(Filippino Lippi)
8 —
(SlMONE DEL POLLAIOLO)
Arch. 328. Tav. IX, fig. 19.
“i[n] chanpagnia „ - Schizzo in pianta, con misure
e note, di un gruppo di edifici antichi.
Tecnica: penna.
Alt. 290 - Largh. 200.
Carta bianca.
L’ Hùlsen (Lib. Giul. Sang., 23) pensa che sia una villa romana
ignota o una arbitraria restituzione del Canopo di Villa Adriana.
Noto però che nel precedente dis. 334 v. la stessa pianta porta l’indi-
cazione « parte di palazo magiore », che farebbe pensare ad un’arbitraria
restituzione del Palatino : forse dello Stadio e degli edifici annessi.
Certo è che le indicazioni di luogo, pur essendo ambedue autografe di
Francesco di Giorgio, si contraddicono nei due disegni in modo
inconciliabile. La pianta, comunque, in parte è dal vero, in parte com-
pletata di fantasia.
BiblioGtRAFIA. - Ferri, 15, 95 e 178. Hùlsen, Lib. Giul. Sang., 23.
-—-<8>-
FILIPPINO LIPPI
Nato a Prato nel 1457; morto a Firenze il 18 aprile 1504.
Operò a Roma negli anni 1476-1482 e 1489-1490. (Milanesi in
Vasari III, 491-492).
« Fu primo... a dar luce alle grottesche che somiglino l’antiche...
« E, che è piu, non lavorò mai opera alcuna, nella quale delle cose antiche
« di Roma con gran studio non si servisse in vasi, calzari, trofei, ban-
« diere, cimieri, ornamenti di tempj, abbigliamenti di portature da capo,
« strane fogge da dosso, armature, scimitarre, spade, targhe, manti ed
« altre tante cose diverse e belle, che grandissimo e sempiterno ob-
« bligo se gli debbe, per aver egli in questa parte accresciuta bellezza
« e ornamenti all’arte ». (Vasari, III, 461).
Esp. 1636. Tav. IX, fig. 20.
“ soto el chuliseo „. - Schizzo dell’ornato di una
candeliera; che, se l’indicazione di luogo è giusta, do-
vrebbe essere copiata, o almeno ispirata, dalla deco-
razione a stucchi del Colosseo.
Tecnica: penna.
Alt. 215 - Largh. 107.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 122.
-<8>-
SIMONE DEL POLLAIOLO
detto IL CRONACA
Nato a Firenze il 30 ottobre 1457 ; morto ivi il 21 settembre 1508.
Recatosi a Roma « cominciò a considerare le bellissime anticaglie
« di quella città, e dilettandosene le andava misurando con grandis-
« sima diligenzia. Laonde seguitando, non molto poi che fu stato a
« Roma, dimostrò avere fatto molto profitto sì nelle misure, e sì nel
« mettere in opera alcuna cosa. Per il che fatto pensiero di tornarsene
« a Firenze, si partì da Roma, ed arrivato alla patria, per essere di-
« venuto assai buon ragionatore, contava le maravigdie di Roma e
« d’altri luoghi con tanta accuratezza, che fu nominato da indi in poi
« il Cronaca: parendo veramente a ciàscuno che egli fusse una cronaca
« di cose nel suo ragionamento ». (Vasari, IV, 442).
Secondo il Vasari, il Cronaca sarebbe stato ancora « giovanetto »
quando venne a Roma; secondo il Milanesi, (in Vasari, ibid.) egli
avrebbe avuto circa trentotto anni, il viaggio cioè sarebbe avvenuto
circa il 1493. Dalla serie dei disegni Sant. 157-166 traggo un argomento
a favore dell’opinione del Milanesi, in quanto che quei disegni, come
dimostro più innanzi non sono anteriori al 1489.
II Cronaca tornò una seconda volta a Roma nel 1497-98. (Milanesi
in Vasari, IV, 457).
Arch. 1879 recto. Tav. X, fig. 21.
1) Disegno mis. dell’attico e della trabeazione del
recinto del Foro di Nerva.
2) Disegno mis. di base delle colonne dell’interno
del Tempio di Marte Ultore.
3) “ questo • ene tino ■ parapetto chene a santto ■
basilio „ - Disegno mis. dell’imbasamento e del bugnato
dell’esterno del Tempio di Marte Ultore.
