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gagliarda pulsazione. Dalie persone dell'arte fu i riconosciuto tosto
questo tumore per un Aneurisma, la di cui sede , a motivo clic era
situato assai in basso nel gaietto, <u giudicata essere nella biforca-
zione dell' arteria Poplitea. Furono a sollievo dell' infermo poste in
opra lo cacciate di sangue, le fomentazioni d'aceto , le embrocazioni
di spirito di vino , e di tintura di mirra a parti eguali, e cimentata
fu altresì la compressione mediante ima lastra di piombo. Ciò non
pertanto il tumore continuò a crescere , e sulla fine di Febbrajo del
i8o/t, ossia quando il malato si portò in questa Scuola di chirurgia,
l'Aneurisma erasi aumentato alla grossezza d'un grosso melangolo di
Portogallo , e vibravi gagliardamente . La gamba sottoposta però non
era dolente, uè torpida, uè tumida ; e gonfiava soltanto alcun poco
la sera , quando il malato si teneva lungamente in piedi , o cammi-
nava più del solito nella giornata .
La situazione di questo Aneurisma assai bassa nel poplite, e
propriamente nella sommità del polpaccio della gamba, mi offriva un
caso del tutto simile a quello descritto , e delineato dal Guattani (a)
loccliè mi tenne alcun poco in sospeso . Imperciocché mi si presen-
tava alla memoria , che la posizione assai bassa , e profonda di que-
sto tumore era stata per il Guati ani uno dei più grandi ostacoli che
egli aveva incontrato nel trattamento di questa malattia, e per cui
egli lia confessato in fine , che era tenuto a riguardarla come incu-
rabile ; poiché, disse egli, in simili casi a motivo della spessezza
delle parli che coprono il tumore, la compressione diviene dolorosa
per il malato, intollerabile, ed inutile come mezzo curativo ; e la
legatura dell'arteria sotto dell'Aneurisma non può aver luogo senza
che vengano insieme colf arteria Poplitea legati i tre rami principali ,
che da essa discendono alla gamba , ed al piede.
Fatta però una più matura riflessione sulle anzidette circostanze;
poiché mi conslava dalla notomia , che le arterie Articolari inferiori
del ginocchio comunicano assai in basso nel poplite , e propriamente
nel polpaccio della gamba col tronco dell' arteria Poplitea (b); che
ima terza arteria Articolare ricorrente inferiore (c) può versare il
sangue delie Articolari arterie superiori nella Tibiale arteria anteriore
indipendentemente dalla via del cavo del poplite ; che la crepatura
dell'arteria non corrisponde mai al disotto, ma al centro, o al terzo
inferiore di tutto il tumore Aneurismatico ; e che finalmente nel caso
che io aveva sott'occhio, la rottura dall'arteria Poplitea, quantunque
manifestamente fatta nella sommità della sura, pure la pressione in-
dotta dall'Aneurisma non opponeva alcun considerevole ostacolo alla
circolazione del sangue nella gamba , e piede corrispondente, mi de-
terminai a sottoporre il malato all' operazione Himteriana, pieno di
fiducia non solo d'averne buon successo, ma altresì di poter dimo-
strare col fatto , che il metodo Hunteriano è opportunissimo per
curare radicalmente anco quella maniera d'Aneurisma popliteo, che
per essere situato assai in basso nel poplite, e propriamente nella som-
mità del polpaccio della gamba , fu giudicato dal Guattari non cu-
rabile altrimenti che mediante J'amputazione della gamba, o della
coscia .
Il giorno 2.5 di Febbrajo adunque sottoposi il malato ali opera-
zione in presenza di numerosa scolaresca . Con due tratti di bistormo
furono incisi i tegumenti, e l'aponevrosi del fascialata, e fu posta
allo scoperto Yarteria Femorale superficiale nel terzo superiore della
coscia , indi fu isolata la detta arteria , e spogliata del tessuto cellu-
lare per la lunghezza d'un pollice, e legata ivi coli'interposizione
fra l'arteria ed il nodo d'un ruotoletto di tela. Tutta l'operazione,
e la successiva applicazione dell' apparecchio fu eseguita in poco più
di due minuti ; la qual cosa io dico non per millanteria, poiché ciò
è lungi dal mio carattere , ma unicamente per far sentire vieppiù la
grande differenza che passa fra la facile, spedita, e poco dolorosa
operazione Hunteriana, e Y antico metodo d' operare l'Aneurisma po-
pliteo , di difficile esecuzione, ritardato da molti, e sempre nuovi
(a) Loc. cu. De superioris surae partis Àneun smalibus pag. -j4- Hislor. XX. Tal»
V. Fìg. I. — Vedi sopra Cap. IX. g. Q.
(1») Tav. IV. G8. 70.
