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tuberosità, o che si formi dalle tonache loro un diversorio da para- l'esistenza degl'interni Aneurismi pria dell'anno , allorquando
gonaisi col sacco <Xun Aneurisma . Questo fiuto costante relativo alla il Vesalio predisse (d) questo male nella persona di Leonardo Vcl-
forma dell'Aneurisma dell' Aorta, non può non far presentire all' at- scro, al quale, dopo una caduta da cavallo, era comparso un tu-
telo osservatore dovervi essere, come v'è realmente, una notabile more pulsante nel dorso in vicinanza della spina. Da quest'epoca in
differenza fra un'arteria dilatata, ed un'arteria Aneurismatica, quantità- avanti, convien dire, che nei libri di medicina non sia stata regi-
que codeste due affezioni si possano talvolta trovare combinate insieme, strata alcun'altra osservazione di questo genere; poiché l'anno iScp
singolarmente sul principio dell'Aorta alla sua uscita dal cuore. D'ai- il Selvatico (e), il quale pubblicò un particolare Trattato sufi'.Al-
tronde , se si considera in generale, che la dilatazione d'un'arteria neurisma , non parlò punto degli Aneurismi interni, nò fece alcun
può stare senza lesione propriamente organica, essendo che il san- cenno di quello della curvatura dell' Aorta, la quale malattia non è
gue si trova tuttavia contenuto entro il suo vaso ; che nel tratto dar- poi rarissima. Il Riolano nel i65S, cioè molti anni dopo il Selva-
teria alquanto accresciuto di diametro non si formano mai, nò si tico, disse soltanto (f) che gl'Aneurismi dell' Aorta succedono assai
arrestano grumi sanguigni, o strati poliposi: che giammai la dilata- di rado a motivo della grande spessezza, e robustezza delle tonache
zione di calibro d'un'arteria arriva a tanto di formare un tumore di di questa arteria; e 1'Elsnero (g) nell'anno 1670, in occasione che
considerevole grossezza; e che in fine sin'a tanto che non rimane egli pubblicò l'osservazione di Riva sull'Aneurisma dell'arco della
tolta la continuità delle tonache proprie dell'arteria, la circolazione- Aorta, premise a questa osservazione il titolo De pareteloxico Aneu-
del sangue non è punto, o non abbastanza sensibilmente alterata, e rysmate Aortae, comecché si trattasse in questa osservazione di
forza convenire, che l'Aneurisma differisce essenzialmente dalla dna- cosa quasi incredibile,
tazionc d' arteria . Ilo molti, e forti motivi per credere , che 1 così

detti Polipi del principio dell'Aorta, intorno all'esistenza dei quali $. j,
menarono tanto rumore i Medici del secolo passato, non fossero

propriamente che Aneurismi, previa rottura delle tonache proprie I Greci, ed Arabi medici, pei motivi sopra esposti , non fecero

della curvatura dell'Aorta, nel sacco dei quali lo stagnante sangue, menzione nelle loro Opere, che d' Aneurismi esterni, ossia di quelli

e non neh'ampliata capacità dell'arco dell'Aorta, come essi suppone- che cadono sotto l'ispezione, e l'opra della mano del Chirurgo. E

vano , formasse quella concrezione a strati che essi pure mal a prò- poiché essi non scrissero che ciò che avevano replicatamente, ed

posito mettevano del pari coi Polipi del naso, o della matrice. attentamente osservato senza prevenzione, cosi non parlarono che

