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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Dressel, Heinrich: Di un grande deposito di anfore rinvenuto nel nuovo quartiere del castro pretorio, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0056
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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

vinum simplex, il muhum, il GadUanum e probabilmente anche
uno che principiava con La{...). Ora esamineremo una serie di
anfore con nomi di vini italici e forestieri, quasi tutti conosciuti
per la testimonianza degli antichi scrittori, ma in gran parte
nuovi nelle iscrizioni anforarie.

11.

Principio col Cecubo, celeberrimo fra i vini più antichi
dell' Italia. Se ne fa menzione in un'anfora della forma 19, in
cui è dipinto in rosso da un lato

nella parte superiore del collo
CAEC min. 40.

C D mill. 36-42.

sulla campana

C B mill. 24.

e nel lato opposto sul principio del collo

D , mill. 39.

Sappiamo da Plinio (nat. hìsl. XIV § 61) che ai suoi tempi
il Cecubo, cioè il vero Cecubo, non esisteva più: Anlea Caecubo
erat generositas celeberrima in palustribus populetis sinu
Amynclano, quod iam intercida coloni locique angustia, ma-
gis tamen fossa Neronis, quam a Baiano lacu Ostiam usque
navigabilem inchoaverat. La nostra anfora però ne serbava cer-
tamente di quello generoso di cui canta Orazio: me lo persuade
la scrittura in rosso insieme alla forma dell'anfora, che è la me-
desima di quelle insignite delle note consolari più antiche (n. 1-4).

Riguardo alle sigle dipinte su l'uno e l'altro lato, non so
che dirne. Si noti la piccola differenza che passa fra quelle
poste in seconda riga e quelle scritte sulla campana; differenza
 
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