(Baldassarre Peruzzi)
38
(Baldassarre Peruzzi)
A Roma il Peruzzi profittò largamente d’importanti scavi eseguiti
nel primo quarto del secolo xvi e ogni volta che ebbe occasione di
costruire o anche soltanto progettare nuove fabbriche da erigersi su
resti di monumenti antichi, tolse di questi diligentissimi rilievi e misu-
razioni. Indico quì appresso gli scavi e i lavori, dai quali il Peruzzi
trasse materiale per i suoi disegni archeologici ; avverto che le date
valgono come termine post quern rispetto ai disegni : per una più de-
terminata cronologia vedi le osservazioni a ciascuno di essi.
Narni .
Spoleto
Spello .
Assisi .
I disegni copiati da altri disegni sono quelli relativi ai monumenti
antichi di
nel viaggio a Bologna nel 1522.
(Cfr. Milanesi in Vasari, IV, 641).
dis.
4U
tav.
CXXVI
»
536
»
CXXIX
»
550
»
cxxx
Foro Olitorio :
»
407
»
CXXXVI
scavi del 1506 (v. Lan-
»
573
»
CXLVI
ciani, St. d. scavi, I,
1
139)-
»
537
»
CXLVII
»
57i
»
CLX
»
478 v. + 631 r.
»
CLXXXV
»
477
»
CLXXXVI
Foro d’Augusto:
dis.
398 v.
tav.
CXVIII
scavi del 1518 (v. Lan-
398 r.
»
CXIX
ciani, St. d. scavi, I,
»
632 v. + 633 v.
»
CLXXXII
185).
»
633 r. + 632 r.
»
CLXXXIII
dis.
393
tav.
CXI
»
394
»
CXI
»
384
»
CXII
Mausoleo d’Augusto :
»
39i r-
»
CXII
scavi del 1519 (v. più
»
39 1 v.
»
CXIII
innanzi le notizie re-
»
405
»
CXIII
lative al Taccuino dei
viaggi).
»
392
»
CXTV
»
388 V.
»
cxv
»
436 V.
»
CXXXII
»
631 V. + 478 r.
»
CLXXXIV
Foro di Cesare:
dis.
389 r.
tav.
CXVI
scavi del 1519? (v. più
»
389 V.
»
CXVI
innanzi le notizie re-
»
39°
»
CXVII
lative al Taccuino dei
»
385 v.
»
CXVII
viaggi).
Teatro di Marcello:
dis.
527
tav.
CXLII
lavori per la costruzione
»
604
»
CLXX
del palazzo Savelli
»
603
»
CLXXI
(a. 1519?)
dis.
487
1
tav.
CXXVIII
Arco di Sett. Severo :
»
542
»
CXXXIX
scavi del 1520 (v. Lan-
»
544
»
CXXXIX
ciani, St. d. scavi, I,
»
482
»
C.LIV
197; II, 188)..
»
630
»
CLXVI
I disegni del Peruzzi relativi a monumenti antichi fuori di Roma
devono essere distinti in due classi : quelli che egli rilevò direttamente
dal vero e quelli che copiò da altri disegni. Per i primi propongo la
seguente cronologia.
Ostia - Porto.
prima del 1509 (perchè la dimora
in Ostia è anteriore all’inizio dei
lavori per il palazzo di Agostino
Chigi. Cfr. Vasari, IV, 592).
Ferento .
Bomarzo .
Todi . .
nel viaggio a Todi nel 1518 (v. più
innanzi le notizie relative al Tac-
cuino dei viaggi).
Terracina.
Mola .
Gaeta .
Capua.
Benevento
circa il 1519 (v. più innanzi le
notizie relative al Taccuino dei
viaggi).
Ancona
Verona
Pola
città che Baldassarre non ebbe mai occasione di visitare.
Eccetto dunque questi ultimi pochi, tutti i disegni dall’antico hanno
il pregio massimo di essere rilevati direttamente dal vero ed esattamente
misurati. Inoltre i fogli, che ho riprodotti nelle Tav. CVI-CIN, dimo-
strano che il Peruzzi ha tenuto conto di studi altrui, ma li ha diligen-
temente controllati.
