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xviii

Introduzione. Antichità dei neumi

161, 168, 176, 194, 2IO, 216, 246, 330, 337, 341, 371, 629, 874. Questi segni
prendono in molti casi la forma di un neuma ; una volta, N° 874, possibil-
mente delle lettere re, fa ; qualche volta, Nl 44, 176, essi rappresentano la
melodia; ma negli esempi più antichi, il segno é meramente convenzionale;
cf. il segno simile alla cifra 3, N° 330.

Vi sono anche richiami all' uso di neumi come segni di prosodia ;
p. e. N' 194, 1052, una Jlexa scritta sopra le sillabe accentuate ; N1 72, 73,
una virgo, sopra sillabe lunghe ; ma vi sono due altri mss. che meritano
ricordo speciale: nel ms. Palat. 209, oltre la vir. e il puri, per le sillabe
lunghe e brevi, p. e. (ff. 26r, 2jy) « deséruit », si trova una fi. per le sillabe
lunghe o accentuate, p. e. f. 2ÓV {bis) « eàdem », f. 28r, occidant », f. 56"%
< pervènit » ; il ms. Barber. 560 è pieno di tali segni; per un simil'uso
della fi., cf. f. 4r, c. 1, 1. 2 « dièbus » e 1. 22 « illius »; per l'uso del pes, cf.
la prima sillaba di « unde » 1. 16.

Ad ogni modo, di mss. contenenti solo questi segni non era il caso
di occuparsene qui, dove si tratta soltanto di quelli che portano una
notazione musicale propriamente detta.

Io ho paura che l'opinione corrente sull' antichità dei neumi bisogni
modificarla. Non ci deve far meraviglia che un sessantanni fa, quando la
scienza paleografica era nell' infanzia, il P. Lambillotte ' abbia pubblicato
un ms. di S. Gallo del sec. decimo (tutt' al più) come copia autografa del-
l'Antifonario di S. Gregorio, mandata da Papa Adriano a Carlomagno sulla
fine dell'ottavo secolo, ed abbia attribuito al nono secolo un ms. di Murbach
che non può essere più antico dell'undecimo; e neppure ci deve fare
specie se Coussemaker 2 accetta la stessa data tradizionale pel citato Anti-
fonario, ed ascrive al nono secolo i neumi del ms. di Parigi, B. N. lat. 2832,
certamente aggiunti da mano posteriore, e quelli del ms. 1154 della stessa
Biblioteca, posteriori di un secolo. Parimente il Fétis 3 parla dell' esistenza
di mss. musicali del secolo ottavo. I grandi passi fatti dalla paleografia
musicale nell'ultimo mezzo secolo ci vietano di accogliere siffatte date.

Ma la tentazione di antidatare mss., bisogna convenirne, è molto forte
ancora! Così il Fleischer ci parla di neumi del sec. ottavo nel cod. Amia-
tino di Firenze, che il Wagner4 ha chiaramente riconosciuti come aggiunti
verso il 1000. Così anche la P. M. nella Tavola dei neumi, (Voi. I, p. 121)
comincia con forme attribuite all'ottavo e nono secolo, e Don G. Morin,
seguendo la P. M, I, p. 106, parla delle « plus anciennes copies que nous
possédons du chant de Saint Grégoire ... ces monuments du VIIP et
et du IXC siècle », 5 ma può darsi che il richiamo sia all'Antifonario non
neumatizzato.

Le mie proprie ricerche mi portano a concludere che non si trova
più che una dozzina di frammenti sparsi qua e là aventi notazione musi-
cale, scritti prima del secolo decimo, ma neppure un solo ms. completo.
La questione è di tale importanza che vale la pena esaminare seriamente
ciascuno dei mss. attribuiti al sec. nono.

La Palèographie Musicale ascrive a questo secolo tre mss., cioè :
(j) S. Gali., 359 ; (ij) Valliceli., B 50 ; (iij) Rouen, 368, (A 27); e due al nono
o decimo, vale a dire: (iv) Vienna, 1609; (v) Tours, Bibl. de la Ville, 184
(1017). Ma, considerando più attentamente, risulta che tutti questi mss.
sono posteriori alle date loro assegnate : (j) se non é del sec. x, è certa-
mente degli ultimi anni del ix; (ij) è del sec. x, ma i neumi furono aggiunti
di seconda mano, al più presto verso il 1000; (iij) è attribuito al sec. xi
da quell' erudito che era pronto a pubblicarlo per la Henry Bradshaw

Society; gli autori dei Catalogi di Rouen e^di Vienna assegnano il (iv) e
il (v) al sec. x. 6 Quindi dei mss. citati dalla Palèographie Musicale nessuno
appartiene con sicurezza al secolo nono.