Arch. 1879 verso. Tav. X, fig. 22.
1) “ chitesta ene la chornice ■ che uiene • sop\r\a
alporttichale ■ della rittonda di drentto ■ e gira ■
inttorno ■ inttorno di drentto „ - Disegno mis. del-
l’architrave interno del portico del Pantheon.
2) Disegno d’imbasamento.
3) “ lo inbasamentto ■ della rittonda ■ di drentto che
muo'ue tra l uno pilastro e l alttro che ferisce chole
base delle cholone e de pilastri „ - Disegno mis. del-
l’imbasamento dell’interno del Pantheon.
Tecnica: penna e bistro.
Alt. 300 - Largh. 230.
Carta bianca.
II Ferri nello schedario del Gabinetto degli Uffizi annota relati-
vamente a questo disegno : Cronaca, sicuro. Così affermato anche dal
Milanesi (^ maggio 1885). Risulta dal confr. col dis. 282.
Bibliografia. - Ferri, 165 e 187. Ashby, Draw. Andr. Coner, 61, n. 124.
Libro degli edifici Romani.
Intitolo così le dieci carte della Collezione Santarelli 157-166, le
quali, sebbene oggi siano sciolte, e più o meno smarginate, credo
certamente abbiano fatto parte di un libro di disegni.
ITanno per filigrana un’aquila coronata, uguale alla filigrana B del
« Libro di Giuliano da Sangallo». (Cfr. Hùlsen, L. G. S., pag. IX).
Contengono clisegni in pulito di edifici monumentali romani; ma
si debbono dividere in due gruppi.
Cinque carte (158, 166, 160, 157 e 161) contengono disegni dal
vero o di restituzione su elementi dal vero.
Cinque carte (159, 162, 163, 164 e 165) contengono disegni d’in-
venzione, che con forme della Rinascenza pretendono rappresentare
monumenti antichi.
Reputo opportuno pubblicare anche questi disegni d’ invenzione,
come elegante esempio di quelle restituzioni che furono di moda nel
sec. xv e furono specialmente creazione di artisti italiani. (Cfr. Hulsen,
8 —
(SlMONE DEL POLLAIOLO)
Arch. 328. Tav. IX, fig. 19.
“i[n] chanpagnia „ - Schizzo in pianta, con misure
e note, di un gruppo di edifici antichi.
Tecnica: penna.
Alt. 290 - Largh. 200.
Carta bianca.
L’ Hùlsen (Lib. Giul. Sang., 23) pensa che sia una villa romana
ignota o una arbitraria restituzione del Canopo di Villa Adriana.
Noto però che nel precedente dis. 334 v. la stessa pianta porta l’indi-
cazione « parte di palazo magiore », che farebbe pensare ad un’arbitraria
restituzione del Palatino : forse dello Stadio e degli edifici annessi.
Certo è che le indicazioni di luogo, pur essendo ambedue autografe di
Francesco di Giorgio, si contraddicono nei due disegni in modo
inconciliabile. La pianta, comunque, in parte è dal vero, in parte com-
pletata di fantasia.
BiblioGtRAFIA. - Ferri, 15, 95 e 178. Hùlsen, Lib. Giul. Sang., 23.
-—-<8>-
FILIPPINO LIPPI
Nato a Prato nel 1457; morto a Firenze il 18 aprile 1504.
Operò a Roma negli anni 1476-1482 e 1489-1490. (Milanesi in
Vasari III, 491-492).
« Fu primo... a dar luce alle grottesche che somiglino l’antiche...
« E, che è piu, non lavorò mai opera alcuna, nella quale delle cose antiche
« di Roma con gran studio non si servisse in vasi, calzari, trofei, ban-
« diere, cimieri, ornamenti di tempj, abbigliamenti di portature da capo,
« strane fogge da dosso, armature, scimitarre, spade, targhe, manti ed
« altre tante cose diverse e belle, che grandissimo e sempiterno ob-
« bligo se gli debbe, per aver egli in questa parte accresciuta bellezza
« e ornamenti all’arte ». (Vasari, III, 461).
Esp. 1636. Tav. IX, fig. 20.
