883 mccccc,
le raxon di la Signoria nostra etc. Da poi disnar fono
dal reverendo vesprimiense, e ragionato assai, li dis-
se, il re fin tre dì partirà per andar a Bazia, et
starà 5 di ad andar, e sarà lì questo San Michiel, e
za le zente d’ arme è aviate. Zton, l’orator dii tur-
cho, lo lì, il signor Io expedì; li donò ducati 100 e
tre veste, una di le qual era d’ oro ; et se ne aspeta
uno altro presto. Manda letere abate di Poiana eie.
Di r orator dii papa, legalo, episcopo di C ty, a
li oratori nostri, data in Cracovia, a dì 9 seplem-
brio. Come a dì 24 arivò lì, dii passato ; et trovò
quel re molto disposto contra turchi, licei questo
estate habi auto gran incursion di tartari ; e il ducila
di Moscovia è in guerra con il ducha di Lituania, e
par tartari siano soldati dii turcho ; et do irnperadori
de’ tartari preseno oratori di Moscavia, tornavano dal
turco, con 600 cavali. Item, quel re voria più presto
la guerra conira turchi, cha con tartari, perche po-
352 * tria vadagnar qualcossa, ina per questo inverno non
poi ; è lonzi mia 1000 da’ turchi, ma il re di Honga-
ria solum 70 mia hongareschi, eh’ è cinque mia ita-
liani l’uno. Item, quel re voria qualche subsidio ; fa
una dieta a la fin dii mexe a presso Rossia, a li con-
fini, 4 zornate de lì. Item, è tornato 1’ orator dii re
di Alemagna ; dice il re di romani si duol di quelle
majestà, se habino acordato con la Signoria nostra,
Item, lui à publichà il jubileo ; manda uno coinissa-
rio in Moldavia, e lui va im Prussia, dove è una re-
ligioni di crosechieri non ben in acordo chon il re
di Poiana, e andar e tornar è mia 800 ; poi anderà
a la dieta, e ritornerà in Ilongaria. Item, dice poi
tartari si preparano a la invasioni dii regno, ergo eie.
Da Segna, di domino Alberto de Loya, capela-
nio, a la Signoria nostra, di 2 octubrio, Voria se li
mandasse qualche polvere ; e, bisognando, si ordeni
a le ixole vicine nostre li dagi ajuto de homeni. Item,
si offerisse lenir exploratori, per saper de’ turchi etc.
Scrive latine,
Da Ti ’-evixo, di sier Hironimo Conlarini, podestà
et capetanio, dà 5. Zercha li bastioni si fa su la Li-
venza a longo, et quelli di Sazil non voi darli ajuto;
si voi transferir lì, et uno domino Paulo di Mutoni
è sopra V opera,
Da Sazil, di sier Alvixe Loredam, podestà et
capetanio. Zercha questa materia ; dice le cosse à
fato lì per reparation di la terra etc.
Da Monopoli, di sier Jacomo Badoer, governa-
dor, et etiam di la università. Come mandavano
auctorità al Ihoro episcopo, è qui, di dimandar la
confirmalion di certi ordeni fati de lì etc.
Da poi disnar fu gran conscio. Fato do al luogo
ottobre. 884
di procuratori. Vene per scurtinio sier Alvixe da
Molili e sier Piero Balbi, fono savij dii conseio, et
cazeteno de liezerissimi scontri, per esser stati di
colegio ; et non have 300 ballote per uno, per la
malia impression dii gran conseio. Et fu fato pro-
vedador al sai sier Donado da Leze, era di la zonta,
fo fradello di sier Velor, da tre con titollo di pre-
gadi.
