(Bartolomeo Baronino)
108
(MICHEL ANGELO)
Libretto delle piante.
I disegni 1999-2000 e 2002-2203 sono nove fogli (che portano la
numerazione delle singole carte dal 2 al 19) di un libretto di piante,
quasi tutte di edifici d’invenzione. Fanno eccezione le carte 14 e 15
(dis. 2003), dove sono delineate la pianta del Tempio di Venere e
Roma (così insignificante che reputo inutile riprodurla) e la pianta di
una sala delle Terme di Viterbo ; e la carta 18 (dis. 1999) che qui
appresso si riproduce.
Arch. 1999. Tav. CCCXLVIII, fig. 599.
1) “ Questo tenftio si chiama el turlo ed e fuore
di roma i[n\ sul teuare „ - Pianta di edificio circolare,
non identificato, sulla Via Portuense.
2) Pilastro della decorazione interna dello stesso
edificio.
Tecnica: penna riga e compasso.
Alt. 220 - Largh. 216.
Carta bianca. Filigrana: scala in cerchio sormontato da stella a sei raggi.
Bibliografia. - Ferri, 200.
-#--
BARTOLOMEO BARONINO
Nato a Casale Monferrato nel 1511; morto a Roma il 4 settem-
bre 1554.
Venne a Roma circa il 1534 e fu collaboratore di Antonio il
giovane. Non si ha notizia che abbia studiato monumenti antichi, e il
disegno che qui si pubblica dubito che sia dall’antico.
Arch. 4003. Tav. CCCXLVIU, fig. 600.
1) Ricordo, con qualche misura, di cornice simile
a quella del Tempio del Sole.
2) 3) Ricordi misurati di capitello e base di colonna
Tecnica: penna.
Alt. 210 - Largh. 122.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 197.
-#-
MICHELANGELO
Nato a Caprese il 6 marzo 1475; morto a Roma il 18 febbraio 1564.
Fig. 18733. Tav. CCCXLIX, fig 601.
P. N. Ferri ed E. Iacobsen descrivono questo di-
segno nel modo seguente:
“ Carta molto macchiata con rapidi e leggeri schizzi
“ a matita nera.
“ A sinistra una figurina piegata in avanti col braccio
“destro alzato, avente molta analogia con alcuni schizzi
“ che si trovano in un foglio di Michelangelo conser-
“vato a Oxford, rappresentante Sansone che abbatte
“ un filisteo (Berenson n. 1571 ; Braun n. 83). La figura
“ che si trova nella parte superiore è tutta simile alla
“ nostra, la quale ricorda, forse casualmente, nel movi-
“ mento la statua antica del Fauno danzante nella Tri-
“ buna il cui restauro viene per tradizione attribuito
“ a Michelangelo.
“ Nel lato superiore della stessa carta sono appena
“accennate due edicole con frontispizio rettilineo con-
“ vergenti prospetticamente verso una terza nicchia
“ centrale arcuata. Non ci sembra del tutto impossibile
“ che si tratti di un primo pensiero per la decorazione
“ della quarta parete della Sagrestia Nuova di S. Lo-
“ renzo, rimasta incompiuta, destinata per le tombe di
“ Lorenzo jl Magnifico e di Giuliano suo fratello. Nel-
“ l’edicola centrale doveva probabilmente esser collocata
“la statua della Vergine (di Michelangelo) e in quelle
“laterali le statue dei Santi Cosimo e Damiano (del
“ Montorsoli e di Raffaello da Montelupo).
“ Nella medesima carta vedonsi a mala pena alcuni
“ disegni poco intelligibili di meccanica e nell’angolo
“superiore destro diverse cifre numeriche a penna che
“ corrispondono ad altre cifre autografe che si trovano
“ in un foglio di Michelangelo del British Museum
“ (Berenson n. 1508 ; Braun n. 8) „.
Che lo schizzo colle tre nicchie sia un pensiero
per la Sagrestia Nuova di San Lorenzo è supposizione
inammissibile : basti osservare che le nicchie appari-
scono nello schizzo di Michelangelo come decoranti
una parete curvilinea e la Sagrestia ha tutte le pareti
rettilinee. Perciò è da accettare la ipotesi dell’Ashby,
il quale riconosce nello schizzo un ricordo del sepolcro
antico della Via Latina delineato in pianta e in sezione
al f.° 27 del taccuino attribuito al Coner. Quel sepolcro
ha la parete di fondo absidata e decorata da nicchie
per la forma e per la disposizione simili a queste
schizzate da Michelangelo.
Tecnica: matita nera.
Alt. 220 - Largh. 225.
Carta bianca. Filigrana : anitra in cerchio sormontato da stella a sei raggi.
Bibliografia. - Ferri e Iacobsen, Nuovi disegni sconosciuti di Michelan-
gelo, 34. Ashby, Draw. Andr. Coner, n. 27.
- <8>-
ANTONIO ABACO
Nato a Vercelli circa il 1495; morto a Roma non prima del 1567.
Venuto a Roma adolescente, fu scolaro di Antonio il giovane. E
ne fu aiuto non solo per opere di architettura ma anche per lo studio
dei monumenti antichi : i disegni 1190, 1338, tav. CCCL, e 1850, ta-
vola CCCLII, recano note aggiunte da Antonio il giovane.
Nel 1552 pubblicò il Libro appartenente all'architettura nel qual
si figurano alcune notabili antiquità di Roma ; dell’opera si conoscono
dodici edizioni, l’ultima del 1773, diligentemente descritte dell’Ashby,
« II libro di Antonio Labacco appartenente all’Architettura ».