Da questa conclusione vien fuori l'altra questione assai difficile sulla
data dei neumi aggiunti in relazione con quella del corpus libri. Ma quanto
raramente si può affermare che siffatti neumi vennero inseriti di pari passo
col testo dal primo amanuense ! Senza dubbio in parecchi Graduali, ecc.,
dove fu lasciato lo spazio pei neumi, questi vi furono scritti nello stesso
tempo; ma nel caso dell'Exultet, del Canon Missae, ecc., dove solo un
piccolo numero di neumi occorrono qua e là, si può egli dire che essi
sieno contemporanei del testo? Non abbiamo che due criteri per aiutarci:

1) il colore dell'inchiostro è identico o no? Tuttavia anche il colore può
variare secondo la quantità che resta aderente alla penna, e i neumi sottili
sovente appaiono d'inchiostro posteriore a quello più nero del testo;

2) i segni di punteggiatura; codesti, essendo fatti un po' alla maniera dei
neumi, sono una prova alquanto più sicura ; vale a dire, se noi riscontriamo
e nei segni di punteggiatura e nei neumi lo stesso colore d'inchiostro, lo
stesso ductus, possiamo con buona ragione inferire che i neumi sono del
tempo dello scriba.

La lista dei mss. del nono sec. data da Gastoué {Les origines du chant
romain, Paris, 1907, p. 248) è del pari soggetta a discussione. Egli omette
il (iv) sopra allegato, ma, in compenso, cita due mss. della B. N. di Parigi,
cioè (vi) il 909 e (vij) il 2291; due di Parigi, Biblioteca di Ste-Géneviève,
cioè (viij) il ili e (ix) il 1260; uno di Parigi, Bibl. de l'Arsenal (x), 110, e
altro (xi) di Lipsia, 109. Ma io non posso ammettere che alcuno dei fram-
menti contenuti nel n. vj sia più antico del sec. x ; la notazione musicale
del n. vij è di mano posteriore, a mio giudizio, del sec. x; per quanto io
mi posso ricordare, nel n. viij non vi sono neumi; il n. x nel Catalogo ed
in Analecta Hymnica Medii Aevi è assegnato al sec. x ; il n. xj è del 900
circa. Mi rincresce di non aver veduto il n. ix, e quindi non posso espri-
mere la mia opinione, ma il Catalogo non dà cenno di sorta sull'esistenza
di neumi tanto in viij quanto in ix. Per conseguenza in codesta lista, non
v' è ms. certamente anteriore all' anno 900.

Si trovano tuttavia alcuni mss. con neumi che senza dubbio o con
grande probabilità, sono del sec. ix; ma quasi in ogni caso i neumi occorrono
soltanto una volta nel ms., e resta sempre il dubbio sull' intervallo di tempo
scorso fra la scrittura del corpus libri e l'inserzione di essi. Tali mss. sono :

xii) la Praefatio nel Sacramentario di Novara, una fotografia della
quale comparisce come n° xiv in Monumenta Palaeographica sacra, Torino,
1899, dove è assegnato al sec. ix circa. Né la fotografia, né l'originale
mostrano differenza nel colore dell' inchiostro con cui sono scritti i neumi.

xiii) Il canto della Genealogia nel ms. di Parigi, Bibl. Ste-Géne-
viève 1190, attribuito nel catalogo stampato al sec. ix/x.

xiv) Il ms. di Parigi, B. N., n. a. 21 77, nei ff. 14-16 ha un frammento
di scrittura visigotica che il Dr E. A. Loew dice del sec. ix, con neumi, a
quanto pare, di prima mano.

xv) Il ms. di Monaco clm. 19408, f. 20v, del principio del nono
secolo, di cui il Traube scrive che i neumi sulle parole della c. 20, 11. 2-5
possono essere originali e il P. Blume m'informa che sembrano
dello stesso inchiostro del corpus libri, ma può darsi tuttavia che sieno
di mano alquanto posteriore.

xvj) Il Dr Liebaert ha richiamato la mia attenzione sopra un ms.
dell'ottavo secolo, Autun 6, che porta neumi sul primo capitolo del Van-

1 Antiphonaire de Saint-Grégoire, Paris, 1851. 6 Nella parte di questo ms. che, secondo il Prof. Rand, non è posteriore alla metà

* Histoire de Vharmonie au moyen-àge, Paris, 1852. del sec. nono, i neumi si trovano almeno in quattro luoghi; in uno essi furono aggiunti

:! Histoire générale de la Musique, Paris, 1869, Voi. IV, p. 265. certamente da mano posteriore. Io non ho indicazioni quanto agli altri, ossia, quanto ai

4 Neumenkunde. Ed. I, p. 66, n. 2; Ed. II, p. 102, n. 2. neumi dell'ultima parte del ms. la quale è del sec. nono ex.
'■• Les véritables origines du chant grégorien, Rome, Tournai, 1904, p. 62.
 
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