1273 MCCCCCI, GENNAIO. 1274
forze de li inimici ; tandem, tracio el basilisco, che
era segno de dar de ogni canto essa bataglia, da la
banda del spiron de ponente, che era di sier Marco
Orio e di uno capetanio spagnol, chiamato el cape-
tanio Mendoza, prima, con grandissimo cuor de’ no-
stri et etiam de’ spagnoli, se intrò, et con quella vi-
goria, venendo li dicti del spiron a trovar da driedo
le spale quelli che erano versso nui, subito li turchi
se messeno in fuga, et per tufi da ogni canto se intrò
499 ‘ dentro la terra, con pochissima offension de’ nostri,
et con grande macello de i nimici, che per quanto è
sta numerato de’corpi morti di turchi, sono sta tro-
vati numero 165 ; de li nostri non crede siano morti
8 o ver X ad summum, et alguni pochi magagnadi
de saxi et focho, che bufavano quelli cani per sua
defension, li qual sono pochi tra nostri e spagnoli.
Ilem, reputa questa victoria esser per molte raxon
molto honorifìcha a la Signoria nostra, si per el pre-
stissimo prender di questo locho, come per lo sito
suo, tanto torte quanto dir e imaginar se possi; e
non credeva che ’l fusse tanto forte quanto 1’ hè, et
existima sia de le più forte et inexpugnabel forteze
che siano in tuto el Levante ; et di questo si li presti
fede, perchè dice la pura verità. È necessario restau-
rarla quanta 1’ è, per esser tuta minata da le bom-
barde, ni altro li è restato noma el fortissimo suo
sito. Ha mandato per maistro Jacomo Coltrim, e, ve-
nuto el sarà, melerà ordene a tutto, e provederà di
governo al castello, avanti si parta. Aricorda si pro-
vedi di monilion, fantarie, e tute altre cosse bisogna,
per poterlo prestissimo redurlo a bon termine, et si
receverà gran fruto di l’isola et di quel porto; et
in spacio di pochi mesi si cognoscerà questa optima
nova. Ilem, à spazà a posta una fusta con la nova
soto brevità, per consolation di la Signoria e tuta la
cita; e crede arà messo teror a li perfidi turchi, e
spera per qualche bon effeto la cognoscerà ; et à ar-
mata la fusta de li homeni di le galie sotil ; prega,
subito la se rimandi, e li homeni non dismontano, et
li ricomanda; et per altre se intenderà el tuto più
particolarmente. E Iute le munition, erano in ca-
stello, è sta messe a sacho; et perhò non poi render
conto alguno. Et erano forniti de vituaria per molti
zorni. Item, dal Zonchio ha letere di sier Silvestro
Trun, provedador, di 21, come sono fuziti dii teri-
torio de Modon e Coron stratioti 150 a cavallo, con
tute le sue fameglie, e venuti al Zonchio, de li quali
sono 130 a cavallo, e hanno fato uno grosso botino
de animali grossi et menudi, e hanno messo in teror
tuto quel paexe, quale sta con grandissimo sospeto,
e pruecipibe de Coron ; et perhò hanno trato fora de
la terra quasi tuli li coronei, et mandadi ad alozar a
l’isola ; e ’l bassà de la Morea, era tra el Zonchio et
Modon con 250 cavalli, se levò et andò a la volta
de Coron. Item, sono poche artilarie in quel castello,
e mal in bordine, e solum 60 sachi di biscoto ; di-
mandano li provedi per el viver dii castello ; bisogna
la Signoria nostra subito, et ilerum subito, prò vedi
di tute cosse per segurtà di esso castello, e per le
prime manderà l’inventario de tuto quello se ritro-
va in esso castello ; si prò vedi di biscoto e presto,
perchè a Corphù più non se ne trova, nè etiam tor-
mento da farne. De danari 0 dirà, per haverlo tante
volte scripto.
