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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Wilpert, Joseph: Due frammenti di scultura rappresentanti l'apparizione della croce a Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0104

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Se non m'inganno, dovrà dirsi pure che lo scultore nel dare
al cavallo l'atteggiamento che gli ha dato, ha voluto accennare pre-
cisamente alla visione; giacché, mentre i quattro soldati cammi-
nano con indifferenza, il cavallo invece è inquieto, evidentemente
perchè osservava qualche cosa di straordinario. Questa attitudine
lo distingue dal cavallo dell'arco trionfale di Costantino, che in-
vece incede tranquillamente. Tale differenza non la credo fortuita
ma intenzionale e fondata sul fatto che gli animali hanno talvolta
un senso più fino degli uomini per accorgersi di certi fenomeni
straordinari, fatto che l'artista potrebbe aver applicato al caso pre-
sente. Possiamo dunque vedere in ciò una conferma del nostro sup-
plemento.

Come si è detto, il frammento! è un pezzo della parte destra del
coperchio d'un sarcofago. Sull'orlo sinistro comincia la rotondità
del clipeo che doveva contenere i ritratti, i quali però non erano
sostenuti da putti, come in altre sculture. Per indicare la scena
che poteva essere rappresentata dall'altra parte di quella della vi-
sione della croce, potremo pensare al gruppo dei tre Magi innanzi
ad Erode, uno dei quali accenna alla stella.

La scena dei Magi si adatterebbe non solo per il numero delle
figure, ma anche per il contenuto, perchè l'apparizione della croce
corrisponderebbe all'apparizione della stella.

Il nostro frammento è purtroppo in cattivo stato ; le figure sono
corrose, ed in molti luoghi danneggiate, il che influisce sfavorevol-
mente sull'impressione. Il lavoro è duro ; ma benché l'artefice non
avesse un buon scarpello, ha saputo però caratterizzare bene le
figure. I soldati camminano, come già fu detto, indifferenti. Come
retroguardia si trovano ben lontani dall'imperatore e non hanno
ancora visto nulla di quel mirabile fenomeno, mentre il cavallo per
la sua inquietudine lo fa presentire. Questo contrapposto fa onore
all'artista. Se inoltre si aggiunge che già Vegezio sembra conside-
rare come un po' antiquato il berretto rotondo per le truppe (1), noi
dovremo attribuire la scultura ad un tempo non molto posteriore al
fatto della apparizione della croce, cioè presso a poco alla metà del
IV0 secolo.

(!) De re militari, I, 20 - Ed. Teubner, 23, seg.

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