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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0059

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Dopo ciò il prof. O. Marucchi presentò la pubblicazione del dott. Bendinelli
sull'ipogeo sepolcrale recentemente scoperto in Roma presso il viale Manzoni ; e
die una compendiosa descrizione del monumento fermandosi specialmente a par-
lare delle pitture del secondo secolo che ne adornano le stanze e mostrando le fo-
tografie che accompagnano la pubblicazione suddetta. Disse che quelle pitture of-
frono una strana mescolanza di soggetti che si direbbero pagani e di soggetti cri-
stiani, quali sono certamente quattro figure del buon pastore identiche a quelle
delle catacombe romane. Richiamò poi specialmente l'attenzione degli adunati
sopra una pittura che rappresenta un personaggio barbato che ha il tipo del Reden-
tore ed è seduto in atto di leggere un volume a poca distanza da un gruppo di
pecore : e disse che la sua prima impressione poco dopo la scoperta sì fu che il
pittore si fosse ispirato al concetto del pastore divino che istruisce il suo gregge,
concetto espresso, come è noto, nella celeberrima iscrizione di Abercio. Aggiunse
poi che dodici grandi figure di personaggi vestiti di tunica e pallio rappresentanti
intorno alle pareti di una di quelle stanze potrebbero mettersi in relazione con gli
Apostoli. Disse pure che Mons. Wilpert il quale venne qualche tempo dopo a visi-
tare insieme a lui il monumento riconobbe che presso un'altra figura era rappre-
sentata un piccola croce.

Concluse che a suo parere quel sepolcro deve giudicarsi cristiano ma non
ortodosso; e quindi di cristiani eretici, come altri due sepolcri da lui pure illustrati
e posti ambedue sulla via latina, uno dei quali è quello asasi importante di Trebio
Giusto. 11 primo di questi due sepolcri fu da lui attribuito egli eretici valentiniani
per l'uso del numero duodenario nelle figure, uso che era proprio di tali eretici
secondo S. Ireneo. Ed essendo ripetuto più volte un tale numero nei gruppi delle
figure nell'ipogeo del viale Manzoni, egli suppone che questo possa aver pure
appartenuto alla medesima setta.

Il p. Grossi Gondi aggiunse che parecchie idee del Marucchi le aveva egli
già esposte per iscritto per un articol odi prossima pubblicazione su tale ar-
gomento (1). A confermare poi che trattasi di un ipogeo di eretici valentiniani fece
notare che i due gruppi composti di figure maschili e femminili a coppie rispon-
devano assai bene ad uno dei placiti teologici di quella setta, cioè alla duode-
cade degli Eoni generati da Antropos ed Ecclesia.

A tutto ciò il dott. Josi aggiunse che avendo anche egli esaminato l'ipogeo
del viale Manzoni aveva riconosciuto in una parete presso la scala la figura graffila
di una orante.

Adunanza del 3 Aprile 1921

Il P. Grossi Gondi comunicò un suo primo studio sopra il cimitero e la ba-
silica dei SS. Nabore e Nazario sulla via Aurelia, ravvolti entrambi in oscurissime
tenebre. Restrinse il suo dire a tre punti principali, cioè al gruppo dei martiri, a
cui appartenevano i due Santi ; alla ubicazione del loro cimitero ; alla data dell'e-

(1) Vedi Civiltà Cattolica a. 1921, voi. 2 p. 127.

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