I disegni sono descritti come sono riprodotti nelle tavole e cioè per autori ; i quali sono disposti in
ordine cronologico secondo la data della morte. Gli autori ignoti, ciascuno distinto da una lettera, prece-
dono gli altri per ciascun secolo.
A1 nome di ciascun autore aggiungo le indicazioni di nascita e di morte e quelle notizie biografiche
che abbiano in qualche modo relazione con i disegni.
Quando mi è stato possibile stabilire che più disegni di uno stesso autore, oggi separati l’uno dall’altro,
facevano invece originariamente parte di un libro o di una serie, li ho insieme di nuovo riuniti. A ciascuna
serie così ricostituita propongo un titolo e una breve notizia dichiarativa.
In generale di ogni autore descrivo prima i disegni in serie poi quelli isolati.
Ciascun disegno è contrassegnato dallo stesso numero che esso ha nel Gabinetto degli Uffizi. L’abbre-
viazione, che precede il numero, indica a quale fondo o categoria del Gabinetto il disegno appartenga. E cioè :
Arch. = Disegni di Architettura.
Esp. = Disegni già esposti al pubblico.
Fig. = Categoria dei disegni di Figura.
Orn. = Categoria dei disegni di Ornato.
Paes. = Categoria dei disegni di Paesaggio.
Sant. = Disegni della Collezione Santarelli.
Delle note, che si leggono sui disegni, trascrivo soltanto quelle che indicano il soggetto e il luogo,
Distinguo le note autografe da quelle che fossero aggiunte da altra mano. La trascrizione è sempre lette-
rale : ma divido le parole regolarmente e completo quelle abbreviate con lettere entro parentesi quadre.
Se nella descrizione del disegno non contraddico alle indicazioni di soggetto e di luogo scritte sul di-
segno stesso, s’intende che le ritengo giuste o che non v e modo di controllarle e quindi di proporne altre.
Nelle indicazioni relative alla tecnica, ogni qualvolta alla menzione della materia (penna, matita, ecc.)
non segua la menzione degli strumenti adoperati (riga, compasso, ecc.), s’intende che il disegno è a mano
libera.
Le dimensioni dei disegni sono date in millimetri.
Descrivo sommariamente tutte le filigrane, anche quelle comprese nell’opera del Briquet (Les ftligranes,
Genève, 1907), alla quale rinvio. Le fìligrane, per le quali non aggiungo tale rinvio, vuol dire che mancano
in detta opera.
Le osservazioni, che seguono alla descrizione del disegno, riguardano il disegno stesso (non il soggetto)
e ne determinano, se è possibile, l’età, la dipendenza e le relazioni con altri disegni, ecc.
»
Ugualmente le note bibliografiche si riferiscono sempre al disegno, mai al soggetto. In esse indico le
opere nelle quali il disegno è già pubblicato o studiato o anche semplicemente menzionato.
I titoli delle opere citate si trovano riportati completi nell’Elenco bibliografico.
A. B.
ordine cronologico secondo la data della morte. Gli autori ignoti, ciascuno distinto da una lettera, prece-
dono gli altri per ciascun secolo.
A1 nome di ciascun autore aggiungo le indicazioni di nascita e di morte e quelle notizie biografiche
che abbiano in qualche modo relazione con i disegni.
Quando mi è stato possibile stabilire che più disegni di uno stesso autore, oggi separati l’uno dall’altro,
facevano invece originariamente parte di un libro o di una serie, li ho insieme di nuovo riuniti. A ciascuna
serie così ricostituita propongo un titolo e una breve notizia dichiarativa.
In generale di ogni autore descrivo prima i disegni in serie poi quelli isolati.
Ciascun disegno è contrassegnato dallo stesso numero che esso ha nel Gabinetto degli Uffizi. L’abbre-
viazione, che precede il numero, indica a quale fondo o categoria del Gabinetto il disegno appartenga. E cioè :
Arch. = Disegni di Architettura.
Esp. = Disegni già esposti al pubblico.
Fig. = Categoria dei disegni di Figura.
Orn. = Categoria dei disegni di Ornato.
Paes. = Categoria dei disegni di Paesaggio.
Sant. = Disegni della Collezione Santarelli.
Delle note, che si leggono sui disegni, trascrivo soltanto quelle che indicano il soggetto e il luogo,
Distinguo le note autografe da quelle che fossero aggiunte da altra mano. La trascrizione è sempre lette-
rale : ma divido le parole regolarmente e completo quelle abbreviate con lettere entro parentesi quadre.
Se nella descrizione del disegno non contraddico alle indicazioni di soggetto e di luogo scritte sul di-
segno stesso, s’intende che le ritengo giuste o che non v e modo di controllarle e quindi di proporne altre.
Nelle indicazioni relative alla tecnica, ogni qualvolta alla menzione della materia (penna, matita, ecc.)
non segua la menzione degli strumenti adoperati (riga, compasso, ecc.), s’intende che il disegno è a mano
libera.
Le dimensioni dei disegni sono date in millimetri.
Descrivo sommariamente tutte le filigrane, anche quelle comprese nell’opera del Briquet (Les ftligranes,
Genève, 1907), alla quale rinvio. Le fìligrane, per le quali non aggiungo tale rinvio, vuol dire che mancano
in detta opera.
Le osservazioni, che seguono alla descrizione del disegno, riguardano il disegno stesso (non il soggetto)
e ne determinano, se è possibile, l’età, la dipendenza e le relazioni con altri disegni, ecc.
»
Ugualmente le note bibliografiche si riferiscono sempre al disegno, mai al soggetto. In esse indico le
opere nelle quali il disegno è già pubblicato o studiato o anche semplicemente menzionato.
I titoli delle opere citate si trovano riportati completi nell’Elenco bibliografico.
A. B.