(c) Tav. HI. 24. a5. 26. 27. a$
ostacoli. e quindi sommamente doloroso per il malato. Due ore do-
po l'operazione l'infermo si querelò d'un senso gagliardo di dolore
intorno il ginocchio, e di freddo, e torpore nell'apice delle dita del
piede. Un cataplasma mollitivo applicato sul ginocchio sedò in po-
che ore il dolore; ed involto il piede assiduamente entro calde fla-
nelle , le dita ripresero il naturale loro calore. Fu prescritta un emul-
sione con entro quattordici goccie di laudano liquido .
26. Nel giorno seguente trovai il malato alcun poco febbricitante,
e che si lamentava d' un forte dolore sul dorso del piede, quindi
ordinai che tutto il piede fosse coperto di cataplasma mollitivo.
27. Cessò il dolore nel piede, ed il malato riposò per qualch'ora.
Comparvero d'intorno il ginocchio le pulsazioni delle arterie Artico-
lari, che prima, e durante l'intensità del dolore in questa parte,
non si erano sentite .
28. La febbre si fece più risentita che nel giorno precedente . Ri-
comparve il dolore sul dorso del piede, che fu di bel nuovo calmato
colf applicazione del cataplasma mollitivo . Accusò il malato della
tensione al ventre, per rimediare alla quale fu praticato un clistere.
2g. Al rinnovare dell' apparecchio la piaga fu trovata piuttosto pal-
lida , intrisa di poca marcia inconcotta , e scierosa.
1. Marzo. Sulla sera s'accrebbe la febbre, e comparve una Risi-
pola, che si estendeva dall' angolo superiore dell' incisione verso l'in-
guine , e la natica.
2. Prese il malato mezz'oncia di tartaro solubile , che gli procurò
un'abbondante dejezione liquida. Nonostante la presenza della Risi-
pola la piaga piuttosto acquistava miglior colore, e cominciava a dare
della marcia di lodevole qualità .
3. La Risipola era alquanto retroceduta dall' inguine e dalla nati-
ca , ma aveva fatto la sua comparsa al disotto dell' angolo inferiore
dell' incisione verso il ginocchio .
7. Nei giorni successivi sino all' undecime si accrebbe di nuovo la
febbre , e la tensione infiammatoria dolorosa lungo Y andata dell' ar-
teria Femorale superficiale, e vedovasi chiaro, che l'infiammazione
occupava il soffice tessuto cellulare che involge ed accompagna 1' ar-
teria anzidetta. Furono praticati localmente i cataplasmi mollitivi
senza intermissione ; internamente poi le bibite antiflogistiche, e leg-
giermente acetose .
n. A quest'epoca il malato ebbe delle scariche di ventre sponta-
nee di materie poltacee con grande sollievo . Imperciocché cominciò
tosto la febbre a scomparire, ed a diminuirsi gradatamente la ten-
sione infiammatoria dolorosa lungo Y interno della coscia .
12. Codeste scariche spontanee di ventre con sollievo continuarono
per alcuni altri giorni . In ogni modo rimaneva lungo Y andata della
arteria Femorale superficiale una tumidezza non naturale , e premen-
do dal ginocchio all' insù , uscivano dall' angolo inferiore dell' incisio-
ne delle marcie abbondanti , di colore cinericcio scuro , ed assai
fetide.
18. Il giorno ventesimo primo dall' operazione, dopo aver fatto
scostare le carni dal fondo dell' ulcera mediante V introduzione ci' un
pezzetto di spugna compressa, uscì l'allacciatura dell'arteria, e con
essa il ruotoletto di tela. Il malato, essendo alquanto indebolito ,
fu posto all' uso d'una decozione di china, da prendersi alla dose
di tre once , tre volte il giorno .
20. Quantunque il malato si tenesse per alcune ore del giorno a
sedere sul letto, e mostrasse d'aver buon appetito, pure il di lui pol-
so, specialmente sulla sera , era febbrile , e continuava a sgorgare dalla
piaga una materia fetida, talvolta nerastra in grande quantità, e ciò
che più è, crasi aumentata la gonfiezza nella parte interna, ed in-
feriore della coscia, lungo l'andata dell'arteria Femorale superficiale 7
ed il ginocchio era edematoso, e premendo col dito lungo il tratto
dell' arteria Femorale, dall' angolo inferiore dell' incisione verso il gi-
nocchio, si sentiva della flutuazione con certo gorgoglìo, come di
aria mista alle marcie.
25. Questo incidente mi determinò a fare, cinque pollici circa
sotto dell' angolo inferiore della piaga, e nella direzione dell' arteria
Femorale superficiale, una contro-apertura, dalla quale uscì tosto
una marcia nerastra , fetidissima con scoppio d' aria .
