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MCCCCC1, FEBBRAIO.
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nir in Dalmatia; e luì fo chiamato da alcuni turchi
a far collation con Ihoro, e li disse : Credesti!, pos-
samo andar a guadagnar al borgo di Spalato, o ver
a quelli lochi, dove se reduse quelli dii contado per
suspeto nostro? Ge rispose, hariano dificultà, per es-
ser ben in bordine e forti logi. E loro li disse : Tu
menti per la golla, perchè semo informati el con-
trario. E intese da alcuni soi amici, andavano con
ditti turchi a 1’ aguadagno, come se feva unioni di
bon numero di turchi in Bossina, per vegnir, pas-
sado questi tempi, a questi lochi di Dalmatia. Item,
el numero di turchi passatili, dice esser cercha 500
a Cansides, mal in ponto e mal a cavalo, i qual ha-
veva patito senestri assai ; e per poter passar nel te-
ritorio di Traù, fè romper da’ soi subditi le giaze ;
i qual turchi mandò un suo valente homo avanti,
con alcuni pochi cavali, per prender qualche schia-
vo, per poter aver avisi eie.
Da Spalalo, di sier Piero Trivixan, conte e ca-
petanio, di 28 dezembrio, licet sia vechissima, ozi si
à ’ula. Dii venir a le parte del ducado, fu di Car-
zego, uno sanzacho dii turcho, ha parenta’ ira Poliza,
e ivi naque ; unde per esser a li confini, mandò uno
comandamento a’ polizani, soto pena di rebeliom,
niun vi andasse da quello. Et poi dito sanzacho
scrisse ina Poliza a do nobili di li primi, videlicet,
conte Marian Gregolich e conte Juanis Nenadovich ;
et lui mandò dal dito Marian, venisse a Spalato, e
promesse venir. Or mandò il canzelier suo lì im Po-
liza, con do di primi citadini di Spalato ; e, tornati,
disseno haver parlato al dito conte Martin, e li disse
il sanzacho li à scrito, e li dè la copia di la letera,
qual manda ; ma era fidelissimo, nè voleva per al-
cuni modo andarvi ; et non fo fato coloquio gene-
rai, ma solum asunati alcuni patrimoniali, e si hanno
dimostrati fìdelissimi nostri. Ilem, ozi intese li diti
do conti, e uno patrimonial, Jurai Sotoriza, esser
andati dal sanzacho ; subito mandò el conte di essi
polizani con uno nobele, a intender el vero, e pro-
veder si fazi el coloquio generai ; e, di quello suc-
cederà, subito darà aviso. Ilem, mandoe la propria
letera dii sanzacho in lengua., translatada,
nome Demech Melbego, patron del paese de Car-
cego, scrive a li ditti do conti sopra nominati, li a-
visa il suo venir lì a quel governo, per nome dii
gran turcho, e prega vadino fin lì, e li fa salvo con-
duto, per esser la Signoria di Venecia in guera con
el gran turcho etc. ; e dice : Se Dio mi varenta
la similare con la qual me cenzo, che liberamente
vegnadi, e da recavo con honor andati eie.
Da Catharo, dii provedilor, sier Zuan Paulo
I Diarii di M. Sanuto, — Tom III.
