Schiaparelli, Ernesto; Missione Archeologica Italiana in Egitto; Italien / Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti [Contr.]: Relazione sui lavori della Missione Archeologica Italiana in Egitto (anni 1903-1920) (Volume 2): La tomba intatta dell'architetto "Cha" nella necropoli di Tebe (Torino: Casa Editrice Giovanni Chiantore, 1927)

PARTE TERZA

Gli oggetti personali di “Cha„ e di “ Mirit

La suppellettile della tomba di Cha, se per ricchezza è superata da quella della tomba dei
Genitori della Regina TU, luaa e Tuaa, che proveniva direttamente dal palazzo di Amenofì III,
è però di questa assai più abbondante e più varia: e d’altra parte supera di gran lunga quanto
fino ad ora si è rinvenuto in altre tombe private egiziane. Ciò non perchè non sieno esistite in
ogni periodo della civiltà egiziana tombe private arredate con eguale e maggiore abbondanza,
varietà e ricchezza — e fra le tombe oggi conosciute basterebbe ricordare quelle dei grandi
dignitari mentiti, dei principi feudali dell’alto Egitto, dei grandi Sacerdoti di Anubi, di Set, di
Ammone e degli stessi funzionari tebani contemporanei di Cha —; ma perchè è stato ed è dive-
nuto sempre più raro il caso di tombe riccamente arredate che sieno sfuggite al saccheggio che
da varie diecine di secoli si è perpetuato nelle necropoli egiziane, conseguendone che la suppel-
lettile che oggi si conserva nei nostri Musei non provenga che in minima parte da tombe rin-
venute intatte, ma per la parte maggiore sia costituita da oggetti abbandonati dai saccheggiatori
delle tombe e rinvenuti dispersi in tombe violate.
Perciò appare tanto più rara e preziosa questa suppellettile della nostra tomba, dal cui com-
plesso, assai meglio che da oggetti dispersi, può venire luce sulla intima vita egiziana, tanto più
se ci si renda conto dei criterii coi quali la suppellettile medesima è stata deposta nella tomba.

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