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1 cm

Gli oggetti personali 79
i quali il Chiar.mo Prof.
C. F. Parona ha ricono-
Accademia delle Scienze
avanzi dell’JEgwHs sivalensis, del Sus eryman-
bertMS, del Camelopardalis, del Boselaplius (?,,
lece.
I relazione con analoghi ritrovamenti di altre
Igo, e del Victoria Nyanza, il Prof. Parona in-
laiche lembo di alluvioni nilotiche plioceniche,
) allo scoperto, soggetto a regime desertico»:
(scoprirne l’esistenza e di raccogliere il saggio
(1) Trattasi di una notevole quantità di ossami fossili, fra
scinto oltre 200 pezzi utili per lo studio, che furono dà lui illustrati in una Nota alla R.
di Torino (Atti, voi. 53°. Adunanza delli 12 Maggio 1918).
Dalla Nota medesima risulta trattarsi- di « ossa fossilizzate e spesso, più propriamente pietrificate e di peso
assai rilevante: salvo rare eccezioni, sono di color nero colla caratteristica superficie levigata e come coperte da
smalto lucente, proprio delle pietre dei deserti sabbiosi. Le porosità delle ossa sono infatti compenetrate da granuli
arrotondati di quarzo mentre le cavità contengono della ghiaietta che verisimilmente è traccia del deposito allu-
vionale, di origine dei fossili.
«Hanno dunque queste ossa una impronta di alta antichità ed il loro aspetto induce subito ad escludere il
pensiero che siano avanzi di animali vissuti ai tempi della civiltà egizia, per quanto remota ». Lo studio
e la determinazione paleontologica e cronologica, di onesti fossili frammentizii e di ignoto giacimento originario
non si presentavano a tutti E
regioni africane, del Wadi ”
duce potersi presumere « che E
e dato l’aspetto e lo stato d = <m
la quale circostanza può av E
da noi trovato disperso nell)
Fra i resti fossili sopra E—-
thius, dell' Hippopotamus sivi E-
o
del Bos, del Felis, del Croco. =_v
di una piccola collezione mineralogica esibente varii tipi di roccie. Nè questa supposizione
avrebbe nulla di inverosimile: poiché, come gli antichi Egiziani scrutarono i segreti degli astri
e descrissero il cielo, così non si può dubitare che osservassero con molta attenzione i fenomeni
dei varii regni della natura e tenessero in conto quei materiali che a loro sembrassero rari o
curiosi o per qualche motivo meritevoli di interesse.
A noi, per esempio, avvenne di trovare in una cripta del più antico edilizio sacro di Elio-
poli, insieme a molti oggetti votivi offerti da numerosi Faraoni a quel Santuario, un fossile ma-
rino di tipo non infrequente nei deserti che circondano l’Egitto,
sul quale era incisa in geroglifici l’iscrizione: «trovato al sud
di ... . (lacuna) da Tjanofer » ; il quale Tjanofer doveva averlo
considerato come oggetto prezioso, e perciò lo aveva offerto al
tempio di Eliopoli, nel quale venne da noi trovato. Nè casi con-
simili dovrebbero essere rari se da noi si conoscessero molte
tombe intatte: poiché abbiamo la persuasione che nelle tombe
oggetti e materiali consimili si sarebbero dovuti trovare non in-
frequentemente. Anche a noi stessi avvenne di trovare dispersi
nella tomba di Abu, gran pontefice di Set, a Gau (Anteopolis),
notevoli resti fossili. La tomba era stata già in tempo antico
profondamente devastata, e la suppellettile e le numerose statue T .
1 Fig. 44. — I sassohm.
erano state ridotte da furore eli popolo in minutissimi frammenti:
mescolati appunto con questi frammenti trovammo i resti fossili suindicati; nè sapremmo
renderci ragione della loro presenza in quel luogo se non supponendo che vi fossero stati
deposti, come cose rare, nella tomba, insieme alla suppellettile funebre (1). D’altra parte è