(Antonio da Sang-allo il vecchio)
25 —
(Antonio da Sangallo il vecchio)
Fascicolo A.
1601
-
pag.
1
Tempio di Ant. e Faustina
tav.
. LXVI
»
=-
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2
1600
-
»
3
» » »
»
LXVI
»
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4
1598
-
»
5
Foro di Nerva
>z
LXVI
»
-
»
6
1587
-
»
7
» » »
»
LXVI
»
-
»
8
1588
-
»
9
» ' » »
»
LXVII
»
=-
»
10
1596
-
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11
» » »
»
LXVII
»
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12
» » »
»
LXVII
1593
-
»
13
» » »
»
LXVII
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-
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14
Portico d’Ottavia
»
LXVIII
1605
=-
»
15
» »
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LXVIII
»
-
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16
» »
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LXVIII
1597
-
»
17
capitelli a Roma
»
LXIX
»
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18
1598
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J9
» » »
»
LXIX
»
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20
» » »
»
LXIX
1600
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2 1
» » »
»
LXX
»
-
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22
» » »
»
LXX
1601
-
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23
» » Firenze
»
LXX
»
-
»
24
» » Roma
»
LXX
Fascicolo B.
1603
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P ag.
25
Colosseo
tav.
LXXI
»
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26
»
»
LXXI
1595
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27
»
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LXXI
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1585
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LXXI
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y>
30
159°
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3i
Basilica Emilia
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1594
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LXXII
1603
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35
» »
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LXXII
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36
Fascicolo C.
LS84
-
pag.
37
Malborghetto
tav.
LXXIII
»
-
»
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1602
-
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39
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LXXIII
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40
Teatro di Marcello
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LXXIV
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LXXIV
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1604
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43
capitelli
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LXXV
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44
Fascicolo D.
1592
: -
pag.
45
capitello a Siena
tav.
LXXV
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^589
-
»
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Duomo di Siena
»
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1599
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» » »
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50
Settizonio
»
LXXVI
»
-
»
5 1
»
»
LXXVI
»
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1586
-
»
53
Tempio del Sole
»
LXXVI
»
-
»
54
159 1
-
»
55
» » »
»
LXXVI
»
-
»
5b
<
La ricostituzione non pretende di essere corrispondente allo stato
originale del taccuino : essa mi è parsa migliore di altre che si potreb-
bero combinare diversamente.
I fascicoli sòno risultati ineguali quanto al numero dei fogli. Seb-
bene ciò si riscontri assai frequentemente in libri manoscritti, tuttavia
nel caso presente io credo che l’ineguaglianza dei fascicoli derivi dal
fatto che non tutto il materiale del taccuino ci sia pervenuto. Questo,
quando era intero, doveva contenere fogli e mezzi fogli in bianco
(anche oggi, ho detto, 17 su 56 pagine sono vuote), i quali saranno
stati distrutti come inutili quando il taccuino fu disfatto. E disgrazia-
tamente anche qualche foglio disegnato deve essere andato perduto :
sul dis. 1587 (tav. LXVI) v’è un segno di richiamo, che non trova
corrisponderiza in alcuno dei disegni superstiti. La ricostituzione, che
io propongo, è pertanto quale poteva risultare con il materiale di cui
si dispone.
L’attribuzione, riferita dallo Jordan, a Giuliano o a Francesco, si
deve rifiutare senza discussione : disegni certi dell’uno e dell’altro sono
oggi noti e non hanno nulla di somigliante con i disegni di questo
taccuino. II quale viene attribuito ad Antonio il vecchio dal Ferri (In-
dice, pag. XL), con qualche dubbio a dir vero, e da quanti (vedi la
bibliografia a ciascun disegno) hanno avuto occasione di citare l’uno o
l’altro foglio del taccuino. Tale attribuzione è da accettare anche perchè
concorda con la cronologia dei disegni romani : io credo che questi
corrispondano alla permanenza di Antonio il vecchio a Roma negli
anni 1492-1496.
Non è possibile assegnare una data a ciascun disegno; ma da
alcuni di essi si possono trarre dati cronologici utili alla nostra tesi.
II disegno del capitello della Cancelleria (dis. 1598, tav. LXIX)
deve essere posteriore al 1486, anno in cui quel palazzo fu cominciato
(cfr. Gnoli, La Cancelleria).
II gruppo dei disegni del fianco occidentale della Basilica Emilia
(dis. 1590, 1594, 1603, tav. LXXII) deve essere anteriore al 1504,
anno in cui il palazzo del card. Adriano Castelli era già costruito ; per
la quale costruzione erano stati impiegati i marmi di quella parte della
Basilica (cfr. a pag. 15 le osservazioni al dis. 1539).
Fra i detti due termini cronologici stanno sia la prima sia la se-
conda permanenza di Antonio il vecchio a Roma e però tanto alla
prima quanto alla seconda si potrebbero riferire i disegni. Ma la men-
zione di Simone del Pollaiolo nei disegni del Teatro di Marcello toglie
mi sembra ogni incertezza: perchè il Cronaca fu a Roma circa il 1493
(cfr. pag. 8) e perciò precisamente durante la prima permanenza di An-
tonio il vecchio. Dunque i disegni romani del taccuino si devono, al-
meno fino a prova contraria, assegnare agli anni 1492-1496. I disegni
relativi a Firenze e a Siena, sebbene mescolati con quelli romani, sono
di età posteriore: essi devono essere stati aggiunti, su pagine rimaste
in bianco, dopo che Antonio da Roma era tornato in Toscana.
Descrivo e riproduco i disegni nell’ordine della ricostituzione da
me proposta del taccuino.
Ometto le indicazioni relative alla tecnica, al formato, alla carta,
alla filigrana, che ho già date in questa notizia e che sarebbero uguali
per ogni foglio.
