascicolo precedente
dello stesso periodico tedesco.