(Stefano du Pérac).
(Giovanni Antonio Dosio)
— 129
Arch. 2542. Tav. CCCCIX, fig. 743.
“ palais antoinian„ - Veduta delle Terme Antoni-
niane: gli apodyteria.
Tecnica: penna.
Alt. 17.0 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 39 delle Aedificiorum illustrium reliquiae del Dosio.
Birliografia - Ferri, 202, Fabriczy, Libro fli un pittore olandese, 114.
Hiilsen-Jordan, 192. Htilsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2544. Tav. CCCCX, fig. 744.
“ palais antoinian „ (il Dosio ha aggiunto : “ Terme
Antonine „) - Veduta delle Terme Antoniniane: tepi-
darium.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 42 delle Aedifuior.um illustrium reliquiae del Dosio.
- BlBLlOGRAFlA. - Ferri, 202, Fabriczy. Libro di un pittore olandese, 114.
Hulsen-Jordan, 192. Hùlsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2576. Tav. CCCCX, fig. 745.
“ terrne a sa\n\ta maria de li a[n\geli „ (titolo nè
del Du Pérac nè del Dosio) “ Tertne diocletiane „
(titolo del Dosio). - Veduta delle Terme Diocleziane
con il primitivo ingresso a S. Maria degli Angeli.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 45 delle Aedificiorum illustrium reliquiae del Dosio.
Bibliografia. - Ferri, 203. FabriczjL Libro di un pittore olandese, 114.
Hùlsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2526. Tav. CCCCXl, fig. 746.
“ Trofei di mario „ (titolo nè del Du Pérac nè del
Dosio) “ Trofei di Mario „ (titolo del Dosio) - Veduta
della mostra dell’Acqua Giulia.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 25 delle Aedifciorum illustriwn reliquiae del Dosio.
Bibliografia. - Ferri, 207. Hùlsen-Jordan, 348. Hùlsen, Lavori del Do-
sio, 14.
--— -<8>- —>-—
GIOVANNI ANTONIO DOSIO
Nato a San Gimignano nel 1533; morto dopo il 1609.
Si trasferisce a Roma nel 1548. Circa il 1555 disegna una pianta
prospettica di Roma, pubblicata nel 1561 dall’editore Bartolomeo Fa-
leti (riprodotta in Rocchi. Piante di Roma del sec. XVI, tav. 12). Nel
1562 assiste agli scavi dietro S. Cosma e Damiano, che portano alla
scoperta dei frammenti della Forma Urbis di Settimio Severo. Nel 1564
copia iscrizioni antiche a Amelia. Nel 1565 copia iscrizioni antiche
a Ferentino. Nel 1569 pubblica le Aedificiorum illustrium reliquiae. Si
trasferisce poi a Firenze, ma torna a Roma nel 1574. Nel 1576 è di
nuovo a Firenze e di nuovo a Roma nel 1578-1579. Nel 1580 torna
a Firenze e vi si trattiene almeno fino al 1586. Nel 1605 è a Napoli.
Nel 1609 a Roma.
Ho tratto questi dati biogratìci dalla monografia dell’ Hiilsen, La-
vori archeologici di Giovannantonio Dosio, nella quale è ampiamente
e sistematicamente illustrata l’ attività del Dosio nel campo delle antichità.
Vedute romane.
Nelle tavole CCCCXI-CCCCXLIX riproduco le vedute del Dosio
nelle quali figurano monumenti antichi di Roma; e le ordino in gruppi
topografici.
L’ Hiilsen nella monografia ora citata le ha classificate e qui ripeto
la indicazione delle serie, che egli ha restituito nella sua classificazione.
Tra il 1560 e il 1569 il Dosio disegnò in un « Libro », di più
che centodieci carte, sculture e particolari architettonici dall’ antico, ve-
dute di monumenti antichi è moderni. Del « Libro » restano ventotto
carte; delle quali quattordici nel Kupferstichkabinett di Berlino nel
volume miscellaneo noto col nome di Codex Berolinensis; le altre quat-
tordici agli Uffizi. Di queste non riproduco due che sono vedute di
Roma moderna: dis. 2559 Belvedere, dis. 2580 Borgo e piazza S. Pietro
(riprodotte in Egger, RSmische Veduten, I, tav. 47 e 16); riproduco le
altre dodici che sono vedute di monumenti antichi.-
dis.