Gradenigo, di 13 zener. A dì 2, Feris bei, sanza-
cho di Scutari, comandò a uno bali, suo vayvoda,
con adunation di cercha 2000 persone, fra pe’ et ca-
valo, e inteso, per esploratori, tal adunation era per
lì, e poi andar in Pastrovich, fè le debite provision
a li passi, e a F isola fè ripari et paripeti, senza sposa
di la Signoria nostra ; e facendoli al ponte una porta,
saria ben asecurata, ma, per ducati 25 manchava, è
restato di farla, per non haver un soldo ; e visto i Ri-
mici tal preparatimi, si voltono a’ pastrovichij ; e lui
fè armar 3 gripeti, e li mandò a la volta de Pastro-
vich, e zonseno a tempo, et erano stali a le inano a
uno scoglieto, eh’ è alcune case sopra, dove fono fe-
riti molti inimici, e di quelli dii scoio con freze et
uno morto ; e fra li altri una dona di dito scoglio
subito saltò, e tolse uno feltro, e fece uno buso in
mezo, e se lo messe indosso, acciò non fusse per-
cossa da le freze, e con una roncha fece grandissima
difesa, e amazò slalim uno turcho, e ferite molti al-
tri ; ita che, per essa femena, fu avarentato ditto
scoglio. A la qual, per tal prodeza, li à donato, per
nome di la Signoria nostra, panno per una vestura,
la qual monta lire 22, per dar exempio cussi a don-
ne come a homeni, de che pastrovichij hanno auto
grande apiacer. E zonti li prediti gripi, comenzono
a bombardar, adeo i ni mici subito se ritirono, e visto
non poter far 0, si disolse ditta adunation. Ben si
dice Feris bei fa gran adunation da pie’ et cavallo,
da zercha persone X milia, per andar a Santa Maria
de Rotezo, a presso Antivari ; (amen starà prepara-
to etc. Ilem, quanto a quelli de Oracovazo, venuti
noviler soto di nui, in fin bora per quella via è stato
conduto li a Cataro zercha miara 40 di pegole, ch’è
molto a proposito. Eliam un’ altra contrada, chia-
mata Resuani, che eliam de lì viem pegole, l’à man-
dalo a pregar li aceti ; non li à voluto risponder
così presto, per far le cosse di la Signoria con honor
e reputation; e se i vorano zurar fidelità, con li mo-
di de quelli de Oracovazo, li concederà i possino
vegnir, e pegole poi potrà venir a Venecia, e di que-
sto aspeta bordine. Ilem, aricorda si ’l venisse lì
12 in 14 galie, se prenderla Castel Nuovo, e saria
cessa molto fructuosa, a segurtà di luto el colpho ;
et è grande teritorio, e saria uno stecho negli ochij
a’ragusei, e si haria pe’ in reame di Bossina, e saria
scalla e spazamento de salii assai, forsi da ducati 8 in
X milia, et è cosa fatibile, honorevele e utile a la Si-
gnoria nostra. Ilem, manda de qui maislro Gaspar,
bombardier, e sia spazà presto, e remandarlo acciò
non si patissa. Ilem, li soldati novi e vechij, recevute
le do page, pagati li soi debiti, 0 li rimase, ita che
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nir in Dalmatia; e luì fo chiamato da alcuni turchi
a far collation con Ihoro, e li disse : Credesti!, pos-
samo andar a guadagnar al borgo di Spalato, o ver
a quelli lochi, dove se reduse quelli dii contado per
suspeto nostro? Ge rispose, hariano dificultà, per es-
ser ben in bordine e forti logi. E loro li disse : Tu
menti per la golla, perchè semo informati el con-
trario. E intese da alcuni soi amici, andavano con
ditti turchi a 1’ aguadagno, come se feva unioni di
bon numero di turchi in Bossina, per vegnir, pas-
sado questi tempi, a questi lochi di Dalmatia. Item,
el numero di turchi passatili, dice esser cercha 500
a Cansides, mal in ponto e mal a cavalo, i qual ha-
veva patito senestri assai ; e per poter passar nel te-
ritorio di Traù, fè romper da’ soi subditi le giaze ;
i qual turchi mandò un suo valente homo avanti,
con alcuni pochi cavali, per prender qualche schia-
vo, per poter aver avisi eie.
Da Spalalo, di sier Piero Trivixan, conte e ca-
petanio, di 28 dezembrio, licet sia vechissima, ozi si
à ’ula. Dii venir a le parte del ducado, fu di Car-
zego, uno sanzacho dii turcho, ha parenta’ ira Poliza,
e ivi naque ; unde per esser a li confini, mandò uno
comandamento a’ polizani, soto pena di rebeliom,
niun vi andasse da quello. Et poi dito sanzacho
scrisse ina Poliza a do nobili di li primi, videlicet,
conte Marian Gregolich e conte Juanis Nenadovich ;
et lui mandò dal dito Marian, venisse a Spalato, e
promesse venir. Or mandò il canzelier suo lì im Po-
liza, con do di primi citadini di Spalato ; e, tornati,
disseno haver parlato al dito conte Martin, e li disse
il sanzacho li à scrito, e li dè la copia di la letera,
qual manda ; ma era fidelissimo, nè voleva per al-
cuni modo andarvi ; et non fo fato coloquio gene-
rai, ma solum asunati alcuni patrimoniali, e si hanno
dimostrati fìdelissimi nostri. Ilem, ozi intese li diti
do conti, e uno patrimonial, Jurai Sotoriza, esser
andati dal sanzacho ; subito mandò el conte di essi
polizani con uno nobele, a intender el vero, e pro-
veder si fazi el coloquio generai ; e, di quello suc-
cederà, subito darà aviso. Ilem, mandoe la propria
letera dii sanzacho in lengua., translatada,
nome Demech Melbego, patron del paese de Car-
cego, scrive a li ditti do conti sopra nominati, li a-
visa il suo venir lì a quel governo, per nome dii
gran turcho, e prega vadino fin lì, e li fa salvo con-
duto, per esser la Signoria di Venecia in guera con
el gran turcho etc. ; e dice : Se Dio mi varenta
la similare con la qual me cenzo, che liberamente
vegnadi, e da recavo con honor andati eie.
