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Schiaparelli, Ernesto; Missione Archeologica Italiana in Egitto; Italien / Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti [Contr.]
Relazione sui lavori della Missione Archeologica Italiana in Egitto (anni 1903-1920) (Volume 2): La tomba intatta dell'architetto "Cha" nella necropoli di Tebe — Torino: Casa Editrice Giovanni Chiantore, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.55349#0115
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Gli oggetti di « Mirit ».

Questi erano assai meno numerosi di quelli di Cha ed erano tutti riuniti in gruppo, a destra
della porta di ingresso, accanto al letto parato, ed erano contenuti in un armadio, in una cas-
setta ed in due paniere. L’armadio (Fig. 73), alto un metro e dieci cm., quadrato, apribile nella
sua parte superiore, in legno di acacia, conteneva solamente la perrucca della Signora Mirit, e
questa era tenuta, sospesa su due listelli disposti trasversalmente, sui quali era stato disteso un
pezzo di tela di lino. Sul fondo dell’armadio erano ammucchiati frammenti di treccie e batuffoli
di cappelli: non altro (Fig. 77).
La perrucca, con lunghe treccie, spartite sulla nuca e spioventi sul collo, sulle spalle e
anche sul petto della persona che la portava, è tuttora lucente per gli olii profumati di cui era


Fig. 72. — La cassetta di Mirit.

stata cosparsa e, per la sua perfetta conservazione, costituisce uno dei migliori esemplari di
perrucca, se non forse il migliore, che sia giunto fino a noi (Fig. 74).
Le iscrizioni incise sul coperchio e sulla fronte anteriore dell’armadio « Offerta è fatta ad
Osiride, Dio grande, sovrano deli'eternità, perchè doni le provvigioni funebri e cose di ogni specie
all’ombra (ka) di Mirit» e «offerta è fatta ad Osiride per l’ombra di Mirit» sembrano attestare
che l’armadio sia stato espressamente costruito per far parte del mobilio funebre di Mirit : ma
parrebbe pure che anch’esso, come già vedemmo pel sarcofago, non sia stato ultimato, poiché,
sui due fianchi del medesimo si vedono indizi di decorazioni e di figure appena tracciate e
non finite {Fig. 76).
 
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