ARCHEOLOGICA COMUNALE
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cioè a dire, ne' medesimi luoghi, che non pure nei secoli passati
resero alla luce monumenti nobilissimi dell' arte, ma che di
prossimo eziandio hanno fornito ai musei capitolini altre insigni
opere di scultura; come il mirabile busto di Commodo l, i due
Tritoni "2, la Venere che si acconcia le chiome 3, le due statue
di Muse \ parecchi ritratti imperiali; per non parlare dei rari
bassorilievi mitriaci che parimente ne furono dissotterrati5.
La statua di cui parliamo tornò in luce senza danni con-
siderevoli; perocché mancava soltanto dei piedi, con parte delle
gambe; e della mano dritta con poca parte del braccio. Fattone
il l'istauro di stucco, fu collocata nella nuova sala temporanea
dei musei capitoliniG.
Bappresenta, siccome dicemmo, un Fauno giovinetto inteso
ai lavori della vendemmia, ne' quali tanto spesso gli antichi mo-
numenti ci mostrano affaccendati i seguaci del nume inventor
della vite. Egli ha sul capo un serto di pino, che ne dissimula
in parte le orecchie aguzze e ferine; due piccole corna ancor
tenere gli spuntano su la fronte: porta siili1 omero manco un
paniere colmo di uve, che sorregge col medesimo braccio levato
in alto; nella mano destra pendente ha pure un grappolo di
uve 1. L'agreste nume incede con moto lento e tranquillo, cui
ben corrisponde la espressione calma e sorridente del viso, onde
traspare la compiacenza della gioconda vita campestre. La natu-
ralezza dell'atteggiamento, e le linee graziose di tutta la per-
sona fanno sì che l'occhio si posi con diletto su questa serena
figura giovanile.
1 Bull, della C. A. C 1875, tav. I.
2 Ivi tav. XIV e XV.
3 Ivi tav. IV e V.
* Ivi tav. IX e X.
5 Op. cit. 1874, tav. XX e XXI.
c Cf. op. cit. 1875 pag. 242, n. 7.
7 Questa mano, come si è detto, è di l'istauro : più probabilmente con
essa dovea stringere il pedo.
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cioè a dire, ne' medesimi luoghi, che non pure nei secoli passati
resero alla luce monumenti nobilissimi dell' arte, ma che di
prossimo eziandio hanno fornito ai musei capitolini altre insigni
opere di scultura; come il mirabile busto di Commodo l, i due
Tritoni "2, la Venere che si acconcia le chiome 3, le due statue
di Muse \ parecchi ritratti imperiali; per non parlare dei rari
bassorilievi mitriaci che parimente ne furono dissotterrati5.
La statua di cui parliamo tornò in luce senza danni con-
siderevoli; perocché mancava soltanto dei piedi, con parte delle
gambe; e della mano dritta con poca parte del braccio. Fattone
il l'istauro di stucco, fu collocata nella nuova sala temporanea
dei musei capitoliniG.
Bappresenta, siccome dicemmo, un Fauno giovinetto inteso
ai lavori della vendemmia, ne' quali tanto spesso gli antichi mo-
numenti ci mostrano affaccendati i seguaci del nume inventor
della vite. Egli ha sul capo un serto di pino, che ne dissimula
in parte le orecchie aguzze e ferine; due piccole corna ancor
tenere gli spuntano su la fronte: porta siili1 omero manco un
paniere colmo di uve, che sorregge col medesimo braccio levato
in alto; nella mano destra pendente ha pure un grappolo di
uve 1. L'agreste nume incede con moto lento e tranquillo, cui
ben corrisponde la espressione calma e sorridente del viso, onde
traspare la compiacenza della gioconda vita campestre. La natu-
ralezza dell'atteggiamento, e le linee graziose di tutta la per-
sona fanno sì che l'occhio si posi con diletto su questa serena
figura giovanile.
1 Bull, della C. A. C 1875, tav. I.
2 Ivi tav. XIV e XV.
3 Ivi tav. IV e V.
* Ivi tav. IX e X.
5 Op. cit. 1874, tav. XX e XXI.
c Cf. op. cit. 1875 pag. 242, n. 7.
7 Questa mano, come si è detto, è di l'istauro : più probabilmente con
essa dovea stringere il pedo.