Arch. 1601. Tav. LXVl, fig. 101.
Ricordi, con misure e note, del Tempio di Anto-
nino e Faustina :
1) “ Logga d antonio agnsto allato d [e]l tenfiio
della pace „ - alzato del pronao;
2) “ La logga d a?itonio agusto allato al tenpio
della pace „ - pianta del pronao.
Bibliografia. - Ferri, 193.
Arch. 1600. Tav. LXVl, fig. 102.
Seguito del soggetto precedente:
1) “ questo e l disotto detlo architraue delle cho-
lonne della logga d antono agusto e gira la chornjce
sechondo la cimasa dello chapitello „ - ornato del sot-
tarchitrave del pronao;
25 —
(Antonio da Sangallo il vecchio)
Fascicolo A.
1601
-
pag.
1
Tempio di Ant. e Faustina
tav.
. LXVI
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=-
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2
1600
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3
» » »
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LXVI
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1598
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5
Foro di Nerva
>z
LXVI
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1587
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7
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1596
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1593
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Portico d’Ottavia
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LXVIII
1605
=-
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17
capitelli a Roma
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Fascicolo B.
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Colosseo
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Basilica Emilia
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Fascicolo C.
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Malborghetto
tav.
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Teatro di Marcello
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capitello a Siena
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Duomo di Siena
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Tempio del Sole
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5b
<
La ricostituzione non pretende di essere corrispondente allo stato
originale del taccuino : essa mi è parsa migliore di altre che si potreb-
bero combinare diversamente.
I fascicoli sòno risultati ineguali quanto al numero dei fogli. Seb-
bene ciò si riscontri assai frequentemente in libri manoscritti, tuttavia
nel caso presente io credo che l’ineguaglianza dei fascicoli derivi dal
fatto che non tutto il materiale del taccuino ci sia pervenuto. Questo,
quando era intero, doveva contenere fogli e mezzi fogli in bianco
(anche oggi, ho detto, 17 su 56 pagine sono vuote), i quali saranno
stati distrutti come inutili quando il taccuino fu disfatto. E disgrazia-
tamente anche qualche foglio disegnato deve essere andato perduto :
sul dis. 1587 (tav. LXVI) v’è un segno di richiamo, che non trova
corrisponderiza in alcuno dei disegni superstiti. La ricostituzione, che
io propongo, è pertanto quale poteva risultare con il materiale di cui
si dispone.
L’attribuzione, riferita dallo Jordan, a Giuliano o a Francesco, si
deve rifiutare senza discussione : disegni certi dell’uno e dell’altro sono
oggi noti e non hanno nulla di somigliante con i disegni di questo
taccuino. II quale viene attribuito ad Antonio il vecchio dal Ferri (In-
dice, pag. XL), con qualche dubbio a dir vero, e da quanti (vedi la
bibliografia a ciascun disegno) hanno avuto occasione di citare l’uno o
l’altro foglio del taccuino. Tale attribuzione è da accettare anche perchè
concorda con la cronologia dei disegni romani : io credo che questi
corrispondano alla permanenza di Antonio il vecchio a Roma negli
anni 1492-1496.
Non è possibile assegnare una data a ciascun disegno; ma da
alcuni di essi si possono trarre dati cronologici utili alla nostra tesi.
II disegno del capitello della Cancelleria (dis. 1598, tav. LXIX)
deve essere posteriore al 1486, anno in cui quel palazzo fu cominciato
(cfr. Gnoli, La Cancelleria).
II gruppo dei disegni del fianco occidentale della Basilica Emilia
(dis. 1590, 1594, 1603, tav. LXXII) deve essere anteriore al 1504,
anno in cui il palazzo del card. Adriano Castelli era già costruito ; per
la quale costruzione erano stati impiegati i marmi di quella parte della
Basilica (cfr. a pag. 15 le osservazioni al dis. 1539).
Fra i detti due termini cronologici stanno sia la prima sia la se-
conda permanenza di Antonio il vecchio a Roma e però tanto alla
prima quanto alla seconda si potrebbero riferire i disegni. Ma la men-
zione di Simone del Pollaiolo nei disegni del Teatro di Marcello toglie
mi sembra ogni incertezza: perchè il Cronaca fu a Roma circa il 1493
(cfr. pag. 8) e perciò precisamente durante la prima permanenza di An-
tonio il vecchio. Dunque i disegni romani del taccuino si devono, al-
meno fino a prova contraria, assegnare agli anni 1492-1496. I disegni
relativi a Firenze e a Siena, sebbene mescolati con quelli romani, sono
di età posteriore: essi devono essere stati aggiunti, su pagine rimaste
in bianco, dopo che Antonio da Roma era tornato in Toscana.
Descrivo e riproduco i disegni nell’ordine della ricostituzione da
me proposta del taccuino.
Ometto le indicazioni relative alla tecnica, al formato, alla carta,
alla filigrana, che ho già date in questa notizia e che sarebbero uguali
per ogni foglio.
Arch. 1601. Tav. LXVl, fig. 101.
Ricordi, con misure e note, del Tempio di Anto-
nino e Faustina :
1) “ Logga d antonio agnsto allato d [e]l tenfiio
della pace „ - alzato del pronao;
2) “ La logga d a?itonio agusto allato al tenpio
della pace „ - pianta del pronao.
Bibliografia. - Ferri, 193.
Arch. 1600. Tav. LXVl, fig. 102.
Seguito del soggetto precedente:
1) “ questo e l disotto detlo architraue delle cho-
lonne della logga d antono agusto e gira la chornjce
sechondo la cimasa dello chapitello „ - ornato del sot-
tarchitrave del pronao;