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bullett1n0 della commissione
nella Gràllia Narbonense: Baeterrarum intra Gallias eonsistit
auctoritas, dice Plinio (nat. ìiist. XIV § 68). E questo il vino
nominato nell'iscrizione
SVM
V E T V
T (Tav. IX-X n. 15
BÀETERPj js
l-mArti sAtvllI
dipinta con color bianco un poco giallastro sulla fine del collo
ed il principio della campana d'un'anfora frammentata di forma
simile a 14.
Nella prima parola SVM non posso ravvisare altro che la
prima persona del presente indicativo del verbo esse, dimodoché
la nostra scrittura introduce l'anfora parlante, raro e forse unico
esempio in siffatte iscrizioni. Leggerei dunque : Sum vetus V
(cioè quinque annoruìn), Baeter r (ense), L. Marti Salulii. La
mia interpretazione del V per quinque annorum è fondata sia
siili' impossibilità di spiegare V per 1' abbreviazione di vinum
— giacché non si può dire sum vetus vinum, ma solamente
sum vinum vetus —, sia ancora e molto più sopra l'osservazione
fatta al numero precedente, ove ho esposto le ragioni che m'in-
ducono a ravvisare in tali numeri l'indicazione degli anni che
avea il vino.
Nella continuazione della terza riga appariscono dopo Bae-
ter.... alcune lettere poco distinte, che in principio credei dover
congiungere con quella parola, leggendo Baeter\re]se; più tardi
però mi parve più naturale di ravvisare in quelle traccie le
tre lettere IVL oppure FVL scritte in direzione dell'andamento
del manico, cioè l'indicazione di uno dei soliti nomi segnati in
questa parte dell'anfora.
Intorno alla dicitura della nostra iscrizione si veggano le
mie osservazioni al n. 83.
(sarò, continuato' Enrico Dressel
bullett1n0 della commissione
nella Gràllia Narbonense: Baeterrarum intra Gallias eonsistit
auctoritas, dice Plinio (nat. ìiist. XIV § 68). E questo il vino
nominato nell'iscrizione
SVM
V E T V
T (Tav. IX-X n. 15
BÀETERPj js
l-mArti sAtvllI
dipinta con color bianco un poco giallastro sulla fine del collo
ed il principio della campana d'un'anfora frammentata di forma
simile a 14.
Nella prima parola SVM non posso ravvisare altro che la
prima persona del presente indicativo del verbo esse, dimodoché
la nostra scrittura introduce l'anfora parlante, raro e forse unico
esempio in siffatte iscrizioni. Leggerei dunque : Sum vetus V
(cioè quinque annoruìn), Baeter r (ense), L. Marti Salulii. La
mia interpretazione del V per quinque annorum è fondata sia
siili' impossibilità di spiegare V per 1' abbreviazione di vinum
— giacché non si può dire sum vetus vinum, ma solamente
sum vinum vetus —, sia ancora e molto più sopra l'osservazione
fatta al numero precedente, ove ho esposto le ragioni che m'in-
ducono a ravvisare in tali numeri l'indicazione degli anni che
avea il vino.
Nella continuazione della terza riga appariscono dopo Bae-
ter.... alcune lettere poco distinte, che in principio credei dover
congiungere con quella parola, leggendo Baeter\re]se; più tardi
però mi parve più naturale di ravvisare in quelle traccie le
tre lettere IVL oppure FVL scritte in direzione dell'andamento
del manico, cioè l'indicazione di uno dei soliti nomi segnati in
questa parte dell'anfora.
Intorno alla dicitura della nostra iscrizione si veggano le
mie osservazioni al n. 83.
(sarò, continuato' Enrico Dressel