429
MCCCCC, GIUGNO.
430
Fu posto per tutti i savij dar uno armiragio e
do compagni di stendardo, a sier Domenego Dol-
fìm, va capetanio al colto. Et fo presa.
Fu posto per tutti, scriver a 1’ orator nostro a
Napoli, zercha quella nave dii Spinola, di bote 2800,
la debbi tuor con 200 homeni et ducati 1200 al
mexe, ferma di do mexi, et uno di rispeto, et darli
al presente ducati 1000, quali, volendo, se li manda
per una letera di cambio, con questo, sia armata, et
si parli in termine di zorni X. Ave tutto il conseio.
Fu posto per tutti, la parte di le do nave tolte
per colegio, videlicel di Prioli, con homeni HO e
ducati 600 al mexe, con ferma di 4 mexi ; et il be-
lingier di Pexari, con homeni 90, ducati 450 al
mese, il biscoto eie. Il pagamento, ut palei in parie.
Ave X di no.
Fu posto per Ihoro savij, di mandar uno secre-
tarlo a Milam, qual parerà al colegio, et debbi star
lì a Milan. Et fu presa.
Fu voluto poner per alcuni di savij la parte di
Lippomani, e li creditori saltono suso, adeo 0 fu
fato.
Fu posto per Ihoro, dar la lectura, in loco di
Zorzi Valla, lezeva in questa terra, noviter defuncto,
a domino Gregorio Amaxeo; et il'consejo mormorò.
Si tolseno zoso, dicendo si meti a la prova.
161 Fu fato un savio dii conseio che inanellava, et
rimase sier Piero Balbi, fo savio dii conseio, 107 ;
sier Zorzi Corner, el cavalier, 82 ; sier Marco Antonio
Morexini, el cavalier, 79; sier Constanti!) di Prioli,
74. Z/e/n, uno savio di terra ferma, sier Piero Duo-
do, fo savio da terra ferma, quondam sier Lucha;
qual passò di 8 balote eie.
A dì 30 zuyno. In colegio da basso fo il princi-
pe. Prima fo alditi sier Hironimo Querini e sier Do-
menego Zorzi, per la diferentia di Pandim, dii conte
Almerigo da San Severino, con madona Fina, sua
matregna, per caxom dii feudo eie. Li fo ditto per
la Signoria, metesseno in scriptura l’opinione sua,
la qual si autenticherà im pregadi, dandoli F apella-
tione.
Vene l’orator dii papa, in materia di fra’ Cheru-
bini, retenuto per li cai di X, et di soi danari à d’ha-
ver dal Cardinal Ascanio, li voi da Cremona ; poi
per cosse particular di certi beneficij. Li fo risposto
bone parole, che si faria.
Vene l’orator di Franza, dicendo haver inteso
di la poliza messa a 1’ avogaria, et che sa è Marco da
Martinengo in questa terra ; voria saper eie. Li fo
risposto, nulla esser. Poi disse zercha la suplication
dii francese con tra sier Zuan da Molili ; et li fo loto
la letera di 17, di 1’ orator nostro a Napoli, et la le-
tera presa di scriver eri im pregadi a 1’ orator in
Franza.
Vene 1’ orator di Ferara, in materia di certi sal-
ii eie. ; cosse di podio momento. Li fo risposto, si
vederà.
Vene domino Thadeo di la Motella, dimandò
agumento ; et suo zenero, eh’ è cremonese, qual
era con lui presente, voria conduta da la Signoria
nostra. Poi dimandò certi lochi. Li fo dato bone
parole per el principe, e ditto poni in scriptura.
Veneno li tre colleschi, Bencivenga da Salerno e
li doy dal Castelazo, voriano augumento, o vero la
Signoria li lievi 8 homeni d’ arme per uno, non
pono star cussi. Risposto, si farà.
Vene Dimitri Paleologo, da Napoli di Romania,
ringratiando di la parte. Voi una letera per inani-
mar stratioti. Ditto si farà.
