DOI Heft:
Nr. 4 (Ottobre-Dicembre 1879)
DOI Artikel:Marucchi, Orazio: Di una rara statuetta rappresentante la Bona Dea
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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
forma di balaustri; e posa sopra una base formata apparen-
temente di due pezzi distinti, il superiora dei quali sembra il
suppedaneo della cattedra. Vi è incisa la seguente iscrizione:
EX • VISV • IVSSV • BONAE ■ DEAE
SACR
CALLISTVS • KVFINAE ■ N ■ ACT
Ex visu jussu Bonae Deae sacrum
Callistus Rufinae nostrae actor.
Il simulacro adunque rappresenta senza alcun dubbio la Bona
Dea, cosa che probabilmente ninno avrebbe potuto indovinare
cve la iscrizione non ce lo avesse a così chiare note indicato;
e fu posto, in seguito ad una pretesa visione, da un servo di
nome Callisto, agente di una Kufina: per lo stile poi della scul-
tura e pel carattere della iscrizione, che però fu eseguita con
trascuranza, possiamo attribuire questo monumento al secondo
secolo dell' era cristiana, e ai tempi incirca dei primi Antonini.
È questa, per quanto io mi sappia, V unica statua fino ad ora
tornata in luce di questa divinità, e perciò meritava di esser
fatta prontamente conoscere ai cultori degli archeologici studi.
La Bona Bea fu una delle divinità indigene del Lazio, e
reputavasi consorte di Faunus e dea della Fecondità, tanto per le
campagne quanto per le famiglie, e simbolo del principio femi-
neo e generativo della terra '. Veniva identificata ad Ops ed
a Maja, dalla quale derivò il suo nome il mese di maggio, per-
chè in esso si aumentano e s'ingrandiscono i prodotti del suolo;
ed in qualche modo con la medesima madre Terra2. Trovò poi
nella greca mitologia un riscontro in Demeter, per il concetto
1 V. Preller, Romische Myf'ologie p. 340, 352.
2 Macrob. Saiurn. Lib. I cap. XII.
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
forma di balaustri; e posa sopra una base formata apparen-
temente di due pezzi distinti, il superiora dei quali sembra il
suppedaneo della cattedra. Vi è incisa la seguente iscrizione:
EX • VISV • IVSSV • BONAE ■ DEAE
SACR
CALLISTVS • KVFINAE ■ N ■ ACT
Ex visu jussu Bonae Deae sacrum
Callistus Rufinae nostrae actor.
Il simulacro adunque rappresenta senza alcun dubbio la Bona
Dea, cosa che probabilmente ninno avrebbe potuto indovinare
cve la iscrizione non ce lo avesse a così chiare note indicato;
e fu posto, in seguito ad una pretesa visione, da un servo di
nome Callisto, agente di una Kufina: per lo stile poi della scul-
tura e pel carattere della iscrizione, che però fu eseguita con
trascuranza, possiamo attribuire questo monumento al secondo
secolo dell' era cristiana, e ai tempi incirca dei primi Antonini.
È questa, per quanto io mi sappia, V unica statua fino ad ora
tornata in luce di questa divinità, e perciò meritava di esser
fatta prontamente conoscere ai cultori degli archeologici studi.
La Bona Bea fu una delle divinità indigene del Lazio, e
reputavasi consorte di Faunus e dea della Fecondità, tanto per le
campagne quanto per le famiglie, e simbolo del principio femi-
neo e generativo della terra '. Veniva identificata ad Ops ed
a Maja, dalla quale derivò il suo nome il mese di maggio, per-
chè in esso si aumentano e s'ingrandiscono i prodotti del suolo;
ed in qualche modo con la medesima madre Terra2. Trovò poi
nella greca mitologia un riscontro in Demeter, per il concetto
1 V. Preller, Romische Myf'ologie p. 340, 352.
2 Macrob. Saiurn. Lib. I cap. XII.