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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Marucchi, Orazio: L' ipogèo con i graffiti degli Apostoli Pietro e Paolo scoperto sotto la basilica di S. Sebastiano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0020

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Ma la storia delle vicende del nostro monumento può fino ad
ora tracciarsi soltanto nelle grandi linee e con molta riserva ri-
guardo ai particolari, perchè molti elementi di fatto ancora ci man-
cano ; e per averli con sicurezza è necessario completare la esplo-
razione del sottosuolo e studiare accuratamente la relazione dei se-
polcri di origine pagana con i cristiani posti lì accanto. E per far
ciò sarà necessario progredire con la escavazione avanti a quella
parete di tufo ove sta la bella iscrizione greca di Ancozia da me
già pubblicata (v. Tav. I. F). E sarà necessario infine esaminare
con grande diligenza le strutture della basilica e della « Platonia »
e studiarne la cronologia delle varie parti.

Io spero che i prossimi scavi in questi punti e le indagini ulte-
riori delle varie parti del monumento ci forniranno almeno qualche
nuovo elemento sicuro per la ricostruzione di tali vicende ; e mi af-
fretterò a renderne conto ai lettori in altro articolo. Ma ad ogni modo
nel prossimo fascicolo continuerò la illustrazione della memoria
apostolica della via Appia esponendo anche un nuovo studio epi-
grafico da me fatto sulla « Basilica apostolorum » studio che ho
voluto separare da quello sull'ipogèo dei graffiti al quale solo ho
limitato il presente articolo.

Intanto mi contento di avere esposto qui una descrizione ana-
litica del nuovo ipogèo, il quale, checché voglia dirsi intorno ad
alcuni particolari, deve ragionevolmente considerarsi come un pre-
zioso ricordo monumentale della temporanea deposizione delle re-
liquie dei due apostoli sulla via Appia.

Chiudo poi anche con la speranza che le prossime indagini e
studi ulteriori ci permettano di rispondere definitivamente alla que-
stione tuttora aperta, se cioè quella deposizione famosa avvenisse
poco dopo la morte degli apostoli ovvero nel secolo terzo (1).

Agosto 1921 Orazio Marucchi

(1) La traslazione delle reliquie apostoliche sull'Appia avvenne in qualunque
ipotesi non più tardi del secolo terzo; ed esse erano già tornate ai sepolcri pri-
mitivi del Vaticano e della via Ostiense quando Costantino edificò su quei due
sepolcri le due basiliche e chiuse quei sacri corpi dentro i sarcofagi, in quel modo
che indica il « liber pontificalio » nella vita del papa Silvestro.

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