108
(MICHEL ANGELO)
Libretto delle piante.
I disegni 1999-2000 e 2002-2203 sono nove fogli (che portano la
numerazione delle singole carte dal 2 al 19) di un libretto di piante,
quasi tutte di edifici d’invenzione. Fanno eccezione le carte 14 e 15
(dis. 2003), dove sono delineate la pianta del Tempio di Venere e
Roma (così insignificante che reputo inutile riprodurla) e la pianta di
una sala delle Terme di Viterbo ; e la carta 18 (dis. 1999) che qui
appresso si riproduce.
Arch. 1999. Tav. CCCXLVIII, fig. 599.
1) “ Questo tenftio si chiama el turlo ed e fuore
di roma i[n\ sul teuare „ - Pianta di edificio circolare,
non identificato, sulla Via Portuense.
2) Pilastro della decorazione interna dello stesso
edificio.
Tecnica: penna riga e compasso.
Alt. 220 - Largh. 216.
Carta bianca. Filigrana: scala in cerchio sormontato da stella a sei raggi.
Bibliografia. - Ferri, 200.
-#--
BARTOLOMEO BARONINO
Nato a Casale Monferrato nel 1511; morto a Roma il 4 settem-
bre 1554.
Venne a Roma circa il 1534 e fu collaboratore di Antonio il
giovane. Non si ha notizia che abbia studiato monumenti antichi, e il
disegno che qui si pubblica dubito che sia dall’antico.
Arch. 4003. Tav. CCCXLVIU, fig. 600.
1) Ricordo, con qualche misura, di cornice simile
a quella del Tempio del Sole.
2) 3) Ricordi misurati di capitello e base di colonna
Tecnica: penna.
Alt. 210 - Largh. 122.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 197.
-#-
MICHELANGELO
Nato a Caprese il 6 marzo 1475; morto a Roma il 18 febbraio 1564.
Fig. 18733. Tav. CCCXLIX, fig 601.
P. N. Ferri ed E. Iacobsen descrivono questo di-
segno nel modo seguente:
“ Carta molto macchiata con rapidi e leggeri schizzi
“ a matita nera.
“ A sinistra una figurina piegata in avanti col braccio
“destro alzato, avente molta analogia con alcuni schizzi
“ che si trovano in un foglio di Michelangelo conser-
“vato a Oxford, rappresentante Sansone che abbatte
“ un filisteo (Berenson n. 1571 ; Braun n. 83). La figura
“ che si trova nella parte superiore è tutta simile alla
“ nostra, la quale ricorda, forse casualmente, nel movi-
“ mento la statua antica del Fauno danzante nella Tri-
“ buna il cui restauro viene per tradizione attribuito
“ a Michelangelo.
“ Nel lato superiore della stessa carta sono appena
“accennate due edicole con frontispizio rettilineo con-
“ vergenti prospetticamente verso una terza nicchia
“ centrale arcuata. Non ci sembra del tutto impossibile
“ che si tratti di un primo pensiero per la decorazione
“ della quarta parete della Sagrestia Nuova di S. Lo-
“ renzo, rimasta incompiuta, destinata per le tombe di
“ Lorenzo jl Magnifico e di Giuliano suo fratello. Nel-
“ l’edicola centrale doveva probabilmente esser collocata
“la statua della Vergine (di Michelangelo) e in quelle
“laterali le statue dei Santi Cosimo e Damiano (del
“ Montorsoli e di Raffaello da Montelupo).
“ Nella medesima carta vedonsi a mala pena alcuni
“ disegni poco intelligibili di meccanica e nell’angolo
“superiore destro diverse cifre numeriche a penna che
“ corrispondono ad altre cifre autografe che si trovano
“ in un foglio di Michelangelo del British Museum
“ (Berenson n. 1508 ; Braun n. 8) „.
Che lo schizzo colle tre nicchie sia un pensiero
per la Sagrestia Nuova di San Lorenzo è supposizione
inammissibile : basti osservare che le nicchie appari-
scono nello schizzo di Michelangelo come decoranti
una parete curvilinea e la Sagrestia ha tutte le pareti
rettilinee. Perciò è da accettare la ipotesi dell’Ashby,
il quale riconosce nello schizzo un ricordo del sepolcro
antico della Via Latina delineato in pianta e in sezione
al f.° 27 del taccuino attribuito al Coner. Quel sepolcro
ha la parete di fondo absidata e decorata da nicchie
per la forma e per la disposizione simili a queste
schizzate da Michelangelo.
Tecnica: matita nera.
Alt. 220 - Largh. 225.
Carta bianca. Filigrana : anitra in cerchio sormontato da stella a sei raggi.
Bibliografia. - Ferri e Iacobsen, Nuovi disegni sconosciuti di Michelan-
gelo, 34. Ashby, Draw. Andr. Coner, n. 27.
- <8>-
ANTONIO ABACO
Nato a Vercelli circa il 1495; morto a Roma non prima del 1567.
Venuto a Roma adolescente, fu scolaro di Antonio il giovane. E
ne fu aiuto non solo per opere di architettura ma anche per lo studio
dei monumenti antichi : i disegni 1190, 1338, tav. CCCL, e 1850, ta-
vola CCCLII, recano note aggiunte da Antonio il giovane.
Nel 1552 pubblicò il Libro appartenente all'architettura nel qual
si figurano alcune notabili antiquità di Roma ; dell’opera si conoscono
dodici edizioni, l’ultima del 1773, diligentemente descritte dell’Ashby,
« II libro di Antonio Labacco appartenente all’Architettura ».