Di sier Hir animo Contar ini e sier lacomo Ve- 500
nier, provedadori generali dii campo, date in castel
di la Ze faionia, a dì 24 dezembrio. Come hessen-
do stati electi per il zeneral provedadori a quella
impressa, non poteno far di mancho di aceptar, e a
dì 9 novembrio veneno in campo, dove sono stati
fino quel zorno unitamente, e a luti quelli signori
spagnoli hano servato bona amicitia, e zerchato con-
tentarli in tutte cosse, non sparagnando faticha el
zorno e note, e tien i siano benissimo satisfati ; e in
questo tempo hanno abuto continue senestrissimi
tempi di pioze ; e, zudegando i spagnoli con pocha
faticha expugnar quel castello, fo dato una bataia a
dì 20 novembrio, e nostri tonno rebatuti. Laudano
el zeneral, eh’ è venuto in campo, et è stato conti-
nuamente in arme zorni tre de lì, non stimando
alcun pericolo, et con l’aiuto di Dio oteneno victoria
di quel castello in quel zorno, a hore 3 di zorno, e
in meza hora tolseno la terra, e parte de i nimici
ceduti ne la rocha, quali subito dimandono pati,
oferendossi esser presoni et schiavi. Et prima fo
taiati a pezi zercha 130 turchi per nostri, or tandem
non li volseno aceptar, salvo in descrition dii cape-
tanio yspano e del nostro, con presuposito de farli
impallar atorno i repari ; e Ihoro aceto el partido ;
et el chadì de la terra, che vene a far le pratiche, li
fo promesso certo salvarli la vita, el qual serà a pro-
posito per zerlifìchar, a Santa Maura e l’Arta e altri
lochi, il vero ; tandem spagnoli et nostri introno in
la rocha, e messe quella a sacho, e tolseno turchi e
turche per presoni dii capetanio yspano; promesse
al zeneral, far che tuli sarano impalali per far teror
ai altri se rendano, che cussi tieneno l’averà a far ;
sperano questo bon principio esser per seguir gran-
dissimo utile eie. E il capetanio yspano è tanto ben
disposto, che non se poria dir. Et mandono una lista
di tuli quelli fono deputadi in campo, insieme con
li altri venuti da marina, et i Ihoro armiragij e ofì-
forze de li inimici ; tandem, tracio el basilisco, che
era segno de dar de ogni canto essa bataglia, da la
banda del spiron de ponente, che era di sier Marco
Orio e di uno capetanio spagnol, chiamato el cape-
tanio Mendoza, prima, con grandissimo cuor de’ no-
stri et etiam de’ spagnoli, se intrò, et con quella vi-
goria, venendo li dicti del spiron a trovar da driedo
le spale quelli che erano versso nui, subito li turchi
se messeno in fuga, et per tufi da ogni canto se intrò
499 ‘ dentro la terra, con pochissima offension de’ nostri,
et con grande macello de i nimici, che per quanto è
sta numerato de’corpi morti di turchi, sono sta tro-
vati numero 165 ; de li nostri non crede siano morti
8 o ver X ad summum, et alguni pochi magagnadi
de saxi et focho, che bufavano quelli cani per sua
defension, li qual sono pochi tra nostri e spagnoli.
