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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Marucchi, Orazio: Un singolare gruppo di antiche pitture nell'ipogeo del viale Manzoni, le quali possono spiegarsi con il libro di Giobbe
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0099

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Infatti quel bellissimo libro è l'unico in tutto l'antico testamento
in cui si tratta il problema formidabile di conciliare l'esistenza del
male con la bontà e la provvidenza di Dioi; affannosa ricerca che ha
sempre tormentato e tormenterà sempre il genere umano, ma alla
quale soltanto il cristianesimo vero e non quello degli gnostici potrà
dare una consolante risposta.

Questa mia spiegazione sarà naturalmente discussa, come le
altre fin qui proposte per le pitture dell'ipogeo degli Aureli ; le quali
saranno ancora oggetto di esame ai cultori degli studi archeologici
e religiosi. Ma ad ogni modo io credo di aver recato con il mio stu-
dio un contributo di cui dovrà tenersi conto nella illustrazione di
questo singolarissimo monumento.

O. Marucchi.

All'osservazione fatta per provare che le scene del libro di Giobbe converrebbero
benissimo ad un ipogeo sepolcrale appartenente ad una setta gnostica, aggiungo un'altra
importantissima osservazione suggeritami dal Ch. Prof. d. Ernesto Buonajuti. — Egli
ha richiamato la mia attenzione sopra un passo di Clemente Alessandrino (Siromata,
IV, 12), da cui si ricava che lo gnostico Basilide si serviva di quel libro; giacche
egli mette in bocca a costui una citazione che è precisamente quella del versetto 8
del capo XIV di Giobbe. Cade adunque qualsiasi difficoltà per ammettere che in un
monumento gnostico si possano essere dipinte quelle scene con il significato da me
espresso.

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