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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Marucchi, Orazio: Un singolare gruppo di antiche pitture nell'ipogeo del viale Manzoni, le quali possono spiegarsi con il libro di Giobbe
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0098

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E con questo quadro si chiuderebbe il ciclo, essendo la resti-
tuzione dei beni e del bestiame la conclusione di tutta la storia di
Giobbe, il quale poi, dopo la ricompensa che Iddio volle dare alla
sua virtù, visse ancora molti anni e finì tranquillamente la vita.

La spiegazione pertanto che io presento di queste pitture singo-
larissime dell'ipogeo degli Aureli recentemente scoperto, è logica e
ragionevole ed ha il vantaggio di avere un significato strettamente
funerario quale appunto conviene ad un monumento sepolcrale, si-
gnificato che si ispira al concetto della vita futura e della resurre-
zione. — E con questo significato appunto il simbolismo di Giobbe
fu adoperato' nelle pitture e nelle sculture sepolcrali cristiane dei pri-
mi secoli. Ma ciò si fece con la sola scena di Giobbe seduto nello
sterquilinio; mentre qui l'artista ha sfoggiato in modo insolito, e fi-
no ad ora unico, riproducendo parecchi episodi ed accennando' in-
tenzionalmente a quelli che presentavano il contrapposto fra la fe-
licità del profeta nei giorni della sua ricchezza e la sua grande sven-
tura quandou restato nella miseria, fu anche afflitto da dolorosa ma-
lattia; e l'artista ha poi chiuso il suo ciclo con l'indicare la fine dei
patimenti di Giobbe.

Ora, tutto ciò, per il significato relativo alla resurrezione, con-
verrebbe benissimo ad un cimitero cristiano ortodosso; ma i gravi
indizi che ho accennato fin dal principio, inducono piuttosto a cre-
dere che l'ipogeo degli Aureli abbia appartenuto ad un setta eretica
e forse di Valentiniani. Ed in un monumento di siffatti eretici sta-
rebbe pure assai bene al suo posto il ciclo di pitture che io vi ho
riconosciuto, ove si offre il contrasto fra la .felicità e la infelicità
umana. Infatti è stato detto dagli studiosi delle strane teoflie dello
gnostico Valentino che il suo sistema può considerarsi « una labo-
riosa epopea cosmogonica diretta a risolvere l'oscuro problema della
esistenza del male nel mondo » (I). — E se il filosofo che diresse
l'artista nel dipingere la stanza sepolcrale di Aurelio Felicissimo
avesse voluto esprimere, per incarico del proprietario, delle scene le
quali potessero- riferirsi a questo problema che forse preoccupò in
modo speciale il suo spirito, egli non avrebbe potuto fare nulla di
meglio che riprodurre su quelle pareti un ciclo di quadri i quali
esprimessero i punti più salienti del libro di Giobbe.

(1) E. Bonaiuti, Lo Gnosticismo, pag. 164.

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