Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

DOI Artikel:
Franchi de'Cavalieri, Pio: Il sarcofago di S. Elena prima dei restauri del secolo XVIII.
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0023

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
anni (!). Ma se ne togli il particolare dei busti, l'antichità dei quali
apparve esclusa dal colore diverso e dalla diversa grana del por-
fido (2), e i quattro geni seduti sul coperchio, che furono dichiarati
moderni almeno da L. Riegl (3), nessuno seppe o volle precisare
le parti restaurate. Cosa, questa, indubbiamente assai malagevole,
anche perchè i restauratori moderni tirarono a pulimento a un modo
stesso le parti aggiunte da essi e quelle antiche (4); — cosa tuttavia
indispensabile a chi pretenda giudicare dell'età e dell'arte del mo-
numento.

Qui devo dire per la verità, che, raffrontando alcuni anni or
sono il sarcofago, che fa di sè così splendida mostra nel museo Pio-
Clementino, con il disgraziato disegno edito da Antonio Bosio, Roma
sott. p. 317, e riprodotto da P. Aringhi, Roma subterr. II 41 {non
conoscevo allora i disegni quasi identici presso Ciampini De sacris
aedificiis a Constantino M. constructis, Romae 1693, tav. 28, unita
a p. 123, e presso Bottari, Roma sotterr. Ili tav. 196) (5), io ne avevo

p

(1) Ciò si legge in più di una Guida (p. es. Musei e gallerie pontificie, I
Guida del museo Vaticano di scultura, Roma 1911, p. 6; Helbig Fiihrer I, ed. 1912,
206). P. Massi Indicazione antiquaria etc. p. 179 n. 32 dice soltanto che il sarcofago
fu « risarcito con lungo e meraviglioso lavoro... con quella accuratezza e perfe-
zione che meritava ». Che il restauro abbia richiesto proprio nove anni di assiduo
lavoro non oserei affermare (nella Storia delle arti del Winckelmann, tradotta da
C. Fe>a, HI, Roma 1783, p. 20 nota B si parla del riattamento come già compiuto,
o poco meno) ; ma è fuori di ogni dubbio (e lo vedremo più sotto) che il mo-
numento fu esposto nel museo Pio-Clementino nove anni dopo trasferito al Va-
ticano. Si afferma che la spesa abbia ammontato a scudi 96.000 d'oro (E. G.
Massi Descrizione dei musei dell'antica scultura nel palazzo Vaticano, Roma
1892, p. 17. Musei e gallerie pontificie I 6).

(2) Helbig loc. cit. ; Bernoulli Rom. Ikonographie II 3 p. 202.

(3) Spatrom. Kunst-Industrie p. 92 in nota.

(4) V. Helbig Fiihrer loc. cit. Della difficoltà di distinguere nel sarcofago
le parti nuove dalle antiche tocca anche Bernoulli loc. cit.

(5) Molto meno conoscevo il disegno Dal Pozzo, su cui vedi p. 18 nota 3. Del
resto i disegni citati non sono tutti presi direttamente dal vero nè indipendenti
fra loro. Quello fatto eseguire dal Bosio dovette servir di base ai disegnatori
successivi, i quali si limitarono a qualche leggerissima correzione od aggiunta.
Se così non fosse, male comprenderemmo la perfetta concordia delle varie
copie contro l'originale quale apparve a G. B. Piranesi ed è ancora oggidì.
P. es. il terzo cavallo (da sin.) scolpito sulla faccia d'innanzi, in tutti i disegni
(tranne quello del Piranesi) ha le due zampe anteriori alzate, mentre in
Piranesi, come nell'originale, la destra poggia a terra. Il cavaliere, secondo tutti
quei disegni, vibra il confus con la sinistra e impugna le briglie con la destra,

- 17 -
 
Annotationen