2524
tav.
ccccxxx
»
2530
»
CCCCXXXIV e CCCCXXXVI
»
2531
»
CCCCXXVI
»
2 556
»
CCCCXXVI
»
2 558
»
CCCCXXVII
»
2560
»
CCCCXXXVII
*>>
2565
»
CCCCXIX
»
2567
»
CCCCXIII
»
257i
»
CCCCXXIII
»
2572
»
CCCCXIV
»
2579
»
CCCCXIX e CCCCXLIV
»
2583
»
CCCCXVI
Nel 1565 Bernardo Gamucci, conterraneo e amico del Dosio, pub-
blicò le AntichitA della città di Roma, Venezia, editore Varisco. L’Hùl-
sen ha osservato che le incisioni, che ornano il volume, derivano diret-
tamente da disegni del Dosio. Do quì l’indicazione delle pagine del
libro del Gamucci, ove si trovano le incisioni, e dei disegni (degli Uf-
fici) onde le incisioni furono tratte :
pag.
15
dis.
2537 tav. CCCCXVIII
»
20
»
2523
» CCCCXII
»
22
»
2567
» CCCCXIII
»
30
»
2572
» CCCCXIV
»
37
»
2510
» ccccxx
»
41
»
3995
» CCCCXXI
»
52
»
2583V.
» CCCCXVI
»
53
»
25U
» CCCCXVIII
»
67
»
2532
» ccccxxxvn
»
72
»
2530
» CCCCXXXIV
»
73
»
2502
» .CCCCXXXIII
»
82
»
2524
» ccccxxx
»
87
»
255°
» CCCCXLVIII
»
96
»
2527
» CCCCXLVII
»
114
»
25791-,
» CCCCXLIV
»
115
y>
2547
» CCCCXLII
»
123
»
2512
» CCCCXLI
»
15 1
»
2528
» CCCCXLI
»
156
»
2516
» CCCCXXXIX
»
180
»
25U
» ccccxxxvm
y>
195
»
2536
» CCCCXLV
33
(Giovanni Antonio Dosio)
— 129
Arch. 2542. Tav. CCCCIX, fig. 743.
“ palais antoinian„ - Veduta delle Terme Antoni-
niane: gli apodyteria.
Tecnica: penna.
Alt. 17.0 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 39 delle Aedificiorum illustrium reliquiae del Dosio.
Birliografia - Ferri, 202, Fabriczy, Libro fli un pittore olandese, 114.
Hiilsen-Jordan, 192. Htilsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2544. Tav. CCCCX, fig. 744.
“ palais antoinian „ (il Dosio ha aggiunto : “ Terme
Antonine „) - Veduta delle Terme Antoniniane: tepi-
darium.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 42 delle Aedifuior.um illustrium reliquiae del Dosio.
- BlBLlOGRAFlA. - Ferri, 202, Fabriczy. Libro di un pittore olandese, 114.
Hulsen-Jordan, 192. Hùlsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2576. Tav. CCCCX, fig. 745.
“ terrne a sa\n\ta maria de li a[n\geli „ (titolo nè
del Du Pérac nè del Dosio) “ Tertne diocletiane „
(titolo del Dosio). - Veduta delle Terme Diocleziane
con il primitivo ingresso a S. Maria degli Angeli.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 45 delle Aedificiorum illustrium reliquiae del Dosio.
Bibliografia. - Ferri, 203. FabriczjL Libro di un pittore olandese, 114.
Hùlsen, Lavori del Dosio, 10 e 15.
Arch. 2526. Tav. CCCCXl, fig. 746.
“ Trofei di mario „ (titolo nè del Du Pérac nè del
Dosio) “ Trofei di Mario „ (titolo del Dosio) - Veduta
della mostra dell’Acqua Giulia.
Tecnica: penna.
Alt. 170 - Largh. 230.
Carta gialla.
Per la tav. 25 delle Aedifciorum illustriwn reliquiae del Dosio.
Bibliografia. - Ferri, 207. Hùlsen-Jordan, 348. Hùlsen, Lavori del Do-
sio, 14.