26. Nel giorno appresso la piaga superiore non diede che della
marcia di buona qualità, e l'edema del ginocchio scomparve.
gagliarda pulsazione. Dalie persone dell'arte fu i riconosciuto tosto
questo tumore per un Aneurisma, la di cui sede , a motivo clic era
situato assai in basso nel gaietto, <u giudicata essere nella biforca-
zione dell' arteria Poplitea. Furono a sollievo dell' infermo poste in
opra lo cacciate di sangue, le fomentazioni d'aceto , le embrocazioni
di spirito di vino , e di tintura di mirra a parti eguali, e cimentata
fu altresì la compressione mediante ima lastra di piombo. Ciò non
pertanto il tumore continuò a crescere , e sulla fine di Febbrajo del
i8o/t, ossia quando il malato si portò in questa Scuola di chirurgia,
l'Aneurisma erasi aumentato alla grossezza d'un grosso melangolo di
Portogallo , e vibravi gagliardamente . La gamba sottoposta però non
era dolente, uè torpida, uè tumida ; e gonfiava soltanto alcun poco
la sera , quando il malato si teneva lungamente in piedi , o cammi-
nava più del solito nella giornata .
La situazione di questo Aneurisma assai bassa nel poplite, e
propriamente nella sommità del polpaccio della gamba, mi offriva un
caso del tutto simile a quello descritto , e delineato dal Guattani (a)
loccliè mi tenne alcun poco in sospeso . Imperciocché mi si presen-
tava alla memoria , che la posizione assai bassa , e profonda di que-
sto tumore era stata per il Guati ani uno dei più grandi ostacoli che
egli aveva incontrato nel trattamento di questa malattia, e per cui
egli lia confessato in fine , che era tenuto a riguardarla come incu-
rabile ; poiché, disse egli, in simili casi a motivo della spessezza
delle parli che coprono il tumore, la compressione diviene dolorosa
per il malato, intollerabile, ed inutile come mezzo curativo ; e la
legatura dell'arteria sotto dell'Aneurisma non può aver luogo senza
che vengano insieme colf arteria Poplitea legati i tre rami principali ,
che da essa discendono alla gamba , ed al piede.
Fatta però una più matura riflessione sulle anzidette circostanze;
poiché mi conslava dalla notomia , che le arterie Articolari inferiori
del ginocchio comunicano assai in basso nel poplite , e propriamente
nel polpaccio della gamba col tronco dell' arteria Poplitea (b); che
ima terza arteria Articolare ricorrente inferiore (c) può versare il
sangue delie Articolari arterie superiori nella Tibiale arteria anteriore
indipendentemente dalla via del cavo del poplite ; che la crepatura
dell'arteria non corrisponde mai al disotto, ma al centro, o al terzo
inferiore di tutto il tumore Aneurismatico ; e che finalmente nel caso
che io aveva sott'occhio, la rottura dall'arteria Poplitea, quantunque
manifestamente fatta nella sommità della sura, pure la pressione in-
dotta dall'Aneurisma non opponeva alcun considerevole ostacolo alla
circolazione del sangue nella gamba , e piede corrispondente, mi de-
terminai a sottoporre il malato all' operazione Himteriana, pieno di
fiducia non solo d'averne buon successo, ma altresì di poter dimo-
strare col fatto , che il metodo Hunteriano è opportunissimo per
curare radicalmente anco quella maniera d'Aneurisma popliteo, che
per essere situato assai in basso nel poplite, e propriamente nella som-
mità del polpaccio della gamba , fu giudicato dal Guattari non cu-
rabile altrimenti che mediante J'amputazione della gamba, o della
coscia .
Il giorno 2.5 di Febbrajo adunque sottoposi il malato ali opera-
zione in presenza di numerosa scolaresca . Con due tratti di bistormo
furono incisi i tegumenti, e l'aponevrosi del fascialata, e fu posta
allo scoperto Yarteria Femorale superficiale nel terzo superiore della
coscia , indi fu isolata la detta arteria , e spogliata del tessuto cellu-
lare per la lunghezza d'un pollice, e legata ivi coli'interposizione
fra l'arteria ed il nodo d'un ruotoletto di tela. Tutta l'operazione,
e la successiva applicazione dell' apparecchio fu eseguita in poco più
di due minuti ; la qual cosa io dico non per millanteria, poiché ciò
è lungi dal mio carattere , ma unicamente per far sentire vieppiù la
grande differenza che passa fra la facile, spedita, e poco dolorosa
operazione Hunteriana, e Y antico metodo d' operare l'Aneurisma po-
pliteo , di difficile esecuzione, ritardato da molti, e sempre nuovi
(a) Loc. cu. De superioris surae partis Àneun smalibus pag. -j4- Hislor. XX. Tal»
V. Fìg. I. — Vedi sopra Cap. IX. g. Q.
(1») Tav. IV. G8. 70.
