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MCCCCC, GIUGNO.

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disse dii zeneral, lusso smallato. Poi il principe lo
laudò de more, et, compita la relatione, ussite di pre-
gadi per non esser dii numero.
Poi sier Christofal Moro, stato provedador in cam-
po, referile. Jo non lo alditi, perhò non scrivo quello
el disse.
Fu posto per el principe, consieri, cai di 40, e
tutti i savij dii colegio, do decime al monte nuovo;
termine a pagar, per tutto il mese presente la prima,
l’ altra per tutto luio, con don di X per cento, po-
tendo scontar con l’imprestedo, et le merchadantie
debino depositar (1) etc. El sier Antonio Venier, sa-
vio ai ordeni, andò in renga, dicendo non sariano
danar presti, ei voleva poner meza tansa, ma per
non haver il modo di restituir non la messe. Or, el
principe e li savij non volleva 1’ bordine nostro si
potesse impazar ini poner angarie. Andai con li com-
pagni a la Signoria, et mostratoli- per mi le leze et
auctorità nostra, li consieri terminono potessimo me-
tcr. Erano questi consieri : sier Baldisera Trivixan,
sier Lucha Zen, sier Zuan Morexini, sier Piero Con-
tarmi e sier Domenego Bollani ; tamen volessero o
fusse manda la parte d’ acordo di tutti. Ave 26 di
no, 116 di sì. E fo presa.
Fu posto per Ihoro savij, risponder a li do ora-
tori dii papa, che, per quanto aspeta a Pexaro, semo
contenti ; di Rimano non volemo levar la protetto-
ne; di Faenza debbi far quel signoro Cardinal, o
vero darli l’intrude possi viver; che facendo, l’aju-
teremo. Ave tutto il conseio.
-Fu posto per li ditti, risponder seorsum a lo ora-
tore dii papa, episcopo di Chai, ringratiarlo di la
bona disposition, et che coadjuvi la conclusimi di
la liga ; li proriietemo beneficij etc. Ave tutto il con-
seio. Ma sier Domenego Morexini, procurator, savio
dii conseio, volea se li dicesse, disturbasse il matrimo-
nio si trata per la via dii re di romani ; tamen veden-
do esser solfo, et il conseio non voller, non la messe.
Fu posto per sier Domenego Bollani, consier,
sier Alvise da Molili, savio dii conseio, sier Piero Ca-
pello, sier Beneto Zuslignan, savij a terra ferma,
di scriver a Roma a l’orator, comunichi al papa la
trama di la liga con il re di Hongaria, particular,
e dirli li daremo fin 60 milia ducati, et debbi pre-
gar il papa voglij dar parte, acciò etc. Et fu presa.
Fu posto per li ditti, e nui ai ordeni, excepto sier
Antonio Venier, scriver in Hongaria a li oratori in
risposta, e dirli di lo episcopo di Chai è in via, et
(1) « Siano obligati tutti quelli che hano marchadantia de Inora
depositar de contadi per le diete decime». Senato, Secreti, XXXVIII,
c. 40 t.° (R. Fulin.)

atendino a disponer il re a la liga particular, acciò si
concludi presto, o ver a la generai intelligentia. Item,
avisarli di le nove si ha dii turcho, et mandarli li
sumarij. E fu presa, zoè ballotada con queste altre
letere, come dirò di solo.
Fu posto per li antescriti, scriver eliam a li ora- 153
tori, di Napoli di Romania non fu vero fusse persso,
e dirli il perder di la galia da Pago. Item, distur-
bino la liga e praticha, si trata di far tra li oratori
francesi e quel re. Item, dii zonzer dii vescovo di
Chai qui, vien legato in Hongaria, et mandarli una
letera di 1’ orator di Franza, drizata a quelli oratori.
Ave la ditta parte 50 di no, et 109 de sì. E fu presa.
Fu posto per li ditti, scriver eliam a li ditti ora-
tori seorsum et secreto, che si non haverano concluso
con il re, con li ducati 80 milia, in la liga generai o
particular, vedendo pericolo che quella regia maje-
stà non si acordi col turcho, in Dei nomine li demo
col senato licentia concludi con ducati 100 milia.
Sier Nicolò Trivixam, procurator, contradixe; vole-
va indusiar. Or non li fo risposto, et eliam questa
altra letera fu presa.
Di Verona, di sier Hironimo Zorzi, el cavalier,
podestà, di 18. Come a dì 13 si partì da. Milani, vene
per Po, fu a Pavia, Cremona, et a Borgoforte di
Mantoa dismontò, fu honorato dal marchexe che li
andò contra. Item, per tutti i lochi dove è stato, si
lamentano de’ stranij portamenti de’ francesi. Item,
el Cardinal Roani partì, chonie scrisse, il roy li vien
contra a Garnopoli, per esser in coloquio, poi tutti
dicono tornerà al governo di Milani, perchè il go-
verno suo è boni. Item, a Milan è restado monsi-
gnor de Lixom, capetanio regio dii conseio, loco
tenente di ditto Cardinal, qual al suo partir li disse,
per parte dii Cardinal, fiorentini haversi dolio di la
ripresala,1 et sarano causa di qualche disturbo col
roy, hessendo soi recomandati ; poi li disse che li
rebclli dii roy non fusseno lassati passar per li no-
stri lochi. Item, vocia la Signoria nostra havesse uno
suo segno a Milana. Item, dimanda uno Zuan Jaco-
mo, qual è prexom a Charavazo, che li sia dato
et mandato. Et il Cardinal Sani Piero in Vincala
è rimasto iti Milani, anderà poi a Roma, dal qual
esso nostro orator tolse licentia; à ’buto l’abazia
di Clnaravalle, era dii Cardinal Ascanio, ha de intru-
da ducati 8 milia, et à scrito a Roma per haver le
bolle dal papa. Item, zercha Belinzona si trata attar-
do con sguizari. Item, di cóloquij abuti con domino
Michiel Rizo, uno dii conseio regio, et di l’armar si
ha a far a Zenoa, dubita non sarà, et dice : Dio vo-
glia, sia quella si dice di far im Provenza. Et che
 
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