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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Franchi de'Cavalieri, Pio: Il sarcofago di S. Elena prima dei restauri del secolo XVIII.
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0039

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testa e petto ; del soldato, il solo torace. Nel piano di sotto si scorge,
a sinistra, il torso nudo di un barbaro con le mani legate dietro le
reni ; a destra, il dorso tunicato di un altro ; fra i due vestigia informi
di un terzo prigioniero. Presentemente la testa del sarcofago è in-
tegra, i captivi, quattro di numero, integerrimi (v. Venturi Storia
dell'arte I p. 189 fig. 174).

Dopo quanto si è detto, sembra non possa più sussistere ombra
di dubbio : il sarcofago esposto nella sala a croce greca, più che un
semplice restauro, è una restituzione. Gl'iconografi devono quindi
rinunciare a valersene come che sia, gli archeologi e gli storici del-
l'arte possono usarne, ma con infinite cautele.

Una cosa per lo meno probabile è questa, che se avessimo di-
nanzi agli occhi il monumento nel suo stato originario, ben lungi dal
trovarvi con il Riegl e con il Frothingam lo stesso stile e la stessa
arte della colonna Antonina, delle sculture Aureliane dell'arco di
Costantino etc. (1), saremmo anzi costretti a giudicarlo (con G. Ba-
glione (2), Ficoroni, Piranesi ed altri che lo videro in quello stato)
assai mediocre, sia per la composizione sia per l'esecuzione, e se
non della medesima mano che lavorò il sarcofago di Costantina
(vulgo di s. Costanza), certo della medesima età o di una età non
molto anteriore (3).

(1) Riegl Spatron. Kunst-Ind. p. 91 : « Das einzige Denkmal das sich hin-
sichtlich die Composition zur Seite stellen Iasst ist die Basis des Antoninus und
Faustina im Giardino della Pigna». Frothingam in « Century » loc. cit. trova i
migliori confronti nella colonna di M. Aurelio e nelle sculture Capitoline. Ma (la-
sciando stare che il sarcofago è, come vedemmo, quasi rifatto) quale differenza nei
costumi dei soldati romani! Dalton Byzantine Art and Archaelogy p. 132 osserva
altrettanto palmari essere le somiglianze del sarcofago con le sculture della co-
lonna di Teodosio a Costantinopoli. A lode della verità devo confessare che, per la
composizione e per i costumi, la colonna di Teodosio (secondo i disegni che ne ab-
biamo) mi pare assai diversa dall'arca di s. Elena.

(2) Le nuove chiese di Roma p. 116 s. : « 11 diposito di porfido di S. Elena —
8tonato con numero di festoni e di figure a cavallo, opera antica, in que' tempi
di Costantino non molto felicemente condotta ».

(3) La somiglianza di stile fra ì due sarcofagi e le opere di scultura certa-
mente costantiniane è rilevata anche da E. Q. Visconti (Oeuvres VII 66), dal Braun
(Rtiinen p. 442), dal Garrucci (Arte crìst. V. 13). A. Pératé, ap. Michel Hfst. de
l'Art I, Paris 1905, p. 64, non sarebbe alieno dall'attribuire al medesimo artefice i
due monumenti, benché quello di 8. Elena (a differenza dell'altro) gli ricordi le
migliori opere dell'età imperiale. FI. Jubaru Sainie Agnès, Paris 1907, p. 210 n. 1
accennato ai cavalieri del sarcofago Eleniano « brandissant le javelot au-dessus d'en-

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