22
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
Orli utensili raccolti nelle tombe del più antico impero di
Caldea, durante gli scavi inglesi del Loftus e del colonello Taylor,
nel 1854 e 1855, hanno provato che sin da quel remotissimo
tempo, che rivaleggia in antichità coll'antico impero egiziano,
gli abitatori delle basse rive dell'Eufrate e del Tigri possedeano
i segreti della metallurgia dell' oro, del bronzo, del piombo, e
del ferro eziandio. Ma sebbene conosciuti e lavorati già con qual-
che abilità, que' metalli erano ancora poco diffusi fra loro; per-
ciò proseguiano a fare grand' uso di istromenti in silice pulito
e tagliato in coltelli, punte di treccie, ascie e martelli Il
bronzo era il metallo più usato; di bronzo sono tutti gli utensili
ed istrumenti metallici. Il ferro era ancora così raro da consi-
derarlo qual metallo prezioso: anzi che formarne stromenti da
lavoro, serbavasi ad uso di anelli e di smanigli, sorte di grosso-
lani adornamenti.
Si può inoltre domandare, se gli istrumenti di pietra che
trovansi pressoché costantemente nelle sepolture caldaiche di
quella età erano fra quelli ancora dell' uso giornaliero, o non
piuttosto erano deposti presso i defonti con uno scopo rituale,
collegato alle tradizioni di epoche anteriori d'assai. A convalidare
questa ultima interpretazione militerebbe un fatto singolare che
offrono alcuni di questi sepolcri, i quali d'altra parte costringereb-
bero ad estenderla anche ad una certa specie degli istrumenti
di bronzo raccolti negli stessi sepolcri. In vece di ascie, o col-
telli di pietra, o di bronzo, si trovarono in essi degli esemplari
in terracotta di questi medesimi oggetti, accuratamente foggiati
sugli originali. Simili imitazioni sostituite agli originali non
hanno altra spiegazione fuor che il dire, che il deporre nelle
tombe istrumenti di pietra o di bronzo avea un carattere sim-
bolico, ed era prescritto come rito religioso.
1 Bawlinson. The five great monarchies 2a Ed. T. I p. 95 ecc. V. ancora
il mio Manuel d'histoire ancienne de l'Orimi 3e edit. T. II p. 35.
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
Orli utensili raccolti nelle tombe del più antico impero di
Caldea, durante gli scavi inglesi del Loftus e del colonello Taylor,
nel 1854 e 1855, hanno provato che sin da quel remotissimo
tempo, che rivaleggia in antichità coll'antico impero egiziano,
gli abitatori delle basse rive dell'Eufrate e del Tigri possedeano
i segreti della metallurgia dell' oro, del bronzo, del piombo, e
del ferro eziandio. Ma sebbene conosciuti e lavorati già con qual-
che abilità, que' metalli erano ancora poco diffusi fra loro; per-
ciò proseguiano a fare grand' uso di istromenti in silice pulito
e tagliato in coltelli, punte di treccie, ascie e martelli Il
bronzo era il metallo più usato; di bronzo sono tutti gli utensili
ed istrumenti metallici. Il ferro era ancora così raro da consi-
derarlo qual metallo prezioso: anzi che formarne stromenti da
lavoro, serbavasi ad uso di anelli e di smanigli, sorte di grosso-
lani adornamenti.
Si può inoltre domandare, se gli istrumenti di pietra che
trovansi pressoché costantemente nelle sepolture caldaiche di
quella età erano fra quelli ancora dell' uso giornaliero, o non
piuttosto erano deposti presso i defonti con uno scopo rituale,
collegato alle tradizioni di epoche anteriori d'assai. A convalidare
questa ultima interpretazione militerebbe un fatto singolare che
offrono alcuni di questi sepolcri, i quali d'altra parte costringereb-
bero ad estenderla anche ad una certa specie degli istrumenti
di bronzo raccolti negli stessi sepolcri. In vece di ascie, o col-
telli di pietra, o di bronzo, si trovarono in essi degli esemplari
in terracotta di questi medesimi oggetti, accuratamente foggiati
sugli originali. Simili imitazioni sostituite agli originali non
hanno altra spiegazione fuor che il dire, che il deporre nelle
tombe istrumenti di pietra o di bronzo avea un carattere sim-
bolico, ed era prescritto come rito religioso.
1 Bawlinson. The five great monarchies 2a Ed. T. I p. 95 ecc. V. ancora
il mio Manuel d'histoire ancienne de l'Orimi 3e edit. T. II p. 35.