Vene sier Gabriel Soranzo, va soracomito ; tolse
licenlia dal principe ; va con bon cuor ; volse una
letera etc.
Vene sier Nicolò Michiel, provedador, sier Pollo
Pixani, el cavalier, e li avogadori, dicendo ozi sier
Antonio Grimani à il termine di andar al confini;
non voi andar, e sta a caxa. Li fo mandato a dir,
per Zorzi Franco, secretano, debbi andar. Qual ri-
spose, voi termine come si dà a quelli vanno a la
forcha ; dicendo lui, haver visto leti e forzieri ligati
in caxa, wZ dicitur, voi ir frate e la moglie monicha.
Di Ferara, dii vicedomino, di 27. Come è nova,
francesi esser alozati a Cassina e Pietra Santa, aspe-
tano risposta di Franza ; et domino Guido Antonio
Vespuzi, orator di fiorentini, destinato a la Signoria
nostra, temporiza a venir, per non haver il modo
di levarsi. Ilem, de lì è nova, vien di qua da’ monti
assa’ lanze e pedoni ; il signor voria mandar in que-
sta terra don Alfonxo, suo fìol ; e si divulga il papa
trama liga con il re di romani e li reali di Spagna.
Or fo consultato in colegio, esser buono, e cussi
fo scrito al vicedomino preditto, persuadi il signor
non mandi il fìol de qui.
Di Brexa, di reclori. Chome hanno, a Mantoa 161 *
esser Frachasso e Marco da Martinengo ; et il si-
gnor ha fato retenir fra’ Hironimo, heremita, et Chri-
stofal di Calabria, fo capo di balestrieri ; si dice que-
sti voleano amazar Marco da Martinengo. A Mantoa
non he tedeschi, et ne sonno a Hostia zercha 150
venuti da Roma, capo uno domino Zorzi, aspeta
il ducha Alberto di Baviera, vien a Mantoa a batizar
il fìol dii marchexe, poi ritornerano insieme con li
fanti in Alemagna. Ilem, essi rectori hanno scripto
MCCCCC, GIUGNO.
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Fu posto per tutti i savij dar uno armiragio e
do compagni di stendardo, a sier Domenego Dol-
fìm, va capetanio al colto. Et fo presa.
Fu posto per tutti, scriver a 1’ orator nostro a
Napoli, zercha quella nave dii Spinola, di bote 2800,
la debbi tuor con 200 homeni et ducati 1200 al
mexe, ferma di do mexi, et uno di rispeto, et darli
al presente ducati 1000, quali, volendo, se li manda
per una letera di cambio, con questo, sia armata, et
si parli in termine di zorni X. Ave tutto il conseio.
Fu posto per tutti, la parte di le do nave tolte
per colegio, videlicel di Prioli, con homeni HO e
ducati 600 al mexe, con ferma di 4 mexi ; et il be-
lingier di Pexari, con homeni 90, ducati 450 al
mese, il biscoto eie. Il pagamento, ut palei in parie.
Ave X di no.
Fu posto per Ihoro savij, di mandar uno secre-
tarlo a Milam, qual parerà al colegio, et debbi star
lì a Milan. Et fu presa.
Fu voluto poner per alcuni di savij la parte di
Lippomani, e li creditori saltono suso, adeo 0 fu
fato.
Fu posto per Ihoro, dar la lectura, in loco di
Zorzi Valla, lezeva in questa terra, noviter defuncto,
a domino Gregorio Amaxeo; et il'consejo mormorò.
Si tolseno zoso, dicendo si meti a la prova.
161 Fu fato un savio dii conseio che inanellava, et
rimase sier Piero Balbi, fo savio dii conseio, 107 ;
sier Zorzi Corner, el cavalier, 82 ; sier Marco Antonio
Morexini, el cavalier, 79; sier Constanti!) di Prioli,
74. Z/e/n, uno savio di terra ferma, sier Piero Duo-
do, fo savio da terra ferma, quondam sier Lucha;
qual passò di 8 balote eie.
