DI UN'ANTICA LUCERNA CRISTIANA DI SULMONA
RAPPRESENTANTE I TRE FANCIULLI DI BABILONIA.
(Tav. XVI).
II Prof. O. Marucchi mi ha comunicato la fotografia di una an-
tica lucerna cristiana di Sulmona, che egli ebbe alcuni anni or sono
dal compianto archeologo Giuseppe Gatti e che è forse inedita.
Questa lucerna (Tav. XVI) è abbastanza rozza, e può attribuirsi
al IV o al V secolo. Essa presenta una ornamentazione a fogliette,
e porta nel mezzo, interrotta da due buchi, una scena non nuova
ma rara nei monumenti cristiani, specialmente fittili.
Nel mezzo si vede una colonna scanalata più alta dei perso-
naggi rappresentati lì accanto. La colonna ha la base ed un capi-
tello rozzo che non si riesce a comprendere di che ordine sia:
sembra piuttosto corinzio o composito. Sopra alla colonna è un
busto con la testa ricoperta da un berretto frigio: a sinistra di chi
guarda si vedono gli avanzi di una figura seduta sopra un « sub-
sellium » di cui si scorge la spalliera, con i piedi appoggiati su di
uno sgabello che sta innanzi alla base della colonna.
Questa figura doveva essere ricoperta di un ricco paludamento
e doveva avere la testa incoronata da una tiara, di cui si vede ancora
una parte e che poi fu rotta insieme col personaggio da un foro
circolare fatto sulla lucerna per versarvi dentro l'olio : questa figura è
però assai guasta e corrosa.
Meglio conservate sono le quattro figure virili, in piedi a de-
stra del riguardante: la prima è vestita di tunica e mantelle mili-
tare con fibule e con ricco berretto, che indica un personaggio
assai ragguardevole, e accenna con il braccio destro alle tre figure
seguenti. Di queste solamente la prima è interamente conservata e
rappresenta un personaggio vestito di lunga tunica con berretto frigio
sul capo: simili dovevano essere le altre due che seguono, delle
quali però le teste sono state rotte dall'altro foro.
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RAPPRESENTANTE I TRE FANCIULLI DI BABILONIA.
(Tav. XVI).
II Prof. O. Marucchi mi ha comunicato la fotografia di una an-
tica lucerna cristiana di Sulmona, che egli ebbe alcuni anni or sono
dal compianto archeologo Giuseppe Gatti e che è forse inedita.
Questa lucerna (Tav. XVI) è abbastanza rozza, e può attribuirsi
al IV o al V secolo. Essa presenta una ornamentazione a fogliette,
e porta nel mezzo, interrotta da due buchi, una scena non nuova
ma rara nei monumenti cristiani, specialmente fittili.
Nel mezzo si vede una colonna scanalata più alta dei perso-
naggi rappresentati lì accanto. La colonna ha la base ed un capi-
tello rozzo che non si riesce a comprendere di che ordine sia:
sembra piuttosto corinzio o composito. Sopra alla colonna è un
busto con la testa ricoperta da un berretto frigio: a sinistra di chi
guarda si vedono gli avanzi di una figura seduta sopra un « sub-
sellium » di cui si scorge la spalliera, con i piedi appoggiati su di
uno sgabello che sta innanzi alla base della colonna.
Questa figura doveva essere ricoperta di un ricco paludamento
e doveva avere la testa incoronata da una tiara, di cui si vede ancora
una parte e che poi fu rotta insieme col personaggio da un foro
circolare fatto sulla lucerna per versarvi dentro l'olio : questa figura è
però assai guasta e corrosa.
Meglio conservate sono le quattro figure virili, in piedi a de-
stra del riguardante: la prima è vestita di tunica e mantelle mili-
tare con fibule e con ricco berretto, che indica un personaggio
assai ragguardevole, e accenna con il braccio destro alle tre figure
seguenti. Di queste solamente la prima è interamente conservata e
rappresenta un personaggio vestito di lunga tunica con berretto frigio
sul capo: simili dovevano essere le altre due che seguono, delle
quali però le teste sono state rotte dall'altro foro.
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