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1291

MCCCCCI, GENNAIO.

1292

Sumario di la relation di domino Zuan Telrico, ca-
valiere qual andò ambasador con XI cavali, per
nome di rettori di Zara, a Marlincho Banovaz,
madona Dorathea, e suo flol conte Zuane de Cor-
bavia, e al vayvoda Coxule, zercha a proveder
a le vardie.

Qual a dì 24 novembrio partì di Zara ; era con
lui pre’ Piero .lordameli, per far il disegno di contadi
superiori, dove à a vegnir turchi ; et, a dì 29, zonse a
Ostroviza da Coxule, fè l’imbasata, qual era sdegnato
per non haver abuto un soldo ; si dolse di quel ri-
baldo di Polo Catich ; e za tanti mexi à tenuto vardie,
et la Signoria nulla li à dato ; è sta delizado e non voi
più; et tandem esso missier Zuane parlò col fiol, et fè
contentar esso Coxule, far le vardie per uno mexe
per ducati 20 in 7 lochi, e mandar uno messo a Zara
dai rectori, a concluder. Item, a dì primo decembrio
andò a Tenina dal Banovaz, dove alias za un anno
vi fu ; qual disse non voler far contra il voler dii suo
duca, Zuan Corvino, e contentò si mandi dal suo
signor, e si dolse di quel predito Pollo Catich, li pro-
messe cosse assai per le vardie fece, e mai è sta pa-
gato, imo è sta soiado ; et darà aviso al signor suo, e
spera darà aviso, quanto el vorà, c forsi sarà di
brieve, con la signoria soa. Et etiam si dolse di Ni-
colò Paleologo, capo di stralioti, da Nuove Gradi,
per certo cavalo tolto a Nadin eie. Et promisse man-
dar a Zara il castelan di Tenina, per dito cavalo.
Item, a dì 5 fo da madona Dorathea, et il fiol era
in ver Corbavia ; quella voi esser bona boia di la Si-
gnoria e servitrice, e vicinar ben, c lenir le vardie,
et manderà suo messo a Zara. Item, come havia in-
506 teso, esser stà preso uno frate di San Francesco, di
la provintia di Bossina, con do presoni christiani,
fati per Schender, uno al borgo di Zara, l’altro di
l’ongaro, quali portavano paramenti e altre cosse cc-
clesiasti'ce, mostrando voler vender dite robe, e con
tal mezo andar a Lavrana e Zara, per intender come
i ditti lochi stanno. Et questi erano in le man dii vice
barn.
De li ditti rettori, di Zara, di 17. Come, hes-
sendo vose, turchi in Bossina adunarsi, come hanno
etiam dal conte di Traù, de XI, mandatoli per il conte
di Sibinico, e la forteza di Lavrana mal conditionata,
è minato za più anni una bona parte dii muro dii
castello, qual score pericolo; e la spesa è ducati 1000,
e Schender à 1’ ochio lì e a Nona. Ozi hanno impe-
gnato i Ihoro arzenti per proveder; dimanda da-

| nari, e presto, per li soldati, quali pochi reslerano;
e de li homeni dii conta’ non è da sperar. Item, è
stato lì il nontio dii vice barn, e uno di madona Do-
rathea, per saper le vardie si ha a far; con quel dii
vice han 0 hanno concluso, perchè dice non haver
abuto la dilibcration dii signor suo ; ma spera farà
di quel di madona Dorathea et suo fiol, è conienti
si meli le vardie nel suo dominio, con gran amor ;
et con quella di Coxule, la spexa sarà ducati 350 ;
aspeta risposta per concluder. Et el dito questi do
anni à ’buto gram promesse e poche atese.
Da Traù, di sier Polo Malipiero, conte, di XI,
al conte di Sibinicho. Come Schender bassa fa exer-
cito, manaza venir a’ danni di Traù, Spalato e Sibi-
nicho, e brusar eie., e andar a la via di Santa Maria
di Monte, versso Bosegna, e dia esser questo avanti
Nadal ; sì che si provedi, et tengi secreto, et avisi di
questo li rectori di Zara. E cussi fece.
Da Zara, dii conte, el sier Francesco Coniarmi,
capelanio, di 27. Come, ozi, per latore di Coxule,
qual è pagato per far guardie in 7 luogi, sono avi-
sati, Schender in Bossina adunar zente 4000, tra a
cavalo et a piedi, per venir in quel contado; c di que-
sto hanno confirmatiom di presoni fuziti da’ turchi ;
unde hanno provisto e mandato a Lavrana sier Ja-
como Manolesso, provedador di stralioti, dove più
si dubita, nè si mancherà di proveder. Item, li pro-
visionati, è a Lavrana el Nona, sono stati da Ihoro,
voi partirssi; hanno trovato danari sopra la fede
Ihoro, e li hanno remandati a le vardie con dificul-
tà ; perhò si provedi presto ; di la camera non si poi
trar 0, è stà intachata e reduta a miseria ; li con-
testabeh e soldati di la terra patiseno, e il lazareto;
et li danari si li manderà sarano ben spesi.
Et tanto cridai, che li fo mandato ducati 400;
quali parlino, chi li portò, a dì 16 di questo, e non
senza dificullà. Et parte leda.
Dii capelanio dii colfo, da Dwrazo, di 2 decem-
brio, vechia. Solicita la partita di Schandarbecho, et
cussi fono trovati li danari.
A di 14 zener. In colcgio, vene dal principe el
consieri, che delc audientia, lo episcopo di Cataro,
per nome dii Cardinal Zen, et presentò ducali 1200
per lo decimo di questo anno. Fo ringracialo eie.
Vene Zuan Paulo Manfrom, condutier nostro,
voi licentia di andar a Napoli a tuor la moglie. Fo
comesso a li savij di terra ferma.
Veneno 4 zudei, Mandolin, Anseimo e do altri,
dicendo esser presti a ubedir, ma non pono, si la Si-
gnoria non rivocha la parte fo posta, anulava li capi-
toli Ihoro. Et fono remessi a li savij eie.
 
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