Et poi conseio fo pregadi, solum per lezer le le-
tere, molte era. Et il colegio si reduse a consultar
di trovar danari, et consultato prima di scuoder
li debitori ; dar forma a le vendede siano libere ;
far li officij di bando et rezime.nli ; dar angaria a
quelli pagano fitto da ducati 5 in suso ; tanto far, li
patroni di le caxe non possi scuoder da li officiali,
si non ha boletin non esser debitor di la Signoria
nostra ; et mandar per le terre, o poner una decima,
o interzar dacij, o aver subsidio ; et di dar il sai per
bocha in questa terra. E tutti diseno la ihoro opi-
nione. Et Jo aricordai di preti, et renovar lo extimo,
et far molti monasterij son sta absolti, iterum siano
viste le raxom. E inlisi il re Fedrigo si ajuta, che à
posto una angaria per luogo, traze di 300 milia fuogi
ducati 300 milia, prima era 400 milia fuogi nel Re-
gno, videlicet si parte a tanti per fuogo ; ma Honga-
ria à il regno 400 milia fuogi, a uno fuogo per caxa.
Et fo parlato fin sera, nihil conclusum.
A dì 7 octubrio. In colegio, fo prima leto le le-
tere infrascrite.
Di Roma, di l’ orator, di primo. Chome fo dal
pontifice solicitando la electiom di legati. Soa santità
era con 4 cardinali : Capua, Santa Praxede, lo Ale-
xandrino et uno altro ; et disse : Come faremo, do-
mine orator ? che l’orator di Franza non voi se
mandi legato in Franza ? Et dimandato versso San-
ta Praxede, quello li pareva, disse : Beatissime pa-
ter, quando sarò dimandato, dirò il mio voto. Et
andò versso la sedia. E 1’ orator parlò a ditto Cardi-
nal, qual disse : È meglio non mandar niun legato,
cha lassar Spagna e Franza. Et poi el papa si serò 353
con li cardinali, dicendo doman si faria in concisto-
rio resoluciom, et si publicheria li cardinali novi etc.
Dii ditto orator, di do. Come quella matina, avan-
ti concistorio, el papa chiamò li cardinali in camera,
dicendo non li parer far ozi li legati, atento la difi-
cultà di Franza et Spagna etc. Et intrato in conci-
storio, nulla fé, licei da alcuni cardinali soa santità
fusse aricordato la provision in re chrisliana; ta-
men, nihil fedi. Manda li brevi soa santità manda
in Ilongaria a lo episcopo di Cai, legato al re mode-
rno, et a Thomà ystrigoniense Cardinal.
le raxon di la Signoria nostra etc. Da poi disnar fono
dal reverendo vesprimiense, e ragionato assai, li dis-
se, il re fin tre dì partirà per andar a Bazia, et
starà 5 di ad andar, e sarà lì questo San Michiel, e
za le zente d’ arme è aviate. Zton, l’orator dii tur-
cho, lo lì, il signor Io expedì; li donò ducati 100 e
tre veste, una di le qual era d’ oro ; et se ne aspeta
uno altro presto. Manda letere abate di Poiana eie.
Di r orator dii papa, legalo, episcopo di C ty, a
li oratori nostri, data in Cracovia, a dì 9 seplem-
brio. Come a dì 24 arivò lì, dii passato ; et trovò
quel re molto disposto contra turchi, licei questo
estate habi auto gran incursion di tartari ; e il ducila
di Moscovia è in guerra con il ducha di Lituania, e
par tartari siano soldati dii turcho ; et do irnperadori
de’ tartari preseno oratori di Moscavia, tornavano dal
turco, con 600 cavali. Item, quel re voria più presto
la guerra conira turchi, cha con tartari, perche po-
352 * tria vadagnar qualcossa, ina per questo inverno non
poi ; è lonzi mia 1000 da’ turchi, ma il re di Honga-
ria solum 70 mia hongareschi, eh’ è cinque mia ita-
liani l’uno. Item, quel re voria qualche subsidio ; fa
una dieta a la fin dii mexe a presso Rossia, a li con-
fini, 4 zornate de lì. Item, è tornato 1’ orator dii re
di Alemagna ; dice il re di romani si duol di quelle
majestà, se habino acordato con la Signoria nostra,
Item, lui à publichà il jubileo ; manda uno coinissa-
rio in Moldavia, e lui va im Prussia, dove è una re-
ligioni di crosechieri non ben in acordo chon il re
di Poiana, e andar e tornar è mia 800 ; poi anderà
a la dieta, e ritornerà in Ilongaria. Item, dice poi
tartari si preparano a la invasioni dii regno, ergo eie.
