28
La tomba di « Cha »
I sarcofagi di « Mirit ».
A differenza del marito, la cui mummia era stata rinchiusa in triplice cassa, Mirit non aveva
che due soli sarcofagi, quello esterno, quadrangolare, qui sotto rappresentato, in sicomoro in-
catramato, smontabile in cinque pezzi oltre il coperchio, ed il secondo, interno, di forma osi-
riana, in nero ed oro la cassa, e interamente dorato il coperchio (Fig. 28).
Il sarcofago quadrangolare fu portato nella tomba prima che fosse finito in ogni sua parte,
come si rileva dalle sporgenze rimaste alle due estremità della cassa e dalla mancanza dello
zoccolo in forma di traino, che doveva nascondere le traverse che sostengono il fondo e coprirne
la parte non colorata; ed è pure a credere che dovesse ancora ricevere una seconda mano di
bitume, che rendesse più omogenea la coloritura del legno, che risulta assai imperfetta.
Come quello di Cha. anche questo di Mirit era coperto da ampio lenzuolo, e altro bellissimo
lenzuolo, in perfetto stato di conservazione, avvolgeva il sarcofago interno, che si trovò accura-
tamente chiuso con cavicchi di legno, come già si vide pei due sarcofagi interni di Cha.
Sollevato il coperchio, apparve, come in una visione, la mummia di Mirit, col capo e parte
del petto coperti da una bella maschera dorata, col capo ed il corpo lievemente reclinati a si-
nistra, fra le braccia della Dea Nat, dipinta nell’interno della cassa (Fig. 29), in una posa lan-
guida e stanca come di persona che riposi e che sogni. Coi grandi occhi impietriti della maschera,
ma pure pieni di angosciosa espressione, pareva fissare noi tutti che le stavamo attorno, quasi
a implorare che la lasciassimo in pace (Fig. 30).
La tomba di « Cha »
I sarcofagi di « Mirit ».
A differenza del marito, la cui mummia era stata rinchiusa in triplice cassa, Mirit non aveva
che due soli sarcofagi, quello esterno, quadrangolare, qui sotto rappresentato, in sicomoro in-
catramato, smontabile in cinque pezzi oltre il coperchio, ed il secondo, interno, di forma osi-
riana, in nero ed oro la cassa, e interamente dorato il coperchio (Fig. 28).
Il sarcofago quadrangolare fu portato nella tomba prima che fosse finito in ogni sua parte,
come si rileva dalle sporgenze rimaste alle due estremità della cassa e dalla mancanza dello
zoccolo in forma di traino, che doveva nascondere le traverse che sostengono il fondo e coprirne
la parte non colorata; ed è pure a credere che dovesse ancora ricevere una seconda mano di
bitume, che rendesse più omogenea la coloritura del legno, che risulta assai imperfetta.
Come quello di Cha. anche questo di Mirit era coperto da ampio lenzuolo, e altro bellissimo
lenzuolo, in perfetto stato di conservazione, avvolgeva il sarcofago interno, che si trovò accura-
tamente chiuso con cavicchi di legno, come già si vide pei due sarcofagi interni di Cha.
Sollevato il coperchio, apparve, come in una visione, la mummia di Mirit, col capo e parte
del petto coperti da una bella maschera dorata, col capo ed il corpo lievemente reclinati a si-
nistra, fra le braccia della Dea Nat, dipinta nell’interno della cassa (Fig. 29), in una posa lan-
guida e stanca come di persona che riposi e che sogni. Coi grandi occhi impietriti della maschera,
ma pure pieni di angosciosa espressione, pareva fissare noi tutti che le stavamo attorno, quasi
a implorare che la lasciassimo in pace (Fig. 30).