(c) Tav. HI. 24. a5. 26. 27. a$
ostacoli. e quindi sommamente doloroso per il malato. Due ore do-
po l'operazione l'infermo si querelò d'un senso gagliardo di dolore
intorno il ginocchio, e di freddo, e torpore nell'apice delle dita del
piede. Un cataplasma mollitivo applicato sul ginocchio sedò in po-
che ore il dolore; ed involto il piede assiduamente entro calde fla-
nelle , le dita ripresero il naturale loro calore. Fu prescritta un emul-
sione con entro quattordici goccie di laudano liquido .
26. Nel giorno seguente trovai il malato alcun poco febbricitante,
e che si lamentava d' un forte dolore sul dorso del piede, quindi
ordinai che tutto il piede fosse coperto di cataplasma mollitivo.
27. Cessò il dolore nel piede, ed il malato riposò per qualch'ora.
Comparvero d'intorno il ginocchio le pulsazioni delle arterie Artico-
lari, che prima, e durante l'intensità del dolore in questa parte,
non si erano sentite .
28. La febbre si fece più risentita che nel giorno precedente . Ri-
comparve il dolore sul dorso del piede, che fu di bel nuovo calmato
colf applicazione del cataplasma mollitivo . Accusò il malato della
tensione al ventre, per rimediare alla quale fu praticato un clistere.
2g. Al rinnovare dell' apparecchio la piaga fu trovata piuttosto pal-
lida , intrisa di poca marcia inconcotta , e scierosa.
1. Marzo. Sulla sera s'accrebbe la febbre, e comparve una Risi-
pola, che si estendeva dall' angolo superiore dell' incisione verso l'in-
guine , e la natica.
2. Prese il malato mezz'oncia di tartaro solubile , che gli procurò
un'abbondante dejezione liquida. Nonostante la presenza della Risi-
pola la piaga piuttosto acquistava miglior colore, e cominciava a dare
della marcia di lodevole qualità .
3. La Risipola era alquanto retroceduta dall' inguine e dalla nati-
ca , ma aveva fatto la sua comparsa al disotto dell' angolo inferiore
dell' incisione verso il ginocchio .
7. Nei giorni successivi sino all' undecime si accrebbe di nuovo la
febbre , e la tensione infiammatoria dolorosa lungo Y andata dell' ar-
teria Femorale superficiale, e vedovasi chiaro, che l'infiammazione
occupava il soffice tessuto cellulare che involge ed accompagna 1' ar-
teria anzidetta. Furono praticati localmente i cataplasmi mollitivi
senza intermissione ; internamente poi le bibite antiflogistiche, e leg-
giermente acetose .
n. A quest'epoca il malato ebbe delle scariche di ventre sponta-
nee di materie poltacee con grande sollievo . Imperciocché cominciò
tosto la febbre a scomparire, ed a diminuirsi gradatamente la ten-
sione infiammatoria dolorosa lungo Y interno della coscia .
12. Codeste scariche spontanee di ventre con sollievo continuarono
per alcuni altri giorni . In ogni modo rimaneva lungo Y andata della
arteria Femorale superficiale una tumidezza non naturale , e premen-
do dal ginocchio all' insù , uscivano dall' angolo inferiore dell' incisio-
ne delle marcie abbondanti , di colore cinericcio scuro , ed assai
fetide.
18. Il giorno ventesimo primo dall' operazione, dopo aver fatto
scostare le carni dal fondo dell' ulcera mediante V introduzione ci' un
pezzetto di spugna compressa, uscì l'allacciatura dell'arteria, e con
essa il ruotoletto di tela. Il malato, essendo alquanto indebolito ,
fu posto all' uso d'una decozione di china, da prendersi alla dose
di tre once , tre volte il giorno .
20. Quantunque il malato si tenesse per alcune ore del giorno a
sedere sul letto, e mostrasse d'aver buon appetito, pure il di lui pol-
so, specialmente sulla sera , era febbrile , e continuava a sgorgare dalla
piaga una materia fetida, talvolta nerastra in grande quantità, e ciò
che più è, crasi aumentata la gonfiezza nella parte interna, ed in-
feriore della coscia, lungo l'andata dell'arteria Femorale superficiale 7
ed il ginocchio era edematoso, e premendo col dito lungo il tratto
dell' arteria Femorale, dall' angolo inferiore dell' incisione verso il gi-
nocchio, si sentiva della flutuazione con certo gorgoglìo, come di
aria mista alle marcie.
25. Questo incidente mi determinò a fare, cinque pollici circa
sotto dell' angolo inferiore della piaga, e nella direzione dell' arteria
Femorale superficiale, una contro-apertura, dalla quale uscì tosto
una marcia nerastra , fetidissima con scoppio d' aria .
26. Nel giorno appresso la piaga superiore non diede che della
marcia di buona qualità, e l'edema del ginocchio scomparve.