Da Segna, di domino Alberto de Loya, capela-
nio, a la Signoria nostra, di 2 octubrio, Voria se li
mandasse qualche polvere ; e, bisognando, si ordeni
a le ixole vicine nostre li dagi ajuto de homeni. Item,
si offerisse lenir exploratori, per saper de’ turchi etc.
Scrive latine,
Da Ti ’-evixo, di sier Hironimo Conlarini, podestà
et capetanio, dà 5. Zercha li bastioni si fa su la Li-
venza a longo, et quelli di Sazil non voi darli ajuto;
si voi transferir lì, et uno domino Paulo di Mutoni
è sopra V opera,
Da Sazil, di sier Alvixe Loredam, podestà et
capetanio. Zercha questa materia ; dice le cosse à
fato lì per reparation di la terra etc.
Da Monopoli, di sier Jacomo Badoer, governa-
dor, et etiam di la università. Come mandavano
auctorità al Ihoro episcopo, è qui, di dimandar la
confirmalion di certi ordeni fati de lì etc.
Da poi disnar fu gran conscio. Fato do al luogo
ottobre. 884
di procuratori. Vene per scurtinio sier Alvixe da
Molili e sier Piero Balbi, fono savij dii conseio, et
cazeteno de liezerissimi scontri, per esser stati di
colegio ; et non have 300 ballote per uno, per la
malia impression dii gran conseio. Et fu fato pro-
vedador al sai sier Donado da Leze, era di la zonta,
fo fradello di sier Velor, da tre con titollo di pre-
gadi.
Et poi conseio fo pregadi, solum per lezer le le-
tere, molte era. Et il colegio si reduse a consultar
di trovar danari, et consultato prima di scuoder
li debitori ; dar forma a le vendede siano libere ;
far li officij di bando et rezime.nli ; dar angaria a
quelli pagano fitto da ducati 5 in suso ; tanto far, li
patroni di le caxe non possi scuoder da li officiali,
si non ha boletin non esser debitor di la Signoria
nostra ; et mandar per le terre, o poner una decima,
o interzar dacij, o aver subsidio ; et di dar il sai per
bocha in questa terra. E tutti diseno la ihoro opi-
nione. Et Jo aricordai di preti, et renovar lo extimo,
et far molti monasterij son sta absolti, iterum siano
viste le raxom. E inlisi il re Fedrigo si ajuta, che à
posto una angaria per luogo, traze di 300 milia fuogi
ducati 300 milia, prima era 400 milia fuogi nel Re-
gno, videlicet si parte a tanti per fuogo ; ma Honga-
ria à il regno 400 milia fuogi, a uno fuogo per caxa.
Et fo parlato fin sera, nihil conclusum.
A dì 7 octubrio. In colegio, fo prima leto le le-
tere infrascrite.
Di Roma, di l’ orator, di primo. Chome fo dal
pontifice solicitando la electiom di legati. Soa santità
era con 4 cardinali : Capua, Santa Praxede, lo Ale-
xandrino et uno altro ; et disse : Come faremo, do-
mine orator ? che l’orator di Franza non voi se
mandi legato in Franza ? Et dimandato versso San-
ta Praxede, quello li pareva, disse : Beatissime pa-
ter, quando sarò dimandato, dirò il mio voto. Et
andò versso la sedia. E 1’ orator parlò a ditto Cardi-
nal, qual disse : È meglio non mandar niun legato,
cha lassar Spagna e Franza. Et poi el papa si serò 353
con li cardinali, dicendo doman si faria in concisto-
rio resoluciom, et si publicheria li cardinali novi etc.
Dii ditto orator, di do. Come quella matina, avan-
ti concistorio, el papa chiamò li cardinali in camera,
dicendo non li parer far ozi li legati, atento la difi-
cultà di Franza et Spagna etc. Et intrato in conci-
storio, nulla fé, licei da alcuni cardinali soa santità
fusse aricordato la provision in re chrisliana; ta-
men, nihil fedi. Manda li brevi soa santità manda
in Ilongaria a lo episcopo di Cai, legato al re mode-
rno, et a Thomà ystrigoniense Cardinal.