Baldassare coordinò in un lavoro organico il copioso materiale
messo insieme in lunghi anni di ricerche : il Cellini (loc. cit.) dice che
egli fece una « scelta » dei disegni dall’antico; il Vasari (loc. cit.) che
egli « cominciò un libro dell’antichità di Roma». Come ho già accen-
nato le due testimonianze concordano e vicendevolmente si completano :
la « scelta » doveva servire per il « libro ».
I disegni scelti, morto il Peruzzi, furono utilizzati dal Serlio, che
compilò su di essi quel libro (il III dell’Architettura) che il maestro
non aveva potuto compiere. Ciò si ricava non solo dalle surriferite te-
stimonianze del Cellini e del Vasari, ma si dimostra evidente dal con-
fronto delle figure del III libro di quel trattato con i disegni autografi
di Baldassare.
E appunto tale confronto m’induce ad affermare con. sicurezza che
i disegni scelti del Peruzzi si debbono riconoscere nella serie, oggi
sfortunatamente incompleta, che ho ricostituita e che — col titolo « Serie
dei disegni scelti » — riproduco nelle Tav. CLXXX-CLXXXIX. Vedi le
notizie che premetto alla detta serie.
Oltre che al Serlio, dalla riferita testimonianza del Vasari sappiamo
che anche a Francesco da Siena e a Jacopo Melighino passarono studi
e disegni di Baldassarre: se ne ignora la sorte. È vero che in un libro
di schizzi della Biblioteca Comunale di Siena, cod. S. IV. 7, una nota
afFerma essere quel libro del Peruzzi, che lo avrebbe donato al Meli-
ghino; ma basta un esame anche superficiale per escludere che quegli
schizzi siano autografi di Baldassarre : l’Egger, che li ha diligentemente
descritti (Eutwùrfe B. Peruzzis fur den Einzug Karls V in Rom) con-
clude che si tratta di copie da Baldassarre, eseguite da due diversi co-
pisti. Un frammento di disegno autografo trovasi incollato alla c. 42 :
non appartiene però al libro, ma alla serie dei disegni degli Ufhzi che
ho ricostituita e che riproduco nelle Tav. CLVII-CLX, fig. 289-292.
II libro contiene schizzi sia dall’antico sia di opere del Peruzzi ; quelli
però — eccetto uno solo (vedi le osservazioni al dis. 486 v., Tav. CXLV)
— non trovano riscontro con i disegni degli Uffizi.
Con questi invece sono in diretta relazione di dipendenza alcuni
disegni autografi di Baldassarre inseriti nel cod. miscellaneo S. II. 4,
della stessa Comunale di Siena. Ne parlo qui appresso nelle notizie,
che premetto al « Taccuino dei viaggi ».
A rendere meno incomplete le notizie circa la dispersione dei di-
segni di Baldassare occorre aggiungere che molti ne rimasero al figlio
Sallustio : di mano del quale infatti si leggono su di essi indicazioni
topografiche e altre note.
Anche Pirro Ligorio sembra abbia avuto tra mani e si sia giovato
di disegni di Baldassare ; vedi Lanciani, Ant. eclificii componenti la
chiesa dei SS. Cosma e Damiano, 31.
II Milanesi (in Vasari IV, 615-640) ha dato una sommaria indica-
zione dei disegni del Peruzzi, conservati agli Uffizi ; li divide in due
classi : quelli dall’antico e quelli di opere moderne ; in ciascuna classe
li raggruppa per luoghi.
Nella presente pubblicazione — che è limitata ai disegni relativi
a monumenti antichi di Roma — ho adottato un più razionale criterio :
ricostituisco per quanto è possibile taccuini e serie e pubblico prima
gli schizzi e gli studi preparatorii, poi i disegni in pulito.
Taccuino dei viaggi.
I dis. 381-398, 401-405, 408, 410, 419-422 e 426 fecero indub-
biamente parte di un taccuino.
Sono tutti della medesima carta, avente per filigrana un’ancora in
cerchio sormontato da una stella a sei raggi (Briquet, 481).