A dì 30 zuyno. In colegio da basso fo il princi-
pe. Prima fo alditi sier Hironimo Querini e sier Do-
menego Zorzi, per la diferentia di Pandim, dii conte
Almerigo da San Severino, con madona Fina, sua
matregna, per caxom dii feudo eie. Li fo ditto per
la Signoria, metesseno in scriptura l’opinione sua,
la qual si autenticherà im pregadi, dandoli F apella-
tione.
Vene l’orator dii papa, in materia di fra’ Cheru-
bini, retenuto per li cai di X, et di soi danari à d’ha-
ver dal Cardinal Ascanio, li voi da Cremona ; poi
per cosse particular di certi beneficij. Li fo risposto
bone parole, che si faria.
Vene l’orator di Franza, dicendo haver inteso
di la poliza messa a 1’ avogaria, et che sa è Marco da
Martinengo in questa terra ; voria saper eie. Li fo
risposto, nulla esser. Poi disse zercha la suplication
dii francese con tra sier Zuan da Molili ; et li fo loto
la letera di 17, di 1’ orator nostro a Napoli, et la le-
tera presa di scriver eri im pregadi a 1’ orator in
Franza.
Vene 1’ orator di Ferara, in materia di certi sal-
ii eie. ; cosse di podio momento. Li fo risposto, si
vederà.
Vene domino Thadeo di la Motella, dimandò
agumento ; et suo zenero, eh’ è cremonese, qual
era con lui presente, voria conduta da la Signoria
nostra. Poi dimandò certi lochi. Li fo dato bone
parole per el principe, e ditto poni in scriptura.
Veneno li tre colleschi, Bencivenga da Salerno e
li doy dal Castelazo, voriano augumento, o vero la
Signoria li lievi 8 homeni d’ arme per uno, non
pono star cussi. Risposto, si farà.
Vene Dimitri Paleologo, da Napoli di Romania,
ringratiando di la parte. Voi una letera per inani-
mar stratioti. Ditto si farà.
Vene sier Gabriel Soranzo, va soracomito ; tolse
licenlia dal principe ; va con bon cuor ; volse una
letera etc.
Vene sier Nicolò Michiel, provedador, sier Pollo
Pixani, el cavalier, e li avogadori, dicendo ozi sier
Antonio Grimani à il termine di andar al confini;
non voi andar, e sta a caxa. Li fo mandato a dir,
per Zorzi Franco, secretano, debbi andar. Qual ri-
spose, voi termine come si dà a quelli vanno a la
forcha ; dicendo lui, haver visto leti e forzieri ligati
in caxa, wZ dicitur, voi ir frate e la moglie monicha.
Di Ferara, dii vicedomino, di 27. Come è nova,
francesi esser alozati a Cassina e Pietra Santa, aspe-
tano risposta di Franza ; et domino Guido Antonio
Vespuzi, orator di fiorentini, destinato a la Signoria
nostra, temporiza a venir, per non haver il modo
di levarsi. Ilem, de lì è nova, vien di qua da’ monti
assa’ lanze e pedoni ; il signor voria mandar in que-
sta terra don Alfonxo, suo fìol ; e si divulga il papa
trama liga con il re di romani e li reali di Spagna.
Or fo consultato in colegio, esser buono, e cussi
fo scrito al vicedomino preditto, persuadi il signor
non mandi il fìol de qui.
Di Brexa, di reclori. Chome hanno, a Mantoa 161 *
esser Frachasso e Marco da Martinengo ; et il si-
gnor ha fato retenir fra’ Hironimo, heremita, et Chri-
stofal di Calabria, fo capo di balestrieri ; si dice que-
sti voleano amazar Marco da Martinengo. A Mantoa
non he tedeschi, et ne sonno a Hostia zercha 150
venuti da Roma, capo uno domino Zorzi, aspeta
il ducha Alberto di Baviera, vien a Mantoa a batizar
il fìol dii marchexe, poi ritornerano insieme con li
fanti in Alemagna. Ilem, essi rectori hanno scripto