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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0128

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tettrice dei collegi funeratizi. E la vivace polemica derivata dalle
sue osservazioni ridestò lo studio di tale difficile problema ; e quan-
tunque esso non sia completamente risolto, pure oggi si propende
a riconoscere che se la ipotesi del De Rossi sui collegi funeratizi,
non può accettarsi nel modo come il grande archeologo la presentò,
pure si deve tener conto anche di essa debitamente modificata
nello spiegare il possesso legale dei cimiteri cristiani, ammet-
tendo però che per tale possesso hanno influito anche altri elementi
e che spesso la spiegazione può darsene caso per caso.

Deve anche ricordarsi il bel volume da lui pubblicato sulle
Origines du eulte chrétien (1898), che può dirsi un trattato magistrale
di antica liturgia.

L'ultimo suo poderoso lavoro fu quello della « Histoire de l'E-
glise ancienne », opera dottissima che, in tre volumi, va dai tempi
apostolici fino al secolo quinto; e nella quale può giustamente
apprezzarsi la sua meravigliosa erudizione storica e patristica. E'
difficile indicare tutti gli scritti minori del Duchesne, il quale pro-
fondeva i tesori della sua dottrina specialmente nel suo prediletto
periodico delle « Mélanges de l'école francaise », ma che trovava
anche tempo di scrivere in altre riviste e che onorò pure di qualche
suo articolo il nostro « Nuovo Bullettino ».

Nel Congresso internazionale che tennero in Roma gli archeologi
cristiani nel 1900 fu acclamato Presidente e tenne con grande onore
quel posto e pronunziò importanti discorsi. Fu pure eletto Presi-
dente della Società delle conferenze di Archeologia cristiana fon-
data dal De Rossi nel 1875, delle quali il nostro Bullettino pub-
blica regolarmente i verbali delle sedute; ed egli in quelle adu-
nanze domenicali fece dotte comunicazioni ed assistè assiduamente
alle sedute, fino a quella del 2 aprile 1922, in cui si interessò in modo
speciale agli ultimi scavi di San Sebastiano, illustrati nel nostro
Bullettino.

Il Duchesne fu un luminoso esempio di dotto cristiano, come
prima di Lui lo era stato il De Rossi, giacche unì in bell'accordo
la scienza con la fede più sincera e con la più edificante pietà; e
fu devotissimo della sede apostolica, alla quale può dirsi che Egli
abbia innalzato un monumento immortale con la sua opera insigne
sulle biografie dei romani Pontefici.

O. M.

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