38
(Baldassarre Peruzzi)
A Roma il Peruzzi profittò largamente d’importanti scavi eseguiti
nel primo quarto del secolo xvi e ogni volta che ebbe occasione di
costruire o anche soltanto progettare nuove fabbriche da erigersi su
resti di monumenti antichi, tolse di questi diligentissimi rilievi e misu-
razioni. Indico quì appresso gli scavi e i lavori, dai quali il Peruzzi
trasse materiale per i suoi disegni archeologici ; avverto che le date
valgono come termine post quern rispetto ai disegni : per una più de-
terminata cronologia vedi le osservazioni a ciascuno di essi.
Narni .
Spoleto
Spello .
Assisi .
I disegni copiati da altri disegni sono quelli relativi ai monumenti
antichi di
nel viaggio a Bologna nel 1522.
(Cfr. Milanesi in Vasari, IV, 641).
dis.
4U
tav.
CXXVI
»
536
»
CXXIX
»
550
»
cxxx
Foro Olitorio :
»
407
»
CXXXVI
scavi del 1506 (v. Lan-
»
573
»
CXLVI
ciani, St. d. scavi, I,
1
139)-
»
537
»
CXLVII
»
57i
»
CLX
»
478 v. + 631 r.
»
CLXXXV
»
477
»
CLXXXVI
Foro d’Augusto:
dis.
398 v.
tav.
CXVIII
scavi del 1518 (v. Lan-
398 r.
»
CXIX
ciani, St. d. scavi, I,
»
632 v. + 633 v.
»
CLXXXII
185).
»
633 r. + 632 r.
»
CLXXXIII
dis.
393
tav.
CXI
»
394
»
CXI
»
384
»
CXII
Mausoleo d’Augusto :
»
39i r-
»
CXII
scavi del 1519 (v. più
»
39 1 v.
»
CXIII
innanzi le notizie re-
»
405
»
CXIII
lative al Taccuino dei
viaggi).
»
392
»
CXTV
»
388 V.
»
cxv
»
436 V.
»
CXXXII
»
631 V. + 478 r.
»
CLXXXIV
Foro di Cesare:
dis.
389 r.
tav.
CXVI
scavi del 1519? (v. più
»
389 V.
»
CXVI
innanzi le notizie re-
»
39°
»
CXVII
lative al Taccuino dei
»
385 v.
»
CXVII
viaggi).
Teatro di Marcello:
dis.
527
tav.
CXLII
lavori per la costruzione
»
604
»
CLXX
del palazzo Savelli
»
603
»
CLXXI
(a. 1519?)
dis.
487
1
tav.
CXXVIII
Arco di Sett. Severo :
»
542
»
CXXXIX
scavi del 1520 (v. Lan-
»
544
»
CXXXIX
ciani, St. d. scavi, I,
»
482
»
C.LIV
197; II, 188)..
»
630
»
CLXVI
I disegni del Peruzzi relativi a monumenti antichi fuori di Roma
devono essere distinti in due classi : quelli che egli rilevò direttamente
dal vero e quelli che copiò da altri disegni. Per i primi propongo la
seguente cronologia.
Ostia - Porto.
prima del 1509 (perchè la dimora
in Ostia è anteriore all’inizio dei
lavori per il palazzo di Agostino
Chigi. Cfr. Vasari, IV, 592).
Ferento .
Bomarzo .
Todi . .
nel viaggio a Todi nel 1518 (v. più
innanzi le notizie relative al Tac-
cuino dei viaggi).
Terracina.
Mola .
Gaeta .
Capua.
Benevento
circa il 1519 (v. più innanzi le
notizie relative al Taccuino dei
viaggi).
Ancona
Verona
Pola
città che Baldassarre non ebbe mai occasione di visitare.
Eccetto dunque questi ultimi pochi, tutti i disegni dall’antico hanno
il pregio massimo di essere rilevati direttamente dal vero ed esattamente
misurati. Inoltre i fogli, che ho riprodotti nelle Tav. CVI-CIN, dimo-
strano che il Peruzzi ha tenuto conto di studi altrui, ma li ha diligen-
temente controllati.