d' Aneurismi per effusione. Galeno (li) Aezio (i) Paolo (k) Attuario

§. 5. (1) Haly (m) Albucasi (n) Oribasio (0) Avicenna (p) tengono tutti

lo stesso linguaggio . E quantunque "alcuno fra gV ora citati Scrittori
Morgagni (b) ha osservata , e descritta la differenza che passa vi interponga la distinzione , che gì' esterni Aneurismi si fanno in tre
fra queste due affezioni dell'Aorta, intendo del principio, e della cur- maniere, cioè per anastomosim , per diapaedesim, e per diaeresim %
vatura di questa arteria; ma non pertanto, locchè fa meraviglia, egli convengono poi in fine tutti nel dire, che $ esterni Aneurismi non
le ha collocate nel medesimo ordine di malattie , ed ha preso anzi si fanno altrimenti che per stravaso di sangue sotto la cute . Ad ai-
motivo da ciò di stabilire due maniere d'Aneurisma dell' arco dcll'Aor- cuno fra i moderni Medici è sembrato di trovare nelle Opere di
ta; una cioè quando il tumore occupa tutta la circonferenza del tubo Aezio qualche espressione, dalla quale si possa dedurre, che questo
dell'arteria; Y altra quando Y Aneurisma non interessa che un lato Scrittore aveva distinto gl'Aneurismi in veri, e spimi. Esaminando il
dell'arteria; la quale ultima maniera, egli dice però apertamente, es- testo con attenzione non si trova alcun certo indizio di tutto ciò;
sere quella, che più frequentemente (c) si incontra nella sezione ma bensì, che egli ha saputo distinguere l'Aneurisma esterno per
dei cadaveri. Morgagni, non ostante questa verità di fatto da esso effusione in circonscritto, e diffuso, la quale distinzione è esatta, e
conosciuta, non ha creduto opportuno, lacchè a buon diritto egli conforme ai fenomeni che presenta questa malattia. Intorno alla qual
poteva fare, d'indurre alcun cambiamento nella comune dottrina cosa giova qui rimarcare, che col vocabolo dilatazione i Greci, ed
degl'i Aneurismi. Le osservazioni però che io esporrò in questo Ca- Arabi Medici, parlando dell' esterno Aneurisma , non pretesero giam-
pitolo mostreranno, mi lusingo, ad evidenza non esservi che una mai di indicare, come noi facciamo, l'espansione delle tonache pro-
sola, ed unica forma d'Aneurisma, quella cioè che si fa nell'uno, prie dell'arteria offesa, ma soltanto di esprimere quella tumidezza
o nell' altro lato dell' arteria per rottura delle sue tonache proprie ; che forma nel tessuto cellulare sotto la cute il sangue arterioso effu-
si» che l'Aneurisma si trovi complicato da alcun grado di amplia- so, e coagulato. Aezio per appunto diceva oritur dilatatio, aut dum
«ione del tubo dell'arteria, come alcune volte nell'arco dell'Aorta in sanguis, et spiritus ex arteriis prosultant ; aut dum oscula ipsorum
vicinanza della sua uscita dal cuore, ovvero senza codesta ampliazio- aperiunlur, aut dum rumpuntur. Sanguis autem et spiritus paulatim
ne del calibro dell'arteria, siccome il più delle volte, e quasi co- exereti sub cute colliguntur. Similmente Attuario: porro arteriam
stantemente succede ne'casi di Aneurisma dell'Aorta Toracica, e secare plurimum negotii exhibet. Sicpddem sanguinis fluxus, qui aeger-
Ventrale. r'ime sisii possiti et arteriae dilatationes, quas Aneurysmata Gracci

nominante lune oboriri solent. Ora qual altro genere di dilatazione

§• 6. può mai accadere , sia che V Aneurisma si faccia per sangue che

esca dalle estremità delle arterie , o che trapeli dai pori delle tona-

Consultando 1' antichità non si trova negli Scritti dei Greci, ed che loro, come opinavano gli Antichi, o da ferita di arteria, fuori
Arabi Medici alcuna nozione sul punto degli Aneurismi interni. Né

ciò deve recare meraviglia a quelli che sanno , che interdetto era a —-----—

quelle Genti lo sparare cadaveri umani, e che nelle bestie d'ai- ,,s c c , A r<1 c TT ~ „ , . -, , >

, 1 • (d) Bonnet. Sepulcr. Anat. Lib. IV. Scct. II. Dalla relaziono di ciò che e stalo tro-

trOllde Codesta Organica malattia delle grosse interne arterie è ra- val0 ncl cadavere risulta chiaramente, che l'Aneurisma era stato fallo per rottura della

rissima. Noi! SI e Cominciato ad avere qualche CCl'ta nozione intorno Aorta Ventrale. Vedi su di ciò altresì quanto ne scrisse il Saforta . De tumor. praetcr

nat. Lib. I. cap. 45. . .

(e) De Aneurysmat. Traclaiio . An. i5q5.

(f) Enchierid. Anat. Lib. V. cap. 46.

(b) Ncque enim dubito <juin memmeris fmsse olim Aneurysmata a me divisa iu oa (g) Acad. nat. cur. An. I. Decad. I. Obs. XVIII.

qune vas acque in omnem parlcm cxpansnm formai, et 111 ea quae sacci instar a vasis ri) Melhod. mcd. Cap. VII. - De tumoribus Cap. II.

latore exerescunt. Epist. XVII. art. 27. De scd. et caus. morb. Questa stessa divisione ^ Tctr. IV. Senn. 111. Cap. X.

fu adottala dal Schedeibero Act. Erud. Lips. an. 1751 ; dal Valcarengiu . De Aortae ^ De re mcd. Lib. VI. Cap. 57.

ameurysm. Oh. I; dal Sauvages Xosol. medi., il quale diede il nome di Aneurisma ^ De metb. mcd. Lib. III. Cap. IL

Cilindroide©, al semplice incremento di diametro della grande arteria. ^ j^b. Vili. Cap. 17.

(e) Loc. cit. Epist. XVIII. art. 57. Cum Aneurysmata qualuor habeam a CI. VuLrio (n) Chirurgia Lib. II. Cap. 4q-

infarda, et sicala, caqnc omnia sint in arteriae magnae aut arcu, aut co tractu qui (o) Lib. VII. Cap. i5. i/y.

Inter-arcum et cor interest : corum unum est primi generis, tria secondi. (p) Lib. I. Fen. II. Cap. IV.

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