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Schiaparelli, Ernesto; Missione Archeologica Italiana in Egitto; Italien / Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti [Mitarb.]
Relazione sui lavori della Missione Archeologica Italiana in Egitto (anni 1903-1920) (Volume 2): La tomba intatta dell'architetto "Cha" nella necropoli di Tebe — Torino: Casa Editrice Giovanni Chiantore, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.55349#0182
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PARTE SESTA

I doni
Fra gli oggetti rinvenuti nella tomba di Cha ve ne sono alcuni che, a giudicare dalle iscri-
zioni incise o scritte sui medesimi, si deve credere che sieno stati a lui donati o dal Faraone
o da persone amiche. Tali sono un cubito di lamina d’oro, due vasi di bronzo con lega di ar-
gento o di electron, una tavolozza per scrivere, la scacchiera e due bastoni da passeggio.
Il cubito di lamina d’oro è oggetto di grandissimo pregio {Figg. 155 e 156). Noi lo trovammo
fasciato con una benda di fine e soffice tela in fondo al cofano nel quale erano stati riposti i sette
vasi di alabastro pieni di olio. Levati questi, sul fondo del cofano, in mezzo ad abbondanti cenci
di tela, vedemmo luccicare qualcosa, ed era questo bellissimo prodotto della oreficeria egiziana.
È, come si disse, di lamina d’oro, sostenuta internamente da anima di legno : si apre alle due
estremità con due testate, che si possono levare e mettere a piacimento, e sulle quali è im-
presso in rilievo il cartello reale di Amenofì II, sostenuto da un Rechit o uccello con braccia
umane (Fig. 154). Intorno alle testate corre un fregio a cordone finemente lavorato a sbalzo, e
tutta intera la superficie del cubito è coperta di iscrizioni leggermente rilevate e cesellate, ovvero
dei segni indicanti le varie suddivisioni del cubito.
Come è noto, il cubito era la unità di misura in uso in Egitto da tempo immemorabile ;
corrispondeva alla lunghezza di centimetri 52,5, e si divideva in 28 dita, ognuno dei quali della
lunghezza di cent. 1,875. Questo era il cubito base, detto anche « cubito grande » o « cubito
Reale » : ma doveva pure essere molto in uso altra misura leggermente minore, il « cubito pic-
colo », che comprendeva solamente 24 dita.
 
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