Baldassare coordinò in un lavoro organico il copioso materiale
messo insieme in lunghi anni di ricerche : il Cellini (loc. cit.) dice che
egli fece una « scelta » dei disegni dall’antico; il Vasari (loc. cit.) che
egli « cominciò un libro dell’antichità di Roma». Come ho già accen-
nato le due testimonianze concordano e vicendevolmente si completano :
la « scelta » doveva servire per il « libro ».
I disegni scelti, morto il Peruzzi, furono utilizzati dal Serlio, che
compilò su di essi quel libro (il III dell’Architettura) che il maestro
non aveva potuto compiere. Ciò si ricava non solo dalle surriferite te-
stimonianze del Cellini e del Vasari, ma si dimostra evidente dal con-
fronto delle figure del III libro di quel trattato con i disegni autografi
di Baldassare.
E appunto tale confronto m’induce ad affermare con. sicurezza che
i disegni scelti del Peruzzi si debbono riconoscere nella serie, oggi
sfortunatamente incompleta, che ho ricostituita e che — col titolo « Serie
dei disegni scelti » — riproduco nelle Tav. CLXXX-CLXXXIX. Vedi le
notizie che premetto alla detta serie.
Oltre che al Serlio, dalla riferita testimonianza del Vasari sappiamo
che anche a Francesco da Siena e a Jacopo Melighino passarono studi
e disegni di Baldassarre: se ne ignora la sorte. È vero che in un libro
di schizzi della Biblioteca Comunale di Siena, cod. S. IV. 7, una nota
afFerma essere quel libro del Peruzzi, che lo avrebbe donato al Meli-
ghino; ma basta un esame anche superficiale per escludere che quegli
schizzi siano autografi di Baldassarre : l’Egger, che li ha diligentemente
descritti (Eutwùrfe B. Peruzzis fur den Einzug Karls V in Rom) con-
clude che si tratta di copie da Baldassarre, eseguite da due diversi co-
pisti. Un frammento di disegno autografo trovasi incollato alla c. 42 :
non appartiene però al libro, ma alla serie dei disegni degli Ufhzi che
ho ricostituita e che riproduco nelle Tav. CLVII-CLX, fig. 289-292.
II libro contiene schizzi sia dall’antico sia di opere del Peruzzi ; quelli
però — eccetto uno solo (vedi le osservazioni al dis. 486 v., Tav. CXLV)
— non trovano riscontro con i disegni degli Uffizi.
Con questi invece sono in diretta relazione di dipendenza alcuni
disegni autografi di Baldassarre inseriti nel cod. miscellaneo S. II. 4,
della stessa Comunale di Siena. Ne parlo qui appresso nelle notizie,
che premetto al « Taccuino dei viaggi ».
A rendere meno incomplete le notizie circa la dispersione dei di-
segni di Baldassare occorre aggiungere che molti ne rimasero al figlio
Sallustio : di mano del quale infatti si leggono su di essi indicazioni
topografiche e altre note.
Anche Pirro Ligorio sembra abbia avuto tra mani e si sia giovato
di disegni di Baldassare ; vedi Lanciani, Ant. eclificii componenti la
chiesa dei SS. Cosma e Damiano, 31.
II Milanesi (in Vasari IV, 615-640) ha dato una sommaria indica-
zione dei disegni del Peruzzi, conservati agli Uffizi ; li divide in due
classi : quelli dall’antico e quelli di opere moderne ; in ciascuna classe
li raggruppa per luoghi.
Nella presente pubblicazione — che è limitata ai disegni relativi
a monumenti antichi di Roma — ho adottato un più razionale criterio :
ricostituisco per quanto è possibile taccuini e serie e pubblico prima
gli schizzi e gli studi preparatorii, poi i disegni in pulito.
Taccuino dei viaggi.
I dis. 381-398, 401-405, 408, 410, 419-422 e 426 fecero indub-
biamente parte di un taccuino.
Sono tutti della medesima carta, avente per filigrana un’ancora in
cerchio sormontato da una stella a sei raggi (Briquet, 481).