Ilem, reputa questa victoria esser per molte raxon
molto honorifìcha a la Signoria nostra, si per el pre-
stissimo prender di questo locho, come per lo sito
suo, tanto torte quanto dir e imaginar se possi; e
non credeva che ’l fusse tanto forte quanto 1’ hè, et
existima sia de le più forte et inexpugnabel forteze
che siano in tuto el Levante ; et di questo si li presti
fede, perchè dice la pura verità. È necessario restau-
rarla quanta 1’ è, per esser tuta minata da le bom-
barde, ni altro li è restato noma el fortissimo suo
sito. Ha mandato per maistro Jacomo Coltrim, e, ve-
nuto el sarà, melerà ordene a tutto, e provederà di
governo al castello, avanti si parta. Aricorda si pro-
vedi di monilion, fantarie, e tute altre cosse bisogna,
per poterlo prestissimo redurlo a bon termine, et si
receverà gran fruto di l’isola et di quel porto; et
in spacio di pochi mesi si cognoscerà questa optima
nova. Ilem, à spazà a posta una fusta con la nova
soto brevità, per consolation di la Signoria e tuta la
cita; e crede arà messo teror a li perfidi turchi, e
spera per qualche bon effeto la cognoscerà ; et à ar-
mata la fusta de li homeni di le galie sotil ; prega,
subito la se rimandi, e li homeni non dismontano, et
li ricomanda; et per altre se intenderà el tuto più
particolarmente. E Iute le munition, erano in ca-
stello, è sta messe a sacho; et perhò non poi render
conto alguno. Et erano forniti de vituaria per molti
zorni. Item, dal Zonchio ha letere di sier Silvestro
Trun, provedador, di 21, come sono fuziti dii teri-
torio de Modon e Coron stratioti 150 a cavallo, con
tute le sue fameglie, e venuti al Zonchio, de li quali
sono 130 a cavallo, e hanno fato uno grosso botino
de animali grossi et menudi, e hanno messo in teror
tuto quel paexe, quale sta con grandissimo sospeto,
e pruecipibe de Coron ; et perhò hanno trato fora de
la terra quasi tuli li coronei, et mandadi ad alozar a
l’isola ; e ’l bassà de la Morea, era tra el Zonchio et
Modon con 250 cavalli, se levò et andò a la volta
de Coron. Item, sono poche artilarie in quel castello,
e mal in bordine, e solum 60 sachi di biscoto ; di-
mandano li provedi per el viver dii castello ; bisogna
la Signoria nostra subito, et ilerum subito, prò vedi
di tute cosse per segurtà di esso castello, e per le
prime manderà l’inventario de tuto quello se ritro-
va in esso castello ; si prò vedi di biscoto e presto,
perchè a Corphù più non se ne trova, nè etiam tor-
mento da farne. De danari 0 dirà, per haverlo tante
volte scripto.
Di sier Hir animo Contar ini e sier lacomo Ve- 500
nier, provedadori generali dii campo, date in castel
di la Ze faionia, a dì 24 dezembrio. Come hessen-
do stati electi per il zeneral provedadori a quella
impressa, non poteno far di mancho di aceptar, e a
dì 9 novembrio veneno in campo, dove sono stati
fino quel zorno unitamente, e a luti quelli signori
spagnoli hano servato bona amicitia, e zerchato con-
tentarli in tutte cosse, non sparagnando faticha el
zorno e note, e tien i siano benissimo satisfati ; e in
questo tempo hanno abuto continue senestrissimi
tempi di pioze ; e, zudegando i spagnoli con pocha
faticha expugnar quel castello, fo dato una bataia a
dì 20 novembrio, e nostri tonno rebatuti. Laudano
el zeneral, eh’ è venuto in campo, et è stato conti-
nuamente in arme zorni tre de lì, non stimando
alcun pericolo, et con l’aiuto di Dio oteneno victoria
di quel castello in quel zorno, a hore 3 di zorno, e
in meza hora tolseno la terra, e parte de i nimici
ceduti ne la rocha, quali subito dimandono pati,
oferendossi esser presoni et schiavi. Et prima fo
taiati a pezi zercha 130 turchi per nostri, or tandem
non li volseno aceptar, salvo in descrition dii cape-
tanio yspano e del nostro, con presuposito de farli
impallar atorno i repari ; e Ihoro aceto el partido ;
et el chadì de la terra, che vene a far le pratiche, li
fo promesso certo salvarli la vita, el qual serà a pro-
posito per zerlifìchar, a Santa Maura e l’Arta e altri
lochi, il vero ; tandem spagnoli et nostri introno in
la rocha, e messe quella a sacho, e tolseno turchi e
turche per presoni dii capetanio yspano; promesse
al zeneral, far che tuli sarano impalali per far teror
ai altri se rendano, che cussi tieneno l’averà a far ;
sperano questo bon principio esser per seguir gran-
dissimo utile eie. E il capetanio yspano è tanto ben
disposto, che non se poria dir. Et mandono una lista
di tuli quelli fono deputadi in campo, insieme con
li altri venuti da marina, et i Ihoro armiragij e ofì-