--— -<8>- —>-—
GIOVANNI ANTONIO DOSIO
Nato a San Gimignano nel 1533; morto dopo il 1609.
Si trasferisce a Roma nel 1548. Circa il 1555 disegna una pianta
prospettica di Roma, pubblicata nel 1561 dall’editore Bartolomeo Fa-
leti (riprodotta in Rocchi. Piante di Roma del sec. XVI, tav. 12). Nel
1562 assiste agli scavi dietro S. Cosma e Damiano, che portano alla
scoperta dei frammenti della Forma Urbis di Settimio Severo. Nel 1564
copia iscrizioni antiche a Amelia. Nel 1565 copia iscrizioni antiche
a Ferentino. Nel 1569 pubblica le Aedificiorum illustrium reliquiae. Si
trasferisce poi a Firenze, ma torna a Roma nel 1574. Nel 1576 è di
nuovo a Firenze e di nuovo a Roma nel 1578-1579. Nel 1580 torna
a Firenze e vi si trattiene almeno fino al 1586. Nel 1605 è a Napoli.
Nel 1609 a Roma.
Ho tratto questi dati biogratìci dalla monografia dell’ Hiilsen, La-
vori archeologici di Giovannantonio Dosio, nella quale è ampiamente
e sistematicamente illustrata l’ attività del Dosio nel campo delle antichità.
Vedute romane.
Nelle tavole CCCCXI-CCCCXLIX riproduco le vedute del Dosio
nelle quali figurano monumenti antichi di Roma; e le ordino in gruppi
topografici.
L’ Hiilsen nella monografia ora citata le ha classificate e qui ripeto
la indicazione delle serie, che egli ha restituito nella sua classificazione.
Tra il 1560 e il 1569 il Dosio disegnò in un « Libro », di più
che centodieci carte, sculture e particolari architettonici dall’ antico, ve-
dute di monumenti antichi è moderni. Del « Libro » restano ventotto
carte; delle quali quattordici nel Kupferstichkabinett di Berlino nel
volume miscellaneo noto col nome di Codex Berolinensis; le altre quat-
tordici agli Uffizi. Di queste non riproduco due che sono vedute di
Roma moderna: dis. 2559 Belvedere, dis. 2580 Borgo e piazza S. Pietro
(riprodotte in Egger, RSmische Veduten, I, tav. 47 e 16); riproduco le
altre dodici che sono vedute di monumenti antichi.-
dis.
2524
tav.
ccccxxx
»
2530
»
CCCCXXXIV e CCCCXXXVI
»
2531
»
CCCCXXVI
»
2 556
»
CCCCXXVI
»
2 558
»
CCCCXXVII
»
2560
»
CCCCXXXVII
*>>
2565
»
CCCCXIX
»
2567
»
CCCCXIII
»
257i
»
CCCCXXIII
»
2572
»
CCCCXIV
»
2579
»
CCCCXIX e CCCCXLIV
»
2583
»
CCCCXVI
Nel 1565 Bernardo Gamucci, conterraneo e amico del Dosio, pub-
blicò le AntichitA della città di Roma, Venezia, editore Varisco. L’Hùl-
sen ha osservato che le incisioni, che ornano il volume, derivano diret-
tamente da disegni del Dosio. Do quì l’indicazione delle pagine del
libro del Gamucci, ove si trovano le incisioni, e dei disegni (degli Uf-
fici) onde le incisioni furono tratte :
pag.
15
dis.
2537 tav. CCCCXVIII
»
20
»
2523
» CCCCXII
»
22
»
2567
» CCCCXIII
»
30
»
2572
» CCCCXIV
»
37
»
2510
» ccccxx
»
41
»
3995
» CCCCXXI
»
52
»
2583V.
» CCCCXVI
»
53
»
25U
» CCCCXVIII
»
67
»
2532
» ccccxxxvn
»
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2530
» CCCCXXXIV
»
73
»
2502
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»
82
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2524
» ccccxxx
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» CCCCXLVIII
»
96
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2527
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» CCCCXLIV
»
115
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2547
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123
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2512
» CCCCXLI
»
15 1
»
2528
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156
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y>
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33