“ soto el chuliseo „. - Schizzo dell’ornato di una
candeliera; che, se l’indicazione di luogo è giusta, do-
vrebbe essere copiata, o almeno ispirata, dalla deco-
razione a stucchi del Colosseo.
Tecnica: penna.
Alt. 215 - Largh. 107.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 122.
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SIMONE DEL POLLAIOLO
detto IL CRONACA
Nato a Firenze il 30 ottobre 1457 ; morto ivi il 21 settembre 1508.
Recatosi a Roma « cominciò a considerare le bellissime anticaglie
« di quella città, e dilettandosene le andava misurando con grandis-
« sima diligenzia. Laonde seguitando, non molto poi che fu stato a
« Roma, dimostrò avere fatto molto profitto sì nelle misure, e sì nel
« mettere in opera alcuna cosa. Per il che fatto pensiero di tornarsene
« a Firenze, si partì da Roma, ed arrivato alla patria, per essere di-
« venuto assai buon ragionatore, contava le maravigdie di Roma e
« d’altri luoghi con tanta accuratezza, che fu nominato da indi in poi
« il Cronaca: parendo veramente a ciàscuno che egli fusse una cronaca
« di cose nel suo ragionamento ». (Vasari, IV, 442).
Secondo il Vasari, il Cronaca sarebbe stato ancora « giovanetto »
quando venne a Roma; secondo il Milanesi, (in Vasari, ibid.) egli
avrebbe avuto circa trentotto anni, il viaggio cioè sarebbe avvenuto
circa il 1493. Dalla serie dei disegni Sant. 157-166 traggo un argomento
a favore dell’opinione del Milanesi, in quanto che quei disegni, come
dimostro più innanzi non sono anteriori al 1489.
II Cronaca tornò una seconda volta a Roma nel 1497-98. (Milanesi
in Vasari, IV, 457).
Arch. 1879 recto. Tav. X, fig. 21.
1) Disegno mis. dell’attico e della trabeazione del
recinto del Foro di Nerva.
2) Disegno mis. di base delle colonne dell’interno
del Tempio di Marte Ultore.
3) “ questo • ene tino ■ parapetto chene a santto ■
basilio „ - Disegno mis. dell’imbasamento e del bugnato
dell’esterno del Tempio di Marte Ultore.
Arch. 1879 verso. Tav. X, fig. 22.
1) “ chitesta ene la chornice ■ che uiene • sop\r\a
alporttichale ■ della rittonda di drentto ■ e gira ■
inttorno ■ inttorno di drentto „ - Disegno mis. del-
l’architrave interno del portico del Pantheon.
2) Disegno d’imbasamento.
3) “ lo inbasamentto ■ della rittonda ■ di drentto che
muo'ue tra l uno pilastro e l alttro che ferisce chole
base delle cholone e de pilastri „ - Disegno mis. del-
l’imbasamento dell’interno del Pantheon.
Tecnica: penna e bistro.
Alt. 300 - Largh. 230.
Carta bianca.
II Ferri nello schedario del Gabinetto degli Uffizi annota relati-
vamente a questo disegno : Cronaca, sicuro. Così affermato anche dal
Milanesi (^ maggio 1885). Risulta dal confr. col dis. 282.
Bibliografia. - Ferri, 165 e 187. Ashby, Draw. Andr. Coner, 61, n. 124.
Libro degli edifici Romani.
Intitolo così le dieci carte della Collezione Santarelli 157-166, le
quali, sebbene oggi siano sciolte, e più o meno smarginate, credo
certamente abbiano fatto parte di un libro di disegni.
ITanno per filigrana un’aquila coronata, uguale alla filigrana B del
« Libro di Giuliano da Sangallo». (Cfr. Hùlsen, L. G. S., pag. IX).
Contengono clisegni in pulito di edifici monumentali romani; ma
si debbono dividere in due gruppi.
Cinque carte (158, 166, 160, 157 e 161) contengono disegni dal
vero o di restituzione su elementi dal vero.
Cinque carte (159, 162, 163, 164 e 165) contengono disegni d’in-
venzione, che con forme della Rinascenza pretendono rappresentare
monumenti antichi.
Reputo opportuno pubblicare anche questi disegni d’ invenzione,
come elegante esempio di quelle restituzioni che furono di moda nel
sec. xv e furono specialmente creazione di artisti italiani. (Cfr. Hulsen,