Da Catharo, dii provedilor, sier Zuan Paulo
I Diarii di M. Sanuto, — Tom III.
Gradenigo, di 13 zener. A dì 2, Feris bei, sanza-
cho di Scutari, comandò a uno bali, suo vayvoda,
con adunation di cercha 2000 persone, fra pe’ et ca-
valo, e inteso, per esploratori, tal adunation era per
lì, e poi andar in Pastrovich, fè le debite provision
a li passi, e a F isola fè ripari et paripeti, senza sposa
di la Signoria nostra ; e facendoli al ponte una porta,
saria ben asecurata, ma, per ducati 25 manchava, è
restato di farla, per non haver un soldo ; e visto i Ri-
mici tal preparatimi, si voltono a’ pastrovichij ; e lui
fè armar 3 gripeti, e li mandò a la volta de Pastro-
vich, e zonseno a tempo, et erano stali a le inano a
uno scoglieto, eh’ è alcune case sopra, dove fono fe-
riti molti inimici, e di quelli dii scoio con freze et
uno morto ; e fra li altri una dona di dito scoglio
subito saltò, e tolse uno feltro, e fece uno buso in
mezo, e se lo messe indosso, acciò non fusse per-
cossa da le freze, e con una roncha fece grandissima
difesa, e amazò slalim uno turcho, e ferite molti al-
tri ; ita che, per essa femena, fu avarentato ditto
scoglio. A la qual, per tal prodeza, li à donato, per
nome di la Signoria nostra, panno per una vestura,
la qual monta lire 22, per dar exempio cussi a don-
ne come a homeni, de che pastrovichij hanno auto
grande apiacer. E zonti li prediti gripi, comenzono
a bombardar, adeo i ni mici subito se ritirono, e visto
non poter far 0, si disolse ditta adunation. Ben si
dice Feris bei fa gran adunation da pie’ et cavallo,
da zercha persone X milia, per andar a Santa Maria
de Rotezo, a presso Antivari ; (amen starà prepara-
to etc. Ilem, quanto a quelli de Oracovazo, venuti
noviler soto di nui, in fin bora per quella via è stato
conduto li a Cataro zercha miara 40 di pegole, ch’è
molto a proposito. Eliam un’ altra contrada, chia-
mata Resuani, che eliam de lì viem pegole, l’à man-
dalo a pregar li aceti ; non li à voluto risponder
così presto, per far le cosse di la Signoria con honor
e reputation; e se i vorano zurar fidelità, con li mo-
di de quelli de Oracovazo, li concederà i possino
vegnir, e pegole poi potrà venir a Venecia, e di que-
sto aspeta bordine. Ilem, aricorda si ’l venisse lì
12 in 14 galie, se prenderla Castel Nuovo, e saria
cessa molto fructuosa, a segurtà di luto el colpho ;
et è grande teritorio, e saria uno stecho negli ochij
a’ragusei, e si haria pe’ in reame di Bossina, e saria
scalla e spazamento de salii assai, forsi da ducati 8 in
X milia, et è cosa fatibile, honorevele e utile a la Si-
gnoria nostra. Ilem, manda de qui maislro Gaspar,
bombardier, e sia spazà presto, e remandarlo acciò
non si patissa. Ilem, li soldati novi e vechij, recevute
le do page, pagati li soi debiti, 0 li rimase, ita che
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